La BMW si presentera' sui circuiti di Formula Uno con monoposto ibride, secondo Mario Theissen direttore sportivo della casa. Anche gli altri team dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni della Federazione Internazionale dell'Automobile che prevedono l'installazione di dispositivi sulle macchine che consentano un risparmio nei consumi. E' prevista anche la installazione di sistemi che in frenata consentano di ricaricare le batterie litio-ion. Il peso di un dispositivo ibrido della BMW non dovrebbe superare le 110 libbre e si fa osservare che le auto di Formula Uno sono oggi spesso al disotto del minimo di peso previsto dalla federazione che e' di 1331 libbre, pilota compreso. Al punto che sono costrette a aggiungere dei pesi per raggiungere il limite definito. I motori aspirati delle auto di Formula Uno consumano in media 18 galloni di benzina per ogni 68 miglia percorse.
News and comments from the Capital of the United States (and other places in the World) in English and Italian. Video, pictures, Music (pop and classic). Premio internazionale "Amerigo".
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Niaf Golden Glass 2008
JOIN US AT THE GOLDEN GLASS
Sunday June 8, 2008 Fort Mason’s Festival Pavilion Slow wines from around the globe, paired with savory delights from Bay Area
San Francisco, CA Slow Food San Francisco is busily preparing for its annual fundraiser, The Golden Glass wine & food event. June 8th 2008 will mark the 5th anniversary of this popular Slow Food event.
Previously an Italian-only wine event, the Golden Glass 2008 will expand to highlight the most exciting sustainable & terroir expressive wines imported into the Bay Area. Over 100 wineries from New Zealand, Spain, Australia, South Africa, Argentina, Chile, France, Germany, and of course, Italy, will be pouring samples. The wines will be more than amply complemented by savory delights and sweet treats from the Bay Area’s top restaurants and artisans. Wine seminars will feature topics of Italian regionality & New Zealand’s industry-wide promise of 100% sustainable winegrowing.
The Golden Glass Wine Event, is organized by the team at Slow Food San Francisco, under the direction of Lorenzo Scarpone, convivium leader and founder of the first Slow Food convivium in the United States. Proceeds will benefit the new Slow Food San Francisco School Garden Project and Slow Food USA’s ‘Art of Taste’ program.
QUICK VIEW EVENT DETAILS:
WHAT/WHEN: The Golden Glass Wine Event on June 8, 2008
WHERE: Fort Mason Center, The Festival Pavilion.
GRAND TASTING: 3 – 7pm (2pm Press & Trade Preview)
HOW MUCH: Tix $50; At the Door $60 (Discount for Slow Food members, $45)
CONTACTS:
General Event Inquires T. 650-589-SLOW (7569) E. info@thegoldenglass.com
Press & Trade Registration: follow link on www.thegoldenglass.com
Angela Slade, Media & Publicity aslade@negociants.com Tel. 415 819 5131
WINE SEMINARS & WINEMAKER DINNERS:
WINE SEMINARS at The Fort Mason Firehouse 6/8/08
RSVP & Info - Contact: Erin Hunt erin@erinhunt.com
12.00pm Gusto Piemonte takes regional-expression in Piedmont to the delicious extreme!
1.00pm Winegrowers of New Zealand unveil ambitious plan ‘100% Sustainable Winegrowing’!
WINEMAKER DINNER SERIES: Details & RSVP instructions coming soon!
This year we are offering a series of nightly winemaker dinners at top restaurants across SF. Join us for one (or more) of these unforgettable evenings during the week of The Golden Glass! (Acquerello, Perbacco, Farina, SOUTH, 5th Floor, and more coming!)
Look forward to seeing you there!
Angela Slade
Sunday June 8, 2008 Fort Mason’s Festival Pavilion Slow wines from around the globe, paired with savory delights from Bay Area
San Francisco, CA Slow Food San Francisco is busily preparing for its annual fundraiser, The Golden Glass wine & food event. June 8th 2008 will mark the 5th anniversary of this popular Slow Food event.
Previously an Italian-only wine event, the Golden Glass 2008 will expand to highlight the most exciting sustainable & terroir expressive wines imported into the Bay Area. Over 100 wineries from New Zealand, Spain, Australia, South Africa, Argentina, Chile, France, Germany, and of course, Italy, will be pouring samples. The wines will be more than amply complemented by savory delights and sweet treats from the Bay Area’s top restaurants and artisans. Wine seminars will feature topics of Italian regionality & New Zealand’s industry-wide promise of 100% sustainable winegrowing.
The Golden Glass Wine Event, is organized by the team at Slow Food San Francisco, under the direction of Lorenzo Scarpone, convivium leader and founder of the first Slow Food convivium in the United States. Proceeds will benefit the new Slow Food San Francisco School Garden Project and Slow Food USA’s ‘Art of Taste’ program.
QUICK VIEW EVENT DETAILS:
WHAT/WHEN: The Golden Glass Wine Event on June 8, 2008
WHERE: Fort Mason Center, The Festival Pavilion.
GRAND TASTING: 3 – 7pm (2pm Press & Trade Preview)
HOW MUCH: Tix $50; At the Door $60 (Discount for Slow Food members, $45)
CONTACTS:
General Event Inquires T. 650-589-SLOW (7569) E. info@thegoldenglass.com
Press & Trade Registration: follow link on www.thegoldenglass.com
Angela Slade, Media & Publicity aslade@negociants.com Tel. 415 819 5131
WINE SEMINARS & WINEMAKER DINNERS:
WINE SEMINARS at The Fort Mason Firehouse 6/8/08
RSVP & Info - Contact: Erin Hunt erin@erinhunt.com
12.00pm Gusto Piemonte takes regional-expression in Piedmont to the delicious extreme!
1.00pm Winegrowers of New Zealand unveil ambitious plan ‘100% Sustainable Winegrowing’!
WINEMAKER DINNER SERIES: Details & RSVP instructions coming soon!
This year we are offering a series of nightly winemaker dinners at top restaurants across SF. Join us for one (or more) of these unforgettable evenings during the week of The Golden Glass! (Acquerello, Perbacco, Farina, SOUTH, 5th Floor, and more coming!)
Look forward to seeing you there!
Angela Slade
Il sottosegretario per gli Italiani all'estero
LA MONTAGNA (PDL) HA PARTORITO .....UN TOPOLINO
Il 26 maggio, come ultima ruota dell'organigramma del Governo Berlusconi, e' stata data finalmente la delega per gli italiani nel mondo al Sen. Alfredo Mantica, che avra' un impegno ciclopico e diventera' un globtrotter, perche' avra' da curare altre sette deleghe a livello planetario!
Il giovane e valente direttore di Italia chiama Italia, Ricky Filosa, benche' consapevole della scarsa attenzione di Berlusconi e dei responsabili del PDL, che tanto avevano blaterato in campagna elettorale su il futuro politico delle nostre comunita' e dell'attenzione che avrebbero ricevuto in Italia tutte le loro istanze, mantiene una fede incrollabile, ma avverte che "tutti quelli che pur avendo una visione politica liberale e vicina a quella del PdL, ragionano con la propria testa, potrebbero pensarci due volte prima di tornare a dare il voto al centrodestra"!
Gli fa onore la sua onesta' intellettuale e professionionale e dimostra la conoscenza dell'elettorato italiano all'estero, che manca completamente nelle stanze dei bottoni del PdL e, sopratutto fra i loro "specialisti dell'estero", come la responsabile Barbara Contini.
La gestione post-elettorale del voto estero dei vincitori, ha dimostrato l'assoluta mancanza di rispetto e considerazione dei loro elettori, che avevano addirittura sperato nella nomina di un Vice Ministro, o almeno un Sottosegretario con la sola delega per gli italiani nel mondo, da scegliere fra gli eletti all'estero.
Personalmente avevo dichiarato ufficialmente che quello sarebbe stato un segnale positivo , e privatamente avevo anche indicato alla Barbara Contini (che mai si e' degnata di rispondermi!) la nomina dell'On.
Guglielmo Picchi del suo partito, rieletto con un ottimo risultato personale, giovane e preparato rappresentante di quella emigrazione di qualita' che oggi e' classe dirigente nei paesi piu' sviluppati del mondo.
La risposta in zona Cesarini del PdL e' il Sen. Alfredo Mantica, che puo' vantare esperienze nei passati Governi, che assolutamente non discuto ma, e specialmente con tutte le deleghe assegnate, avra'
sicuramente molto poco tempo per seguire quel percorso politico-morale-patriottico che e' partito il 27/12/2001 con la Legge Tremaglia, che due elezioni hanno portato avanti, ma che e' ancora lontano da dare risultati alle nostre comunita', che si aspettano da sempre, da Roma, quel rispetto e quella considerazione che di nuovo e'
stata tradita!
La mia attivita' politica e' sempre stata caratterizzata da un costante impegno per far superare quel gap di incomprensione dall'Italia e di sospetto dall'estero verso l'esistenza di un'altra Italia, di quei quattro milioni di italiani che vivono all'estero, che vogliono avere "voce in capitolo" e non essere un'atra bocca da sfamare, che possono contribuire, che lo fanno ormai da secoli, ma che vogliono sopratutto dall'Italia politica quel RISPETTO che si sono guadagnati con i loro sacrifici.
Peccato che il PdL non ci creda!
Massimo Seracini
UDC-USA
San Diego, California
30 Maggio 2008
Il 26 maggio, come ultima ruota dell'organigramma del Governo Berlusconi, e' stata data finalmente la delega per gli italiani nel mondo al Sen. Alfredo Mantica, che avra' un impegno ciclopico e diventera' un globtrotter, perche' avra' da curare altre sette deleghe a livello planetario!
Il giovane e valente direttore di Italia chiama Italia, Ricky Filosa, benche' consapevole della scarsa attenzione di Berlusconi e dei responsabili del PDL, che tanto avevano blaterato in campagna elettorale su il futuro politico delle nostre comunita' e dell'attenzione che avrebbero ricevuto in Italia tutte le loro istanze, mantiene una fede incrollabile, ma avverte che "tutti quelli che pur avendo una visione politica liberale e vicina a quella del PdL, ragionano con la propria testa, potrebbero pensarci due volte prima di tornare a dare il voto al centrodestra"!
Gli fa onore la sua onesta' intellettuale e professionionale e dimostra la conoscenza dell'elettorato italiano all'estero, che manca completamente nelle stanze dei bottoni del PdL e, sopratutto fra i loro "specialisti dell'estero", come la responsabile Barbara Contini.
La gestione post-elettorale del voto estero dei vincitori, ha dimostrato l'assoluta mancanza di rispetto e considerazione dei loro elettori, che avevano addirittura sperato nella nomina di un Vice Ministro, o almeno un Sottosegretario con la sola delega per gli italiani nel mondo, da scegliere fra gli eletti all'estero.
Personalmente avevo dichiarato ufficialmente che quello sarebbe stato un segnale positivo , e privatamente avevo anche indicato alla Barbara Contini (che mai si e' degnata di rispondermi!) la nomina dell'On.
Guglielmo Picchi del suo partito, rieletto con un ottimo risultato personale, giovane e preparato rappresentante di quella emigrazione di qualita' che oggi e' classe dirigente nei paesi piu' sviluppati del mondo.
La risposta in zona Cesarini del PdL e' il Sen. Alfredo Mantica, che puo' vantare esperienze nei passati Governi, che assolutamente non discuto ma, e specialmente con tutte le deleghe assegnate, avra'
sicuramente molto poco tempo per seguire quel percorso politico-morale-patriottico che e' partito il 27/12/2001 con la Legge Tremaglia, che due elezioni hanno portato avanti, ma che e' ancora lontano da dare risultati alle nostre comunita', che si aspettano da sempre, da Roma, quel rispetto e quella considerazione che di nuovo e'
stata tradita!
La mia attivita' politica e' sempre stata caratterizzata da un costante impegno per far superare quel gap di incomprensione dall'Italia e di sospetto dall'estero verso l'esistenza di un'altra Italia, di quei quattro milioni di italiani che vivono all'estero, che vogliono avere "voce in capitolo" e non essere un'atra bocca da sfamare, che possono contribuire, che lo fanno ormai da secoli, ma che vogliono sopratutto dall'Italia politica quel RISPETTO che si sono guadagnati con i loro sacrifici.
Peccato che il PdL non ci creda!
Massimo Seracini
UDC-USA
San Diego, California
30 Maggio 2008
Tere Grindatto: una grande artista troppo riservata
Alla ricerca di un’anima leggera.
Gli ultimi lavori di Tere Grindatto, tele libere e scure fissate a muro, ci ricordano una ricerca che lavora alacremente attorno al senso dell’origine, quale configurazione dell’enigma, sempre in metamorfosi, che sta al fondo di noi stessi. Il racconto dell’origine è ancora, un racconto di luce e di tenebre, di serenità e di passione, scritto non tanto sulla misura dell’uomo di oggi, bensì di antichi esseri divini, che non erano però esenti dalla sofferenza e dall’errore. Ecco perché ci troviamo di fronte opere, in cui compare, come in filigrana, la traccia di un apparizione corporale. Le immagini che ci colpiscono di più sono “sindoni”, e talora magari plasma sindonico fluidificato. Esse diventano nello stesso tempo un evento esistenziale e spirituale, la cui affermazione coincide con l’epifania stessa dell’idea estetica. La “sindone”, o anche la “veronica”, diventa quindi la metafora di un nulla immaginabile e insieme e misterioso, e pertanto ciò che nella “natura morta” fuoriesce come impronta incorporea di ciò che è stato, viene mostrato che la “natura” è morta, ma appare anche il peculiare tipo di questa morte, che non può restare “morte” perché si trasforma sempre, alchemicamente, in rinnovata “materia”. L’artista infatti usa stoffe, ovatte, veli, reti metalliche leggere, garze imbottite, plastiche imbrattate, che trapassa volentieri con fili veloci, tracciando dei percorsi labirintici, mentre piccoli tubi di metallo, spille , aghi, creano “immagini” intense, e “segni” pungenti, i quali danno conto che prima di tutto c’è stata una realtà, magari dolorosa.
L’opera vive di una specificità fisica relativa ai vari materiali di fondo che sono legati ad un’idea di leggerezza, di vuoto e di pieno, una leggerezza capace di muovere le strutture, o i segni che si appoggiano sulla superficie del lavoro, in modo che diventino delle antiforme, la cui immagine è dettata dalla collocazione fisico-spaziale che le definisce. I materiali, spesso di recupero, segnati dal tempo, oppure fluttuanti su una base acrilica, attraverso il loro spessore esibiscono una materialità volatile, evidenziano un legame forte con l’ambiente e la vita quotidiana della Grindatto. Il risultato di questa ricerca dimostra che l’oggetto “corpo” che sta annidato nel sottosuolo della creazione viene recuperato a una nuova soggettività, che necessita di concettualizzazioni di diversa temperatura per arrivare ad indagarlo e a descriverlo. Non si propone quindi mai una distinzione corpo-mente, come paradigma da superare, bensì si richiama l’attenzione sulle zone di confine, ma pure di ibridazione, e sulla loro indubbia capacità di declinare un disagio legato all’esistenza presente e alla condizione femminile.
Sintomatico è il fatto che alcuni quadri ostentino di essere circondati da una sorta di “cornice” fatta di materia, o di colore, come se l’artista cercasse non di inquadrare il vuoto, ma se mai un bisogno di chiudere, o aprire, un campo per l’azione, di dare un limite allo spazio della ricerca, per sottolineare che la scena che sta al “centro” dello spazio , può sporgersi sul mondo. La Grindatto sente l’opera-- che sta prendendo sempre più lo spazio di un bassorilievo, magari carico di umori ironici-- come un campo di tensioni, “scontro di situazioni”, “campo di battaglia”, in cui non si danno vincitori, ma vige un annoso conflitto. Tutto questo si configura come un racconto che si intreccia intorno all’”esserci”, con le sue contraddizioni e le sue “spine”, sempre popolato di dislivelli temporali e di punti di fuga, che ci riconducono in quei territori dove si scoprono nuovi e dolorosi problemi da attraversare.
L’artista si muove dunque fra corpi sommersi, nascosti, fra segni così lontani da essere soprattutto ricordo. Essa sa che il senso che traspare nei suoi corpi senza corpo è la nostalgia di un senso e di un valore, che viene proiettata sull’apparenza degradata di un significato che non è immediatamente afferrabile, ma di cui si sente l’esigenza.. Sappiamo, ormai da tempo, che la bellezza artistica non è mai così seducente da ipnotizzarci e fare in modo che noi posiamo ignorare l’esistenza di realtà strane e irregolari, le quali stanno lì quasi a ricordarci che l’equilibrio non sempre può essere raggiunto, che siamo quasi sempre incapaci di trionfare sulle anomalie, o sulla disarmonia, che da un momento all’altro può ricomparire, come un ciclone, nella vita di tutti noi.
Marisa Vescovo
Docente di Fenomenologia dell’Arte Contemporanea, Università di Genova
Critico d’Arte – Biennale di Venezia
L’opera vive di una specificità fisica relativa ai vari materiali di fondo che sono legati ad un’idea di leggerezza, di vuoto e di pieno, una leggerezza capace di muovere le strutture, o i segni che si appoggiano sulla superficie del lavoro, in modo che diventino delle antiforme, la cui immagine è dettata dalla collocazione fisico-spaziale che le definisce. I materiali, spesso di recupero, segnati dal tempo, oppure fluttuanti su una base acrilica, attraverso il loro spessore esibiscono una materialità volatile, evidenziano un legame forte con l’ambiente e la vita quotidiana della Grindatto. Il risultato di questa ricerca dimostra che l’oggetto “corpo” che sta annidato nel sottosuolo della creazione viene recuperato a una nuova soggettività, che necessita di concettualizzazioni di diversa temperatura per arrivare ad indagarlo e a descriverlo. Non si propone quindi mai una distinzione corpo-mente, come paradigma da superare, bensì si richiama l’attenzione sulle zone di confine, ma pure di ibridazione, e sulla loro indubbia capacità di declinare un disagio legato all’esistenza presente e alla condizione femminile.
Sintomatico è il fatto che alcuni quadri ostentino di essere circondati da una sorta di “cornice” fatta di materia, o di colore, come se l’artista cercasse non di inquadrare il vuoto, ma se mai un bisogno di chiudere, o aprire, un campo per l’azione, di dare un limite allo spazio della ricerca, per sottolineare che la scena che sta al “centro” dello spazio , può sporgersi sul mondo. La Grindatto sente l’opera-- che sta prendendo sempre più lo spazio di un bassorilievo, magari carico di umori ironici-- come un campo di tensioni, “scontro di situazioni”, “campo di battaglia”, in cui non si danno vincitori, ma vige un annoso conflitto. Tutto questo si configura come un racconto che si intreccia intorno all’”esserci”, con le sue contraddizioni e le sue “spine”, sempre popolato di dislivelli temporali e di punti di fuga, che ci riconducono in quei territori dove si scoprono nuovi e dolorosi problemi da attraversare.
L’artista si muove dunque fra corpi sommersi, nascosti, fra segni così lontani da essere soprattutto ricordo. Essa sa che il senso che traspare nei suoi corpi senza corpo è la nostalgia di un senso e di un valore, che viene proiettata sull’apparenza degradata di un significato che non è immediatamente afferrabile, ma di cui si sente l’esigenza.. Sappiamo, ormai da tempo, che la bellezza artistica non è mai così seducente da ipnotizzarci e fare in modo che noi posiamo ignorare l’esistenza di realtà strane e irregolari, le quali stanno lì quasi a ricordarci che l’equilibrio non sempre può essere raggiunto, che siamo quasi sempre incapaci di trionfare sulle anomalie, o sulla disarmonia, che da un momento all’altro può ricomparire, come un ciclone, nella vita di tutti noi.
Marisa Vescovo
Docente di Fenomenologia dell’Arte Contemporanea, Università di Genova
Critico d’Arte – Biennale di Venezia
Un estraterrestre alla finestra?
Purported UFO video to be shown Friday
By Daniel J. Chacon, Rocky Mountain News (Contact)
A video that purportedly shows a living, breathing space alien will be shown to the news media Friday in Denver.
Jeff Peckman, who is pushing a ballot initiative to create an Extraterrestrial Affairs Commission in Denver to prepare the city for close encounters of the alien kind, said the video is authentic and convinced him that aliens exist.
"As impressive as it is, it's still one tiny portion in the context of a vast amount of peripheral evidence," he said Wednesday. "It's really the final visual confirmation of what you already know to be true having seen all the other evidence."
When Peckman went before city officials this month to discuss his proposed ET initiative, he promised to show the video.
Peckman said the general public will have to wait to see it because it's being included in a documentary by Stan Romanek.
"No one will be allowed to film the segment with the extraterrestrial because there is an agreement in place limiting that kind of exposure during negotiations for the documentary," he said.
But people won't have to wait too long to see it for themselves.
"There is an open, public meeting in about a month in Colorado Springs," Peckman said. "We'll hope to do one in Denver at some point, and then in a few months, there will be the documentary that anybody can have, and it'll have the footage."
An instructor at the Colorado Film School in Denver scrutinized the video "very carefully" and determined it was authentic, Peckman said.
Peckman, 54, said the video was among the reasons he was "compelled" to launch the proposed ballot initiative, which has generated news as far as South Africa.
"It shows an extraterrestrial's head popping up outside of a window at night, looking in the window, that's visible through an infrared camera," he said. The alien is about 4 feet tall and can be seen blinking, Peckman said earlier this month.
In a statement, Peckman said "other related credible evidence" proving aliens exist will be shown at Friday's news conference, too.
In 2003, Peckman authored an off-beat ballot initiative that would have required the city to implement stress-reduction techniques. The "Safety Through Peace" initiative failed, but garnered 32 percent of the vote.
chacond@RockyMountainNews.com or 303-954-5099
A video that purportedly shows a living, breathing space alien will be shown to the news media Friday in Denver.
Jeff Peckman, who is pushing a ballot initiative to create an Extraterrestrial Affairs Commission in Denver to prepare the city for close encounters of the alien kind, said the video is authentic and convinced him that aliens exist.
"As impressive as it is, it's still one tiny portion in the context of a vast amount of peripheral evidence," he said Wednesday. "It's really the final visual confirmation of what you already know to be true having seen all the other evidence."
When Peckman went before city officials this month to discuss his proposed ET initiative, he promised to show the video.
Peckman said the general public will have to wait to see it because it's being included in a documentary by Stan Romanek.
"No one will be allowed to film the segment with the extraterrestrial because there is an agreement in place limiting that kind of exposure during negotiations for the documentary," he said.
But people won't have to wait too long to see it for themselves.
"There is an open, public meeting in about a month in Colorado Springs," Peckman said. "We'll hope to do one in Denver at some point, and then in a few months, there will be the documentary that anybody can have, and it'll have the footage."
An instructor at the Colorado Film School in Denver scrutinized the video "very carefully" and determined it was authentic, Peckman said.
Peckman, 54, said the video was among the reasons he was "compelled" to launch the proposed ballot initiative, which has generated news as far as South Africa.
"It shows an extraterrestrial's head popping up outside of a window at night, looking in the window, that's visible through an infrared camera," he said. The alien is about 4 feet tall and can be seen blinking, Peckman said earlier this month.
In a statement, Peckman said "other related credible evidence" proving aliens exist will be shown at Friday's news conference, too.
In 2003, Peckman authored an off-beat ballot initiative that would have required the city to implement stress-reduction techniques. The "Safety Through Peace" initiative failed, but garnered 32 percent of the vote.
chacond@RockyMountainNews.com or 303-954-5099
Aumentano i morti americani in Iraq. Ma non per cause di guerra
Secondo fonti ufficiali del Pentagono sono in aumento le morti tra i soldati americani ma non solo per cause di guerra.
Una delle situazioni piu' assurde e' quella dei GI che muoiono folgorati da scariche elettriche mentre sono sotto la doccia. La societa' che ha provveduto alle installazioni declina ogni responsabilita' in quanto dicono la manutenzione e' affidata ad altri.
E aumentano vistosamente anche i suicidi tra i militari. Molti di loro sono stati mandati al fronte nonostante la loro cartella medica rivelasse forti stati depressivi. L'assurdita' di una guerra le cui motivazioni non sono in alcun modo sentite dai giovani in uniforme, la perdita di cari amici, la lontananza dalla famiglia sono tra le cause scatenanti dell'ondata di suicidi che sta investendo il contingente armato americano in Iraq. E per porre fine alle giovani esistenze, questi ragazzi mettono in bocca la canna del mitragliatore e cosi' sia.
Napoli (vista dal Canada)
L’EMERGENZA RIFIUTI
Come si reagisce a Napoli all’emergenza rifiuti? Con i fatti e con le parole.
Con i fatti. A Napoli – ci dicono i giornali – “dilaga la rabbia; i cittadini esasperati svuotano i cassonetti spargendo poi i sacchetti su tutta la carreggiata”. Cercare di risolvere il problema della sporcizia creandone ancora di più dimostra che la frase “rimboccarsi le maniche” è intesa, a Napoli, in un senso molto particolare.
Napoli reagisce con le parole: le parole di Gerardo Marotta, presidente dell’Istituto italiano di studi filosofici che, come ci dicono i giornali, “ha trasformato il Palazzo Serra di Cassano in uno dei centri culturali più importanti d’Europa”. Il filosofo napoletano sermoneggia: “Le responsabilità vanno messe nel conto dei governi nazionali che si sono alternati in questi
anni: hanno abbandonato la formazione dei giovani e si sono rassegnati ad avere qui una sottoclasse dirigente. Mi sembra inutile adesso cercare capri espiatori tra gli amministratori locali.” Ed ancora: “Siete davvero così ingenui da credere che la camorra si riduca alla sua manovalanza? La vera camorra è la borghesia napoletana.” Ed infine : “In questa città sono nate alcune delle migliori menti d’Italia, nel 1799 una generazione di patrioti ha dato la vita per gli ideali di libertà. E a Napoli, in mezzo alla ‘monnezza’, si deciderà il futuro dell’Italia e dell’Europa intera.” Insomma, la colpa è dello Stato, la borghesia è colpevole, Napoli espanderà in tutta l’Europa la sua filosofia.
Grazie ai due esempi che ho appena dato, non bisogna faticare molto per capire quali sono le cause principali alla base dello sfascio napoletano, di cui il problema della rimozione dei rifiuti è la maleodorante cartina di tornasole. Le cause sono da ravvisarsi in una particolare mentalità incentrata sul culto della scaltrezza che fa scacco alla legalità; su un ipertrofico “senso dello Stato”
che va a scapito di un normale senso civico (la responsabilità è attribuita alle istituzioni, raramente agli individui e mai a se stessi); sul senso di classe, anzi di casta; sulla precedenza delle parole (l’oralità incontinente) sui fatti.
VENDICATA LA MEMORIA DI ACHILLE LAURO
L’emergenza rifiuti e le guerre di camorra che da anni insanguinano Napoli hanno ampiamente vendicato la memoria di Achille Lauro, il famoso – ed infamato – sindaco di Napoli. Ricco armatore, uomo intraprendente, coraggioso, monarchico fino al midollo, amato visceralmente dal popolino – i “lazzaroni” dei vicoli – egli fece tanto per la sua città. Ma fu odiato e denigrato dai progressisti di tutte le salse. E finì che Lauro perse le elezioni e perse infine anche la flotta, e per Napoli naufragò un sogno di riscatto.
Da Lauro in poi, le classi politiche “illuminate” e stuoli di maestri della disquisizione bizantina hanno attribuito tutti i mali di Napoli a lui, il “Comandante”, il re Mida borbonico di Napoli, che secondo la vulgata, prima delle elezioni, per assicurarsi il voto, dava pacchi di pasta ed una sola scarpa promettendo l’altra per il dopo-elezioni. “La colpa è di Lauro e dei suoi metodi borbonici”, è stata da allora la condanna senza appello. Lauro, laurismo: sono parole che hanno suscitato per anni l’esecrazione dell’esercito dei professoroni dell’ideologia e dei patiti della disquisizione bizantina, così numerosi a Napoli, e capaci di risolvere a tavolino retroattivamente, eliminando Achille Lauro, tutti i problemi del Mezzogiorno e della sua storica capitale.
Accanto al mito nero mai tramontato di Lauro, sindaco borbonico, ad un certo momento era sorto il mito luminoso di Bassolino, sindaco progressista, che secondo la leggenda era riuscito a fare di Napoli una città pulita, funzionale, godibile, vivibilissima.
Il caos, l’arbitrio, la puzza dell’emergenza rifiuti, lo sfacelo che le guerre di camorra rivelano hanno ben presto affossato questo mito fasullo. A Napoli oggi trionfa l’abusivismo più sfrenato, e la colpa non è certo di Achille Lauro.
Anzi, dopo il regno dell’“ultimo re di Napoli”, come lo chiamò Montanelli, tutto è peggiorato nell’ex “feudo laurino”. Oggi anche le forze dell’ordine sono
abusive: le forze dell’ordine camorrista, l’unico ordine che incuta rispetto nella città orfana del suo Comandante.
Claudio Antonelli
Come si reagisce a Napoli all’emergenza rifiuti? Con i fatti e con le parole.
Con i fatti. A Napoli – ci dicono i giornali – “dilaga la rabbia; i cittadini esasperati svuotano i cassonetti spargendo poi i sacchetti su tutta la carreggiata”. Cercare di risolvere il problema della sporcizia creandone ancora di più dimostra che la frase “rimboccarsi le maniche” è intesa, a Napoli, in un senso molto particolare.
Napoli reagisce con le parole: le parole di Gerardo Marotta, presidente dell’Istituto italiano di studi filosofici che, come ci dicono i giornali, “ha trasformato il Palazzo Serra di Cassano in uno dei centri culturali più importanti d’Europa”. Il filosofo napoletano sermoneggia: “Le responsabilità vanno messe nel conto dei governi nazionali che si sono alternati in questi
anni: hanno abbandonato la formazione dei giovani e si sono rassegnati ad avere qui una sottoclasse dirigente. Mi sembra inutile adesso cercare capri espiatori tra gli amministratori locali.” Ed ancora: “Siete davvero così ingenui da credere che la camorra si riduca alla sua manovalanza? La vera camorra è la borghesia napoletana.” Ed infine : “In questa città sono nate alcune delle migliori menti d’Italia, nel 1799 una generazione di patrioti ha dato la vita per gli ideali di libertà. E a Napoli, in mezzo alla ‘monnezza’, si deciderà il futuro dell’Italia e dell’Europa intera.” Insomma, la colpa è dello Stato, la borghesia è colpevole, Napoli espanderà in tutta l’Europa la sua filosofia.
Grazie ai due esempi che ho appena dato, non bisogna faticare molto per capire quali sono le cause principali alla base dello sfascio napoletano, di cui il problema della rimozione dei rifiuti è la maleodorante cartina di tornasole. Le cause sono da ravvisarsi in una particolare mentalità incentrata sul culto della scaltrezza che fa scacco alla legalità; su un ipertrofico “senso dello Stato”
che va a scapito di un normale senso civico (la responsabilità è attribuita alle istituzioni, raramente agli individui e mai a se stessi); sul senso di classe, anzi di casta; sulla precedenza delle parole (l’oralità incontinente) sui fatti.
VENDICATA LA MEMORIA DI ACHILLE LAURO
L’emergenza rifiuti e le guerre di camorra che da anni insanguinano Napoli hanno ampiamente vendicato la memoria di Achille Lauro, il famoso – ed infamato – sindaco di Napoli. Ricco armatore, uomo intraprendente, coraggioso, monarchico fino al midollo, amato visceralmente dal popolino – i “lazzaroni” dei vicoli – egli fece tanto per la sua città. Ma fu odiato e denigrato dai progressisti di tutte le salse. E finì che Lauro perse le elezioni e perse infine anche la flotta, e per Napoli naufragò un sogno di riscatto.
Da Lauro in poi, le classi politiche “illuminate” e stuoli di maestri della disquisizione bizantina hanno attribuito tutti i mali di Napoli a lui, il “Comandante”, il re Mida borbonico di Napoli, che secondo la vulgata, prima delle elezioni, per assicurarsi il voto, dava pacchi di pasta ed una sola scarpa promettendo l’altra per il dopo-elezioni. “La colpa è di Lauro e dei suoi metodi borbonici”, è stata da allora la condanna senza appello. Lauro, laurismo: sono parole che hanno suscitato per anni l’esecrazione dell’esercito dei professoroni dell’ideologia e dei patiti della disquisizione bizantina, così numerosi a Napoli, e capaci di risolvere a tavolino retroattivamente, eliminando Achille Lauro, tutti i problemi del Mezzogiorno e della sua storica capitale.
Accanto al mito nero mai tramontato di Lauro, sindaco borbonico, ad un certo momento era sorto il mito luminoso di Bassolino, sindaco progressista, che secondo la leggenda era riuscito a fare di Napoli una città pulita, funzionale, godibile, vivibilissima.
Il caos, l’arbitrio, la puzza dell’emergenza rifiuti, lo sfacelo che le guerre di camorra rivelano hanno ben presto affossato questo mito fasullo. A Napoli oggi trionfa l’abusivismo più sfrenato, e la colpa non è certo di Achille Lauro.
Anzi, dopo il regno dell’“ultimo re di Napoli”, come lo chiamò Montanelli, tutto è peggiorato nell’ex “feudo laurino”. Oggi anche le forze dell’ordine sono
abusive: le forze dell’ordine camorrista, l’unico ordine che incuta rispetto nella città orfana del suo Comandante.
Claudio Antonelli
Montreal (Canada)
Cavalleria Rusticana
The final performance of the 2007-2008 season! Friday, May 30 at 7:30 p.m.
Glorious Singing – Glorious Reviews
"Anyone who has hitherto failed to 'get' Zajick should be invited – no, forced! – to hear this Cavalleria... [Zajick's] performance as Santuzza on Sunday was the best singing that I have ever heard not only in Washington but anywhere, in a long, long time." - Washington Post"It didn't hurt that Turridu [Salvatore Licitra], her no-account lover, was her vocal equal... his duet with Zajick was about as good as it's possible for opera to get. It demonstrated that Licitra should be the unrivaled star opera tenor of our day." - Washington Post"Freed from the trappings of stagecraft, costuming and occasionally quirky directors, concert opera puts the orchestra onstage and the soloists upfront and personal. ...this kind of performance offers the audience a unique opportunity to hear wonderful music and fabulous singing without interference..." - Washington Times"Bringing down the house Sunday was mezzo-soprano Dolora Zajick as Santuzza. Salvatore Licitra was no slouch in the intensity business either, as he threw himself into the role of Turridu. Gordon Hawkins made a vocally powerful Alfio. Conductor Riccardo Frizza...provided plenty of fire." - Baltimore Sun
Act I: Orchestral Selections from Opera Masters
Act I: Orchestral Selections from Opera Masters
These famous pieces include the Overture to Aida by Giuseppe Verdi, Overture to Le Maschere by Pietro Mascagni, and Crisantemi for String Orchestra and Prelude and "La Tregenda" from Le Villi by Giacomo Puccini.
Act II: Cavalleria Rusticana
Set in a Sicilian village, this melodramatic tale of "rustic chivalry" follows the fickle and passionate love triangle between Turiddu, who loves Lola; Santuzza, who loves Turiddu, the father of her child; and Alfio, the all-too-trusting husband of Lola. Mascagni's music takes us through the emotional heights and depths of this tragic love story."Force of nature" mezzo-soprano Dolora Zajick makes her company debut as she joins Italian tenor Salvatore Licitra (Andrea Chénier, Tosca), American baritone Gordon Hawkins (Porgy and Bess, Das Rheingold) and the Washington National Opera Orchestra and Chorus in a concert version of Mascagni's Cavalleria Rusticana.
Mascagni's Cavalleria Rusticana
Sung in Italian with English supertitlesPerformed in concert in the Kennedy Center Opera House
Friday, May 30, 2008 at 7:30 p.m.
Friday, May 30, 2008 at 7:30 p.m.
Dolora Zajick*, Santuzza; Salvatore Licitra, Turiddu;Gordon Hawkins, Alfio; Riccardo Frizza, Conductor*company debut
What happened
Si prenda un capoufficio stampa portaparola di Bush quando era governatore del Texas. Scott McClellan, rubicondo professionista politico, segue il suo amato candidato e lo serve nelle elezioni del 2000. Poi Bush se lo porta alla Casa Bianca come vice di quel Ari Fleisher che viene accompagnato alla porta, dopo qualche tempo, perche' ai colleghi giornalisti accreditati alla White House raccontava troppe cose. E cosi Scott McClellan si ritrova a dovere essere lui il punta spilli dei rappresentanti della stampa dal 2003 al 2006 coprendo, quindi, le vicende dell'Iraq e il maggiore disastro ecologico dell'America: le conseguenze dell'uragano Katrina. Scott McClellan si rende famoso per le sue mancate risposte all'incalzare delle domande e per la sua titubanza. Oggi i media americani sono stati presi di contropiede dalla pubblicazione di alcuni estratti del libro che Scott McClellan ha deciso di scrivere su questa sua esperienza ("What Happened"). L'ex portavoce del presidente Bush dice che il suo boss ha confuso l'onesta informazione con la propaganda perche' pressato dai suoi piu' stretti consiglieri. "In questo proposito -scrive McClellan- Bush fu servito in maniera terribile dai suoi top advisers, specialmente quelli coinvolti direttamente nei problemi della sicurezza nazionale."
Quanto all'uragano Katrina "uno dei peggiori disastri nella storia della nazione e' divenuto uno dei piu' grandi disastri della presidenza Bush."
L'attuale portavoce della Casa Bianca, Dana Perino, non ha rilasciato dichiarazioni dicendo di non aver visto ancora il libro.
Frances Townsend, ex consulente di Bush per la Homeland Security, ha detto che gli assistenti del presidente sono tenuti a esprimere apertamente il loro punto di vista e McClellan non lo ha mai fatto. Il comportamento di McClellan secondo Townsend e' illogico e non professionale.
A sua volta Karl Rove, considerato l'anima nera di Bush, allontanato dalla Casa Bianca perche' indagato nel caso Valerie Palme l'agente CIA la cui identita' e' stata resa nota dai diretti collaboratori di Bush, ha dichiarato che Scott McClellan e' come uno che tenga un blog di sinistra.
La ragione per cui Scott McClellan ha deciso di scrivere questo libro sta nel fatto che questo professionista si e' sentito strumentalizzato nel propalare notizie infondate all'opinione pubblica americana, come ha potuto accertare successivamente quando ha seguito le inchieste fatte dai media indipendenti.
Cellulari e tumore cerebrale
Questo il titolo della trasmissione della CNN condotta da Larry King. Hanno partecipato quattro neurochirurghi, mentre l'associazione dei fabbricanti di telefoni cellulari si e' limitata a mandare un comunicato nel quale si dice che al momento non e' stato stabilito in maniera scientifica alcun rapporto di stretta causalita' tra l'uso di un cellulare e il cancro al cervello.
La testimonianza di tre neurochirurghi ha messo in evidenza che comunque questo tipo di tumore sta aumentando vistosamente. Il quarto medico non si e' sbilanciato. Sono miliardi i cellulari nel mondo. Ed in particolare e' in aumento il neuoroma acustico che viene connesso direttamente all'orecchio. Tutto dipende anche dall'uso che del cellulare si fa. I neurochirurghi hanno sottolineato che il pericolo di masse tumorali nel cervello e' soprattutto tra i giovani che sono attaccati al cellulare per ore. Anche i professionisti rientrano nella categoria a rischio. Il famoso avvocato nero Johnnie Chocrane, che - lo ricordate?-difese con successo O.J Simpson e Michael Jackson, sembra sia morto per un tumore cerebrale causato dal continuo uso del cellulare. Un altro nome prestigioso di cui si sono interessati i media nei giorni scorsi e' quello del senatore Ted Kennedy al quale e' stato diagnosticato un cancro al cervello non operabile. Da parte loro le aziende che producono i cellulari, nei manuali di funzionamento mettono in minuscolo che il cellulare e' meglio usarlo sempre dentro la sua custodia e ad una distanza di due tre centimetri dalla testa. Quanto ai neurochirurghi intervistati da CNN hanno ammesso di usare il cellulare ma con un auricolare per tenere lontana l'antenna del telefono. Tutti hanno ammesso che l'uso del Bluetooth, l'auricolare senza filo, e' ancora piu' pericoloso dello stesso telefonino.
A letter from Afghanistan
Questa nota ci e' stata inviata da una persona che opera in Afghanistan e che chiede di mantenere l'anonimato.
Si tratta di una testimonianza che corrisponde a quanto la maggioranza degli americani pensa dell'impegno militare in Afghanistan e Iraq, due guerre che sembra non debbano mai avere fine.
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25 May, Memorial Day
Afghanistan
I work alongside the military near the Pakistan border while we attempt to establish a self-sustaining Afghanistan in between improvised explosive devices (IEDs), rockets and suicide bombers. Just the other day, a suicide bomber shoved a 12 year old boy in front of an Afghan National Army vehicle to force it to stop so he could detonate, murdering soldiers and civilians. A few months ago, a little boy of about 6 years was told to put on a suicide vest and walk up to the gate of a US base. They told the boy that if he pulled the cord, flowers would fall from the sky.
I attend memorials for fallen comrades and weep at the unspeakable loss. It’s not just about the risk they take and the sacrifice they make. It’s not just about the tremendous job they are doing, working with Afghans, building schools and clinics, building stability and trust. It’s about the words that exist in their lexicon that I don’t hear when I’m back in the United States. Words like HONOR, DUTY, and INTEGRITY.
It’s time for the United States to live up to its own commitments, its own traditions and regain our HONOR.
While military and civilians work together to develop a health care system to deliver basic heath services for all Afghans – Americans die because insurance companies deny services.
While we weed out corruption and remove corrupt Afghan officials from office, payoffs in the form of campaign contributions determine what laws are made in the United States, what subsidies are paid and where your tax dollars go.
While we build an education system that unites Afghans with a common body of knowledge and prepares them for a better future, the US education system is allowed to fracture and fall apart due to lack of investment.
While we build Afghanistan’s public infrastructure to enable private sector growth and development, the US infrastructure of road systems, education systems, policy and regulation are allowed to crumble due to lack of investment and greed.
While we install solar lights and other energy saving improvements to Afghan marketplaces, the US spends human lives and trillions of dollars chasing oil instead of investing in research for alternative energy sources.
While we build community transparency into all our projects to prevent corruption, the US is increasingly ruled by decisions made behind locked doors.
While we create an independent media system to facilitate the free exchange of ideas and promote democracy, media monopolies in the US determine what Americans are allowed to see and hear.
While we struggle to establish due process and rule of law, US government officials meet to discuss acceptable forms of torture and prisoners are held without trial.
While civics programs instill concepts of civil responsibility and participation in a national governing process, decisions that affect millions of lives in the US are made by the dollar.
Nation building begins at home.
Afghanistan
I work alongside the military near the Pakistan border while we attempt to establish a self-sustaining Afghanistan in between improvised explosive devices (IEDs), rockets and suicide bombers. Just the other day, a suicide bomber shoved a 12 year old boy in front of an Afghan National Army vehicle to force it to stop so he could detonate, murdering soldiers and civilians. A few months ago, a little boy of about 6 years was told to put on a suicide vest and walk up to the gate of a US base. They told the boy that if he pulled the cord, flowers would fall from the sky.
I attend memorials for fallen comrades and weep at the unspeakable loss. It’s not just about the risk they take and the sacrifice they make. It’s not just about the tremendous job they are doing, working with Afghans, building schools and clinics, building stability and trust. It’s about the words that exist in their lexicon that I don’t hear when I’m back in the United States. Words like HONOR, DUTY, and INTEGRITY.
It’s time for the United States to live up to its own commitments, its own traditions and regain our HONOR.
While military and civilians work together to develop a health care system to deliver basic heath services for all Afghans – Americans die because insurance companies deny services.
While we weed out corruption and remove corrupt Afghan officials from office, payoffs in the form of campaign contributions determine what laws are made in the United States, what subsidies are paid and where your tax dollars go.
While we build an education system that unites Afghans with a common body of knowledge and prepares them for a better future, the US education system is allowed to fracture and fall apart due to lack of investment.
While we build Afghanistan’s public infrastructure to enable private sector growth and development, the US infrastructure of road systems, education systems, policy and regulation are allowed to crumble due to lack of investment and greed.
While we install solar lights and other energy saving improvements to Afghan marketplaces, the US spends human lives and trillions of dollars chasing oil instead of investing in research for alternative energy sources.
While we build community transparency into all our projects to prevent corruption, the US is increasingly ruled by decisions made behind locked doors.
While we create an independent media system to facilitate the free exchange of ideas and promote democracy, media monopolies in the US determine what Americans are allowed to see and hear.
While we struggle to establish due process and rule of law, US government officials meet to discuss acceptable forms of torture and prisoners are held without trial.
While civics programs instill concepts of civil responsibility and participation in a national governing process, decisions that affect millions of lives in the US are made by the dollar.
Nation building begins at home.
Lazzaroni (e non sono i biscotti)
Bottiglie molotov contro i vigili del fuoco e la polizia. Autobus incendiati. Cassonetti saldati gli uni agli altri per costituire barriere. Lancio di oggetti e pietre. Le immancabili donne con bambino al collo blateranti ingiurie in dialetto stretto. Agitatori professionali.
Ecco l'immagine televisiva di Napoli che ci arriva da settemila KM di distanza.
Cosi gli abitanti di Napoli esprimono il loro civile dissenso nei confronti dell'autorita' costituita.
Le generalizzzazioni peccano sempre per eccesso. E chi scrive ha sempre avuto un debole per gli abitanti della Capitale intellettuale d'Italia.
Ma, come si dice da queste parti dell'Atlantico, 'enough is enough!'.
Se qualcuno vuole protestare in America deve prima di tutto informare lo sheriffo che predispone un cordone di poliziotti.
Gli scioperanti, dimostranti, etc. non possono fermarsi, altrimenti l'atto viene considerato intralcio alla libera circolazione. Devono camminare con i loro cartelli e fischietti in una delimitata area loro assegnata.
Se ad uno stop di un incrocio non mi fermo con l'auto e vengo preso in castagna da una pattuglia della polizia, questa mi puo' seguire sin dentro al mio garage (come e' successo ieri ad un nostro amico), applicandomi una multa salata e inviandomi dal giudice il quale mi assegnera' qualche giorno di scuola di riconversione, oltre al pagamento della pena pecuniaria.
In questo lungo fine settimana del Memorial Day ci e' capitato di incontrare numerose auto della polizia che avevano bloccato (in Virginia e in Maryland) automobilisti che avevano superato il limite di velocita' o compiuto altre irregolarita'.
Obbligati (uomini e donne) a uscire dal veicolo, faccia alla carrozzeria, mani incrociate dietro la testa, palpati per assicurarsi che non avessero armi addosso. E nel caso di proteste vengono applicate le manette e il cittadino viene portato in guardina al piu' vicino commissariato.
Si dira' che questo non e' democratico, non e' tollerabile in una societa' evoluta. Ma, come scrive oggi Panebianco sul Corriere della Sera, lo stato democratico deve farsi rispettare.
Altrimenti prevale l'anarchia. Quel talento in cui tanti napoletani da secoli danno in ogni occasione grande dimostrazione di abilita' professionale.
L'assurdo e' che la monnezza non la vogliono diversificare, non vogliono le discariche vicino a casa, non vogliono i termovalorizzatori, vogliono mandare il 'trash' in Germania (e ci pensi lo stato a pagare), oppure vogliono che le discariche siano fatte in altre regioni.
Insomma: qui non e' una questione di Berlusconi o Veltroni, ma di avere, come si suol dire con termine accademico, 'i coglioni'.
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Naples Lazzaroni
From Wikipedia, the free encyclopedia
The Naples Lazzaroni is used as a generic term to include various kinds of the lower class people in Naples, Italy. Described as "street people under a chief", they were often depicted as "beggars"—which some actually were, while others subsisted partly by service as messengers, porters, etc.
No precise census of them was ever conducted, but contemporaries estimated their total number at around 50,000, and they had a significant role in the social and political life of the city (and of the kingdom of which Naples was the capital). They were prone to act collectively as crowds and mobs and follow the lead of demagogues, and proved formidable in periods of civil unrest and revolution.
At the time of the French Revolution, the Naples Lazzaroni were staunchly monarchist in their political inclination—the diametrical opposite of the contemporary Parisian Sans-culottes—with their (sometimes lethal) mob violence being directed against supposed republican and Jacobin sympathisers. For that reason, republicans at the time and later dismissed them as "tools of the absolutist government".
The Lazzaroni were fiercely loyal to the House of Bourbon and specifically to the person of King Ferdinand I who—unlike most monarchs of his and other times—did not keep an aristocratic distance but liked to mingle among the Lazzaroni and sport with them.
During the French military campaigns of the late 1790s, designed to export the Revolution to Italy (as to other parts of Europe), the regular Neapolitan troops did not particularly distinguish themselves against the French Army. The Lazzaroni, to the contrary, clamored to be armed and made a valiant effort to defend the city against the French—even though the royal family had already fled to Sicily. Some sources put as high as 2000 the number of Lazzaroni who were killed on a single bloody day.
Though unable to stand in face to face fighting with trained troops (a contemporary drawing shows Lazzaroni being mowed down by a volley from French guns), their resistance ensured that the Parthenopaean Republic which was estalished in Naples had no popular base of support and could only rely on the repressive power of the French Army. Thus, it collapsed when the French needed to shift much of their troops elsewhere in Italy—whereupon the Lazzaroni exacted acts of retribution upon that republic's adherents.
Retrieved from "http://en.wikipedia.org/wiki/Naples_Lazzaroni"
The Naples Lazzaroni is used as a generic term to include various kinds of the lower class people in Naples, Italy. Described as "street people under a chief", they were often depicted as "beggars"—which some actually were, while others subsisted partly by service as messengers, porters, etc.
No precise census of them was ever conducted, but contemporaries estimated their total number at around 50,000, and they had a significant role in the social and political life of the city (and of the kingdom of which Naples was the capital). They were prone to act collectively as crowds and mobs and follow the lead of demagogues, and proved formidable in periods of civil unrest and revolution.
At the time of the French Revolution, the Naples Lazzaroni were staunchly monarchist in their political inclination—the diametrical opposite of the contemporary Parisian Sans-culottes—with their (sometimes lethal) mob violence being directed against supposed republican and Jacobin sympathisers. For that reason, republicans at the time and later dismissed them as "tools of the absolutist government".
The Lazzaroni were fiercely loyal to the House of Bourbon and specifically to the person of King Ferdinand I who—unlike most monarchs of his and other times—did not keep an aristocratic distance but liked to mingle among the Lazzaroni and sport with them.
During the French military campaigns of the late 1790s, designed to export the Revolution to Italy (as to other parts of Europe), the regular Neapolitan troops did not particularly distinguish themselves against the French Army. The Lazzaroni, to the contrary, clamored to be armed and made a valiant effort to defend the city against the French—even though the royal family had already fled to Sicily. Some sources put as high as 2000 the number of Lazzaroni who were killed on a single bloody day.
Though unable to stand in face to face fighting with trained troops (a contemporary drawing shows Lazzaroni being mowed down by a volley from French guns), their resistance ensured that the Parthenopaean Republic which was estalished in Naples had no popular base of support and could only rely on the repressive power of the French Army. Thus, it collapsed when the French needed to shift much of their troops elsewhere in Italy—whereupon the Lazzaroni exacted acts of retribution upon that republic's adherents.
Retrieved from "http://en.wikipedia.org/wiki/Naples_Lazzaroni"
Italiani all'estero, pussa via!
IL GOVERNO BERLUSCONI CONTINUA A IGNORARE GLI ITALIANI NEL MONDO
Ad un mese nella nuova legislatura e settimane dalla composizione finale del Governo Berlusconi con la nomina dei 37 sottosegretari e’ chiaro che per il PDL e la Lega, l’interesse per gli italiani all’estero, non c’e’ e non c’e’ mai stato!E’ una conclusione amara, ma ovvia, per le nostre comunita’ che videro nel 2001 nella legge Tremaglia il riconoscimento dopo sessant’anni di oblio legislativo, del riconoscimento dei loro sacrifici di emigranti, con il primo voto politico per loro rappresentantiQuei bellissimi momenti dell’aprile 2006 e 2008, oggi sembrano una beffa, una presa in giro, un tornate al vostro posto e zitti e mosca!, che il nuovo Governo Berlusconi e il XVI Parlamento Repubblicano, targato destra-centro, ci mandano a dire con messaggi inequivoci.Il primo ignorandoci completamente, senza nemmeno uno straccio di Sottosegretario con delega per occuparsi della nostra esistenza, e il secondo addirittura facendo marcia indietro, dal timido tentativo della XV legislatura, eliminando al Senato, quel “Comitato per le questioni degli italiani all’estero”, che aveva cominciato un ottimo lavoro per comprendere …chi eravamo!Inoltre i 18 eletti sono stati assegnati dai loro partiti in commissioni che poco o nulla hanno da deliberare sulle tematiche per gli italiani nel mondo, arrivando al paradosso dell’unico Senatore eletto nell’America Settentrionale e Centrale, Basilio Giordano, giornalista e imprenditore canadese, che fara’ parte della….. “Commissione Permanente Agricoltura e Produzione Agro alimentare”, fondamentale per gli interessi degli italiani all’estero!!!!!La mia critica, non e’ solo targata UDC, ma identifica l’attuale malessere generale del mondo degli italiani all’estero che si e’ visto retrocedere nel dimenticatoio politico, dopo avere addirittura dato la maggioranza del loro voto a Berlusconi. I responsabili del voto estero del PDL si devono vergognare a cominciare dalla Barbara Contini, che in campagna elettorale promettevano mari e monti alla nostre comunita’, che si ricorderanno la prossima volta di questo schiaffo!E’ un segno di provincialismo retrogrado di una classe politica che non sa’ riconoscere il valore di milioni di italiani che hanno sempre piu’ contribuito che ricevuto dall’Italia, e che in questo momento critico del Paese, potrebbero fare la differenza se l’illuminato Governo Berlusconi vedesse piu’ in la’ del …..Ponte di Messina!
Massimo Seracini
UDC-USA
San Diego,
California
26 Maggio 2008
Sono morti per nulla. E chissenefrega...
Il numero dei soldati americani morti in Iraq ha da tempo superato abbondantemente le 4000 unita'.
Le bare dei morti che tornano in patria non possono essere fotografate e tanto meno i parenti che le vanno a ricevere.
Eminenti rappresentanti dell'Amministrazione Bush sostengono che, in fin dei conti, di americani ne muoiono molti di piu' sulle autostrade della Federazione ogni anno. Eppoi si tratta pur sempre di volontari, pagati per andare a fare il soldato.
Oggi nei cimiteri si aggira la folla di parenti e amici con i fiori in mano per rendere omaggio ai caduti.
Questo giorno ci ricorda quando, molti anni fa (ancora Spielberg era in fasce) ci siamo recati a St. Laurent Sur Mer dove si trova il gran cimitero dei soldati americani morti nella scalata del riff delle spiagge della Normandia. E ci siamo commossi nel leggere i nomi di quei ragazzi venuti da chissadove, i quali non sapevano bene cosa stessero facendo in terra straniera, morti per la mia liberta' e quella dei miei figli. Parlo della mia liberta' come italiano.
Oggi 'Memorial Day', giorno dei Caduti. Ma per molti negli Stati Uniti occasione per fare il primo barbecue, bere un po' di birre e scordare che la benzina a gallone si sta avviando velocemente ai 5 dollari.
Le bare dei morti che tornano in patria non possono essere fotografate e tanto meno i parenti che le vanno a ricevere.
Eminenti rappresentanti dell'Amministrazione Bush sostengono che, in fin dei conti, di americani ne muoiono molti di piu' sulle autostrade della Federazione ogni anno. Eppoi si tratta pur sempre di volontari, pagati per andare a fare il soldato.
Oggi nei cimiteri si aggira la folla di parenti e amici con i fiori in mano per rendere omaggio ai caduti.
Questo giorno ci ricorda quando, molti anni fa (ancora Spielberg era in fasce) ci siamo recati a St. Laurent Sur Mer dove si trova il gran cimitero dei soldati americani morti nella scalata del riff delle spiagge della Normandia. E ci siamo commossi nel leggere i nomi di quei ragazzi venuti da chissadove, i quali non sapevano bene cosa stessero facendo in terra straniera, morti per la mia liberta' e quella dei miei figli. Parlo della mia liberta' come italiano.
Oggi 'Memorial Day', giorno dei Caduti. Ma per molti negli Stati Uniti occasione per fare il primo barbecue, bere un po' di birre e scordare che la benzina a gallone si sta avviando velocemente ai 5 dollari.
Viva, Viva il nucleare!!
In Italia stanno riscoprendo l'acqua calda. Ovvero che la Penisola e' circondata, a diretto contatto con i suoi confini, da impianti nucleari di produzione elettrica dai quali, come nel caso della Francia, importiamo a caro prezzo una cospicua quantita' delle risorse necessarie a mandare avanti il Bel Paese.
E per converso ci ha riportato alla mente l'incavolatura di Romano Prodi, allora presidente dell'IRI, quando venne approvato il referendum che gli italiani, ingannati da una insana propaganda pseudoecologista e di sinistra, approvarono a larga maggioranza impedendo la costruzione delle centrali nucleari e smantellando le poche che erano gia' state costruite.
In America si fa un gran parlare del pericolo iraniano costituito dal proposito di costruire impianti nucleari per la produzione di energia lettrica che, secondo i detrattori, potrebbero essere riconvertiti nella preparazione di ordigni nucleari.
Nel contempo il presidente Bush va in Arabia Saudita a vendere impianti nucleari proprio al paese che e' il piu' grande produttore di petrolio.
Francia, Russia, etc. sono a loro volta impegnate nella promozione e vendita di questi 'prodotti' ad altre nazioni emergenti.
La previsione di una catastrofe nucleare non e' piu' materia da film di Hollywood, confortata anche dalla sicurezza di coloro che a Washington, a mezza voce, ti dicono che la vendita degli impianti nucleari all'Arabia Saudita si rende necessaria per alimentare la speranza che prima o poi i musulmani (sunniti e shiiti) si ammazzino gli uni con gli altri, eliminando il problema al mondo occidentale.
Come si vede il Dottor Stranamore e' ancora di grande attualita'.
Il New York Times contro Bush
May 26, 2008
Editorial
Mr. Bush and the G.I. Bill
President Bush opposes a new G.I. Bill of Rights. He worries that if the traditional path to college for service members since World War II is improved and expanded for the post-9/11 generation, too many people will take it.
He is wrong, but at least he is consistent. Having saddled the military with a botched, unwinnable war, having squandered soldiers’ lives and failed them in so many ways, the commander in chief now resists giving the troops a chance at better futures out of uniform. He does this on the ground that the bill is too generous and may discourage re-enlistment, further weakening the military he has done so much to break.
So lavish with other people’s sacrifices, so reckless in pouring the national treasure into the sandy pit of Iraq, Mr. Bush remains as cheap as ever when it comes to helping people at home.
Editorial
Mr. Bush and the G.I. Bill
President Bush opposes a new G.I. Bill of Rights. He worries that if the traditional path to college for service members since World War II is improved and expanded for the post-9/11 generation, too many people will take it.
He is wrong, but at least he is consistent. Having saddled the military with a botched, unwinnable war, having squandered soldiers’ lives and failed them in so many ways, the commander in chief now resists giving the troops a chance at better futures out of uniform. He does this on the ground that the bill is too generous and may discourage re-enlistment, further weakening the military he has done so much to break.
So lavish with other people’s sacrifices, so reckless in pouring the national treasure into the sandy pit of Iraq, Mr. Bush remains as cheap as ever when it comes to helping people at home.
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Questo e' l'inizio di un pesante editoriale del NYT contro il presidente Bush in coincidenza con il 'Memorial Day', il giorno dedicato al ricordo di coloro che sono caduti nelle guerre combattute dagli Stati Uniti.
Il GI Bill ha consentito a decine di migliaia di soldati, a cominciare dai reduci della Seconda Guerra Mondiale, di frequentare l'universita' al loro ritorno in patria senza dover sostenerne le spese per la tuition che sono, specialmente per gli atenei piu' qualificati, ormai fuori controllo. Si pensi che nella sola Georgetown University uno studente deve pagare 40mila dollari all'anno.
Adesso Geroge Bush vuole cancellare questo aiuto offerto ai veterani perche' troppo oneroso per le casse dello stato che vengono comunque dilapidate dalla conduzione dell'impossibile guerra in Iraq e da quella perduta da tempo in Afghanistan. Purtroppo anche il candidato repubblicano alle presidenziali, il senatore John McCain, si e' allineato sulla posizione di questo discreditato presidente il cui apprezzamento presso l'opinione pubblica americana e' sceso al minimo negli oltre 200 anni della storia della Federazione.
Montecarlo: (quasi) disastro Ferrari
Felipe Massa in testa con un discreto margine, nonostante Kubica sia sempre vicino, perde la concentrazione e va lungo ad una curva. I meccanici che alla partenza si gingillano con gli penumatici di Raikonen al punto che al pilota fillandese viene inflitta una penalita'. Lo stesso Raikonen che danneggia il musetto, rientra sesto e negli ultimi giri va a finire dritto contro il povero e bravissimo Adrian Sutil che stava per concludere con un quarto posto la sua gara per la Force India. Felipe Massa in conferenza stampa ha detto che la radio non funzionava e quindi non era facile mantenere il contatto con il team. Un modo come un altro per salvare il fondo schiena a chi ha deciso di continuare a correre con le gomme intermedie quando tutti ormai, a cominciare da Alonzo, avevano deciso di rimontare quelle da asciutto. Un disastro complessivo che accomuna piloti e dirigenti della squadra. Errare humanum est. Ma...est modus in rebus, ragazzi. Dalla super reclamizzata Ferrari ci si aspetterebbe una organizzazione un po' meno a pizza e fichi.
Fusione fredda: sara' vero?!
Pubblicato dal Sole-24 Ore. Nessun altro giornale o televisione italiana ha ripreso questa notizia che, se dovesse essere confermata dagli ambienti scientifici internazionali, dovrebbe essere messa in prima pagina. I precedenti fiaschi di venti anni fa sulla fusione nucleare a freddo consigliano di camminare con i piedi di piombo. Ma il Sole-24 Ore non e' certo un bollettino parrocchiale ed il suo direttore, Ferruccio De Bortoli, e' uno dei giornalisti piu' seri dello scarso panorama mediatico italiano.
OB
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22 maggio 2008
Nucleare, la fusione fredda funziona
di Ludovica Manusardi Carlesi
Ce l'hanno fatta: il primo esperimento pubblico di Yoshiaki Arata di Condensed Matter Nuclear Science, meglio nota come fusione fredda è stato un successo. Poche ore fa all'Università di Osaka è stata dimostrata, di fronte a un pubblico qualificato, la realizzazione di quello che viene definito ormai "Arata Phenomena". La prova è stata compiuta facendo diffondere Deuterio gassoso su una matrice a struttura nanometrica di 7 grammi composta per 35% di palladio e per il 65% di ossido di zirconio alla pressione di 50 atmosfere, la metà della pressione di una idropulitrice per autolavaggio. Il calore, prodotto fin dall'inizio, e cioè in concomitanza dell'immissione del Deuterio, ha azionato un motore termico che si è messo in moto cominciando a girare. Dopo circa un'ora e mezzo l'esperimento è stato volutamente fermato per effettuare le misure della presenza di Elio-4 a testimonianza dell'avvenuta fusione. Non sono state evidenziate emissioni di origine nucleare pericolose ( l'elio-4 è inerte). L'energia riscontrata è stata circa di 100.000 Joule, equivalente grosso modo a quella necessaria per riscaldare di 25 gradi un litro di acqua ( si tenga presente la modesta quantità della matrice nanometrica, 7 grammi). Quanto all'Elio, la quantità è assolutamente confrontabile e compatibile con l'energia prodotta, ed è la firma inequivocabile dell'avvenuta fusione nucleare. Al di là delle quantità misurate, si apre ora un capitolo nuovo nella comprensione dei comportamenti e delle reazioni che hanno luogo nella materia condensata, comportamenti che sembrano differire dai modelli fin qui seguiti dalla fisica nucleare classica.
A partire da oggi inizia un'altra fase, altrettanto delicata, legata principalmente a due fatti: la ripetizione dell'esperimento con una quantità maggiore di Palladio-Zirconio per ottenere quantitativi maggiori di energia; l'estrazione dalla matrice dell'elio senza danneggiarla e poterla così riutilizzare.
Visto da destra, visto da sinistra e, magari, anche dal centro
Riceviamo dall'ambasciatore Giovanni Castellani Pastoris che periodicamente mette online le sue considerazioni in punta di penna. Questo stimato e odiato (tra i suoi colleghi) professionista non ha mai nascosto la sua endocrina ammirazione per il presidente Berlusconi, suscitando talvolta qualche contrastato dialogo con i suoi lettori. In questo appunto ci svela le ragioni della sua passione per il Cavaliere. Ognuno e' titolato ad amare chi gli pare. Noi non siamo fervidi estimatori dell'imprenditore milanese. Ma siamo convinti che, guidati dal tradizionale stellone, gli italiani hanno voluto dare a questo sfavillante personaggio del teatrino italiano la possibilita' di dimostrare che sa rimettere a posto l'Italia. Onesta' vorrebbe che si ricordasse che i conti in pesante rosso lasciati dal suo precedente governo al subentrante Romano Prodi sono stati rimessi in ordine. Ed anche il PIL ricomincia ad aumentare e non crediamo che a dieci giorni dal suo insediamento Silvio Berlusconi e il suo petulante ministro Tremonti possano vantare alcun merito al proposito. Ma l'onesta' non fa parte della faretra dei politici. Non ci piace quel "..da Prodi a Fassino se vogliamo frugare nei cassonetti..." perche' questa non e' una affermazione di stile in bocca ad un professionista collaudato della diplomazia. E puzza altamente di schieramento partigiano. Se dovessimo mandare ai 'cassonetti' gli esponenti della vita pubblica italiana non ci mancherebbe la materia a prima. A cominciare dalle foto a circolazione internazionale delle smutandate ministre del presidente Berlusconi. Quanto a Prodi, dato che nessuno e' profeta in patria e tanto meno in Italia, crediamo gli basti il generale apprezzamento di cui gode a livello internazionale.
Resta infine l'anticipazione sul futuro dell'attuale ambasciatore a Washington, Giovanni Castellaneta. Considerato che abbiamo avuto la fortuna di vederlo da vicino al lavoro, dobbiamo ammettere che si tratta di persona che illustra in maniera egregia l'immagine dell'Italia. Ed un suo nuovo posizionamento in incarichi di alta responsabilita' non puo' che farci piacere.
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Roma, 23 maggio 2008
Alcune considerazioni per l’ultima decade di maggio 2008.
La prima per fatto personale. Perché mi vengono attribuite tesi ed opinioni che non credo emergano dall’insieme di queste mie. Allora i casi sono due. O non sono chiaro quando scrivo, cosa che mi dispiacerebbe dover constatare – alla mia non tenera età – avendo, oltre tutto, nella mia vita professionale più volte dovuto sorbirmi rimbrotti o prediche per quanto riferivo con troppa chiarezza e senza parafrasi (come è, invece, uso alla Farnesina), perché mi si diceva “poteva tornare sgradito a chi ti potrebbe leggere”. O mi si legge senza attenzione oppure, peggio, senza ricordarsi quanto scritto in precedenza, ciò che mi dispiacerebbe ancora di più, comportando un doloroso vulnus al mio ego. Senza contare che spesso Hanna reperisce nelle osservazioni in questione argomenti a sostegno dei suoi conformismi levantini.
Lunga premessa che origina da reazioni alla mia lettera all’Ambasciatore di Spagna ed, in particolare, al passaggio “Perché vede, cara Eccellenza, alla maggioranza di noi il Cavaliere piace così com’è”. In proposito c’è chi mi ha fatto notare che a lui no, il Cavaliere non piaceva proprio. Purtroppo per lui non è la maggioranza. Ma c’è pure chi ha osservato “Sarei proprio curioso di sapere come ad una persona civile ed intelligente quale tu sei possa piacere il Cavaliere così com'è. Altra cosa è indagare sulla sua salute mentale. A questo proposito mi sembra la signora si sbagli. Il Cavaliere è perfettamente in grado di fare i propri interessi che solo in casi eccezionali coincidono con quelli del Paese”. Riporto integralmente perché autorizzato. Alla risposta che gli ho inviato direttamente (Eppure è così. Almeno non "celebra" come i vari "sacerdoti" dell'ortodossiapolitica. Da Fanfani a Togliatti, da Moro a Berlinguer, per restare nella stratosfera. O da Andreotti a Violante, da Prodi a Fassino se vogliamo frugare nei cassonetti. Quanto a fare i "propri" interessi lo hanno sempre fatto tutti, o quasi. Chi con più chi con meno successo. Se preferisci, diciamo che tutti avrebbero voluto farlo. Si tratta di vedere quanto abbiano coinciso con quelli generali. Io non sono d'accordo con la tua valutazione. Ecco tutto) vorrei solo aggiungere che, personalmente, preferisco chi opera in proprio a chi per conto terzi. Come fondazioni, cooperative, enti ed industrie pubblici, grandi gruppi “privati” ecc., in attesa di incassare i relativi dividendi, non necessariamente in contanti. Per il resto se ho costantemente mostrato ammirazione per le, credo indiscutibili, doti del Cavaliere in sede elettorale, non ho nascosto altrettanta perplessità per le capacità di governo. La ossessione del consenso e la chiara mancanza di polso ogni qual volta compagni di cordata, l’opposizione o la piazza alzavano la voce, ne facevano “un’anatra zoppa strutturale”. Se ora cambierà, se, non avendo da pensare a rielezioni, vorrà esercitare appieno l’autorità che la larga e coesa maggioranza gli dovrebbe consentire, sarò lieto di dargliene atto. In caso contrario vorrà dire che anatra zoppa rimane. Nessuna “deriva berlusconiana”, quindi, ma solo per quanto possibile lucida e razionale, anche se personale, valutazione delle cose, con un pizzico - o forse una cucchiaiata - di amor patrio.
La seconda ci riporta al Cavaliere ed alla pignola osservanza delle priorità annunciate in campagna elettorale. Primo Consiglio dei Ministri a Napoli e provvedimenti per eliminazione rifiuti urbani, provvedimenti su sicurezza e clandestini, ICI e detassazione degli straordinari. Prima di entrare nel merito, specialmente per il “pacchetto fiscale”, credo si debba attendere una conoscenza completa dei provvedimenti, che del resto dovranno passare in Parlamento. Personalmente ho delle riserve “ideologiche” sull’eliminazione dell’ICI per la prima casa. Mi paiono, infatti, fondate le osservazioni circa la sua non coerenza con il “federalismo” che è, e deve rimanere, un indirizzo strategico. Ma mi rendo anche conto della valenza sociale del provvedimento e dell’impatto sull’opinione pubblica. Al momento, quindi, ci si deve limitare a registrare la puntuale osservanza delle promesse elettorali ed un timing “da formula uno” per nulla abituali nel Bel Paese. La giornata si è conclusa con l’annuncio della possibilità di “ristrutturazione dei mutui”, un dessert che, se le cose corrisponderanno alle dichiarazioni, da solo potrebbe avere una valenza superiore alle misure di alleggerimento fiscale quale sostegno ai problemi finanziari di una parte rilevante della popolazione e potrà dare nuovo impulso alla domanda interna. Un effetto della “moral suasion” esercitata da Tremonti con l’indicazione di “misure più severe per banche e petrolieri”? Vedremo ora per i petrolieri, anche perché il maggiore “petroliere” in Italia è proprio il Ministero dell’Economia.
La terza, per rimanere in Italia, riguarda l’opposizione. Non tanto quella di Casini che, poveretto, avendo perso l’autobus è costretto a seguirlo a piedi, annuendo ad ogni manovra del conducente. Ma a quella del PD. I vari componenti del Governo Ombra hanno cercato di fare le bucce ai singoli provvedimenti, ciascuno per la parte di “competenza”. Prendiamo Bersani, che fra tutti è certamente il più competente, nel senso di preparato. Ha detto, per quanto concerne la misure economico-finanziarie: ma queste cose le avevo già proposte io. Proposte, ma non era riuscito a vararle: questa la differenza. Intanto il Leader Ombra sembra avere qualche problema che lo costringe a qualche ripensamento, se il Corriere della Sera scriveva un paio di giorni or sono sotto il titolo Veltroni apre a un «nuovo centrosinistra»: Walter Veltroni apre alla Sinistra democratica e sigla un «patto di consultazione » che apre una prospettiva ben diversa da quella dell'autosufficienza del Partito democratico. La novità è scaturita dall'incontro di ieri, voluto dallo stesso segretario del Pd, con Claudio Fava, coordinatore di Sd. Al termine, Veltroni ha fatto diffondere un comunicato in cui si parla di verificare le «condizioni per un nuovo centrosinistra » e si annuncia la costituzione con la «Sd e con le altre forze di sinistra disponibili » di «un patto di consultazione». L'obiettivo dichiarato è appunto quello di «avviare un confronto politico per costruire, in Italia e a livello locale, le condizioni di un nuovo centrosinistra basato su reali intese programmatiche e su una sfida di governo capace di innovare il Paese». Si riapre insomma la possibilità di arrivare a nuove alleanze dopo le recenti elezioni politiche dove il Pd ha scelto di correre da solo. Claudio Fava, al termine dell'incontro, ha parlato, con soddisfazione, di «fine della autosufficienza proclamata e declamata » La formula …. è quella auspicata dalla Sinistra democratica e sembra rappresentare un passo in più rispetto a quanto lo stesso Veltroni aveva detto giovedì …. al coordinamento del partito parlando di una «vocazione maggioritaria » del Pd che «non esclude una politica di alleanze fondata sulla convergenza programmatica ». Un passo che ha destato stupore tra gli ex popolari mentre i dalemiani appaiono scettici: «Aspettiamo che parli con Vendola...» Insomma, ci risiamo. Verrebbe quasi voglia di tornare su “second life”, ma, francamente, il virtuale dell’ombra potrebbe apparire eccessivo. Come dire l’insostenibile leggerezza del non essere, parafrasando Milan Kundera.
La quarta ci riporta nel mondo reale, anche se in una sua componente che, talvolta di questi tempi, ha un ché di virtuale: il mondo delle banche che del “virtuale” o dei suoi strumenti, hanno fatto, recentemente, le spese (quando non le hanno fatte fare ai loro clienti). Ricordate la vicenda della banca di S.M. Britannica, o quella della Société Générale, per non fare che due esempi piuttosto noti anche in Italia. Ora leggo su La Tribune che l'agence américaine d'évaluation financière Moody's avoue avoir commis des erreurs, notamment informatiques, dans l'évaluation de produits financiers complexes concernés par la crise du subprime. Ho detto sopra delle “attenzioni” di Tremonti per quelle italiane. Ma concernevano solo aspetti marginali, anche se importanti per molti italiani, del problema di fondo. Lo stesso dicasi per quelle del Presidente della FED. Infatti selon Ben Bernanke, les banques doivent activement travailler à lever des capitaux, afin de disposer d'un "épais matelas" de fonds propres adapté à cette période de crise financière. Quando parla Ben Bernanke è qualcosa di più della moral suasion di Tremonti. Ma le sue “istruzioni” tendono a “curare” gli effetti, non il problema.
Quinta ed ultima. Entriamo alla Farnesina. La sistemazione degli orfani - Capi segreteria dei vice ministri e dei sottosegretari, consiglieri diplomatici dei Ministri e simili - si rivela un puzzle ancor più complicato del solito per l’insolito loro numero e crea angosce e malumori fra chi aspirava e vede ora sfumare l’oggetto dell’aspirazione o aumentare gli aspiranti e quindi la concorrenza. Ma sono cose piccole. Quelle di maggior rilievo si stanno definendo con qualche precisione. Al posto di Economides, neo Capo di Gabinetto, alla Cooperazione il Ministro intende mandarci Elisabetta Belloni, forse sedotto dalle sue doti mediatiche, malgrado gli sforzi, messi in opera a 360 gradi, di Michele Valensise per guadagnarsi la nomina. Corre, poi, voce che l’Ambasciatore Terzi di Sant’Agata, già destinato a sostituire Spatafora alla Rappresentanza ONU, sarebbe “dirottato” a Washington. All’ONU andrebbe Ragaglini. Ciò confermerebbe il rientro dell’attuale Ambasciatore a Washington, Castellaneta. Ve ne avevo accennato tempo addietro assieme all’ipotesi di una sua nomina al DIS (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza), l’ex CESIS per capirci. Secondo la recente riforma dei servizi segreti, il DIS dovrebbe “coordinare” le attività dei due servizi, il Sie (Servizio di informazione per la sicurezza esterna) ex SISMI e il Sin (per la sicurezza interna) ex SISDE e “controllare” che “rispettino leggi e regolamenti”. Dovrebbe anche vigilare sul rispetto delle disposizioni del Premier in tema di segreto di Stato. Il DIS sarebbe quindi qualcosa di più del precedente CESIS, che in pratica non è mai stato molto di più di un’area di parcheggio, ammantata dal fascino del segreto. Che Sin e Sie siano ora, contrariamente a quanto accadeva con i precedenti organismi, disponibili a farsi coordinare e specialmente controllare è tutto da dimostrare. Comunque non mancherà occasione per Castellaneta di utilizzare e valorizzare la sua posizione in Finmeccanica, del cui consiglio di amministrazione fa parte, con le notevoli capacità dimostrate anche nel suo ultimo incarico. Del resto la sua dimestichezza con i Servizi rimonta ormai ad oltre un paio di decenni. Per gli altri chi di voi è della Casa e conosce i rispettivi curricula potrà trarre le considerazioni del caso. Con gli altri lettori mi scuso: la spiegazione sarebbe troppo lunga e complicata e, probabilmente, di scarso interesse.
Alcune considerazioni per l’ultima decade di maggio 2008.
La prima per fatto personale. Perché mi vengono attribuite tesi ed opinioni che non credo emergano dall’insieme di queste mie. Allora i casi sono due. O non sono chiaro quando scrivo, cosa che mi dispiacerebbe dover constatare – alla mia non tenera età – avendo, oltre tutto, nella mia vita professionale più volte dovuto sorbirmi rimbrotti o prediche per quanto riferivo con troppa chiarezza e senza parafrasi (come è, invece, uso alla Farnesina), perché mi si diceva “poteva tornare sgradito a chi ti potrebbe leggere”. O mi si legge senza attenzione oppure, peggio, senza ricordarsi quanto scritto in precedenza, ciò che mi dispiacerebbe ancora di più, comportando un doloroso vulnus al mio ego. Senza contare che spesso Hanna reperisce nelle osservazioni in questione argomenti a sostegno dei suoi conformismi levantini.
Lunga premessa che origina da reazioni alla mia lettera all’Ambasciatore di Spagna ed, in particolare, al passaggio “Perché vede, cara Eccellenza, alla maggioranza di noi il Cavaliere piace così com’è”. In proposito c’è chi mi ha fatto notare che a lui no, il Cavaliere non piaceva proprio. Purtroppo per lui non è la maggioranza. Ma c’è pure chi ha osservato “Sarei proprio curioso di sapere come ad una persona civile ed intelligente quale tu sei possa piacere il Cavaliere così com'è. Altra cosa è indagare sulla sua salute mentale. A questo proposito mi sembra la signora si sbagli. Il Cavaliere è perfettamente in grado di fare i propri interessi che solo in casi eccezionali coincidono con quelli del Paese”. Riporto integralmente perché autorizzato. Alla risposta che gli ho inviato direttamente (Eppure è così. Almeno non "celebra" come i vari "sacerdoti" dell'ortodossiapolitica. Da Fanfani a Togliatti, da Moro a Berlinguer, per restare nella stratosfera. O da Andreotti a Violante, da Prodi a Fassino se vogliamo frugare nei cassonetti. Quanto a fare i "propri" interessi lo hanno sempre fatto tutti, o quasi. Chi con più chi con meno successo. Se preferisci, diciamo che tutti avrebbero voluto farlo. Si tratta di vedere quanto abbiano coinciso con quelli generali. Io non sono d'accordo con la tua valutazione. Ecco tutto) vorrei solo aggiungere che, personalmente, preferisco chi opera in proprio a chi per conto terzi. Come fondazioni, cooperative, enti ed industrie pubblici, grandi gruppi “privati” ecc., in attesa di incassare i relativi dividendi, non necessariamente in contanti. Per il resto se ho costantemente mostrato ammirazione per le, credo indiscutibili, doti del Cavaliere in sede elettorale, non ho nascosto altrettanta perplessità per le capacità di governo. La ossessione del consenso e la chiara mancanza di polso ogni qual volta compagni di cordata, l’opposizione o la piazza alzavano la voce, ne facevano “un’anatra zoppa strutturale”. Se ora cambierà, se, non avendo da pensare a rielezioni, vorrà esercitare appieno l’autorità che la larga e coesa maggioranza gli dovrebbe consentire, sarò lieto di dargliene atto. In caso contrario vorrà dire che anatra zoppa rimane. Nessuna “deriva berlusconiana”, quindi, ma solo per quanto possibile lucida e razionale, anche se personale, valutazione delle cose, con un pizzico - o forse una cucchiaiata - di amor patrio.
La seconda ci riporta al Cavaliere ed alla pignola osservanza delle priorità annunciate in campagna elettorale. Primo Consiglio dei Ministri a Napoli e provvedimenti per eliminazione rifiuti urbani, provvedimenti su sicurezza e clandestini, ICI e detassazione degli straordinari. Prima di entrare nel merito, specialmente per il “pacchetto fiscale”, credo si debba attendere una conoscenza completa dei provvedimenti, che del resto dovranno passare in Parlamento. Personalmente ho delle riserve “ideologiche” sull’eliminazione dell’ICI per la prima casa. Mi paiono, infatti, fondate le osservazioni circa la sua non coerenza con il “federalismo” che è, e deve rimanere, un indirizzo strategico. Ma mi rendo anche conto della valenza sociale del provvedimento e dell’impatto sull’opinione pubblica. Al momento, quindi, ci si deve limitare a registrare la puntuale osservanza delle promesse elettorali ed un timing “da formula uno” per nulla abituali nel Bel Paese. La giornata si è conclusa con l’annuncio della possibilità di “ristrutturazione dei mutui”, un dessert che, se le cose corrisponderanno alle dichiarazioni, da solo potrebbe avere una valenza superiore alle misure di alleggerimento fiscale quale sostegno ai problemi finanziari di una parte rilevante della popolazione e potrà dare nuovo impulso alla domanda interna. Un effetto della “moral suasion” esercitata da Tremonti con l’indicazione di “misure più severe per banche e petrolieri”? Vedremo ora per i petrolieri, anche perché il maggiore “petroliere” in Italia è proprio il Ministero dell’Economia.
La terza, per rimanere in Italia, riguarda l’opposizione. Non tanto quella di Casini che, poveretto, avendo perso l’autobus è costretto a seguirlo a piedi, annuendo ad ogni manovra del conducente. Ma a quella del PD. I vari componenti del Governo Ombra hanno cercato di fare le bucce ai singoli provvedimenti, ciascuno per la parte di “competenza”. Prendiamo Bersani, che fra tutti è certamente il più competente, nel senso di preparato. Ha detto, per quanto concerne la misure economico-finanziarie: ma queste cose le avevo già proposte io. Proposte, ma non era riuscito a vararle: questa la differenza. Intanto il Leader Ombra sembra avere qualche problema che lo costringe a qualche ripensamento, se il Corriere della Sera scriveva un paio di giorni or sono sotto il titolo Veltroni apre a un «nuovo centrosinistra»: Walter Veltroni apre alla Sinistra democratica e sigla un «patto di consultazione » che apre una prospettiva ben diversa da quella dell'autosufficienza del Partito democratico. La novità è scaturita dall'incontro di ieri, voluto dallo stesso segretario del Pd, con Claudio Fava, coordinatore di Sd. Al termine, Veltroni ha fatto diffondere un comunicato in cui si parla di verificare le «condizioni per un nuovo centrosinistra » e si annuncia la costituzione con la «Sd e con le altre forze di sinistra disponibili » di «un patto di consultazione». L'obiettivo dichiarato è appunto quello di «avviare un confronto politico per costruire, in Italia e a livello locale, le condizioni di un nuovo centrosinistra basato su reali intese programmatiche e su una sfida di governo capace di innovare il Paese». Si riapre insomma la possibilità di arrivare a nuove alleanze dopo le recenti elezioni politiche dove il Pd ha scelto di correre da solo. Claudio Fava, al termine dell'incontro, ha parlato, con soddisfazione, di «fine della autosufficienza proclamata e declamata » La formula …. è quella auspicata dalla Sinistra democratica e sembra rappresentare un passo in più rispetto a quanto lo stesso Veltroni aveva detto giovedì …. al coordinamento del partito parlando di una «vocazione maggioritaria » del Pd che «non esclude una politica di alleanze fondata sulla convergenza programmatica ». Un passo che ha destato stupore tra gli ex popolari mentre i dalemiani appaiono scettici: «Aspettiamo che parli con Vendola...» Insomma, ci risiamo. Verrebbe quasi voglia di tornare su “second life”, ma, francamente, il virtuale dell’ombra potrebbe apparire eccessivo. Come dire l’insostenibile leggerezza del non essere, parafrasando Milan Kundera.
La quarta ci riporta nel mondo reale, anche se in una sua componente che, talvolta di questi tempi, ha un ché di virtuale: il mondo delle banche che del “virtuale” o dei suoi strumenti, hanno fatto, recentemente, le spese (quando non le hanno fatte fare ai loro clienti). Ricordate la vicenda della banca di S.M. Britannica, o quella della Société Générale, per non fare che due esempi piuttosto noti anche in Italia. Ora leggo su La Tribune che l'agence américaine d'évaluation financière Moody's avoue avoir commis des erreurs, notamment informatiques, dans l'évaluation de produits financiers complexes concernés par la crise du subprime. Ho detto sopra delle “attenzioni” di Tremonti per quelle italiane. Ma concernevano solo aspetti marginali, anche se importanti per molti italiani, del problema di fondo. Lo stesso dicasi per quelle del Presidente della FED. Infatti selon Ben Bernanke, les banques doivent activement travailler à lever des capitaux, afin de disposer d'un "épais matelas" de fonds propres adapté à cette période de crise financière. Quando parla Ben Bernanke è qualcosa di più della moral suasion di Tremonti. Ma le sue “istruzioni” tendono a “curare” gli effetti, non il problema.
Quinta ed ultima. Entriamo alla Farnesina. La sistemazione degli orfani - Capi segreteria dei vice ministri e dei sottosegretari, consiglieri diplomatici dei Ministri e simili - si rivela un puzzle ancor più complicato del solito per l’insolito loro numero e crea angosce e malumori fra chi aspirava e vede ora sfumare l’oggetto dell’aspirazione o aumentare gli aspiranti e quindi la concorrenza. Ma sono cose piccole. Quelle di maggior rilievo si stanno definendo con qualche precisione. Al posto di Economides, neo Capo di Gabinetto, alla Cooperazione il Ministro intende mandarci Elisabetta Belloni, forse sedotto dalle sue doti mediatiche, malgrado gli sforzi, messi in opera a 360 gradi, di Michele Valensise per guadagnarsi la nomina. Corre, poi, voce che l’Ambasciatore Terzi di Sant’Agata, già destinato a sostituire Spatafora alla Rappresentanza ONU, sarebbe “dirottato” a Washington. All’ONU andrebbe Ragaglini. Ciò confermerebbe il rientro dell’attuale Ambasciatore a Washington, Castellaneta. Ve ne avevo accennato tempo addietro assieme all’ipotesi di una sua nomina al DIS (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza), l’ex CESIS per capirci. Secondo la recente riforma dei servizi segreti, il DIS dovrebbe “coordinare” le attività dei due servizi, il Sie (Servizio di informazione per la sicurezza esterna) ex SISMI e il Sin (per la sicurezza interna) ex SISDE e “controllare” che “rispettino leggi e regolamenti”. Dovrebbe anche vigilare sul rispetto delle disposizioni del Premier in tema di segreto di Stato. Il DIS sarebbe quindi qualcosa di più del precedente CESIS, che in pratica non è mai stato molto di più di un’area di parcheggio, ammantata dal fascino del segreto. Che Sin e Sie siano ora, contrariamente a quanto accadeva con i precedenti organismi, disponibili a farsi coordinare e specialmente controllare è tutto da dimostrare. Comunque non mancherà occasione per Castellaneta di utilizzare e valorizzare la sua posizione in Finmeccanica, del cui consiglio di amministrazione fa parte, con le notevoli capacità dimostrate anche nel suo ultimo incarico. Del resto la sua dimestichezza con i Servizi rimonta ormai ad oltre un paio di decenni. Per gli altri chi di voi è della Casa e conosce i rispettivi curricula potrà trarre le considerazioni del caso. Con gli altri lettori mi scuso: la spiegazione sarebbe troppo lunga e complicata e, probabilmente, di scarso interesse.
Banca Mondiale e lotta alla corruzione
GR3
May 23 2008
Qui Washington di Oscar Bartoli #3678
Nell’ottobre del 1996 l’allora presidente della Banca Mondiale Wolfenson dichiarò che il compito principale della potente istituzione avrebbe dovuto essere la lotta contro la corruzione. La Banca riceve soldi dai paesi donors e li destina sotto varie forme ai governi di paesi in via di sviluppo per combattere la povertà. Ma di buone intenzioni è lastricato l’inferno ed anche la realtà della Banca. Dopo Wolfenson che ha regnato per dieci anni a Washington, il presidente Bush ha imposto quel Paul Wolfovitz famoso per i calzini bucati, per avere sfacciatamente favorito la sua amica funzionaria della Banca e per essersi inimicato tutto lo staff dirigenziale dell’Istituzione. Costretto alle dimissioni Wolfovitz dal consiglio di amministrazione, gli americani hanno scelto Robert Zoelick che ha ricostruito un buon rapporto con la struttura di vertice. Ma il Gruppo indipendente di Valutazione ha confermato in un suo ampio rapporto che i soldi dati ai paesi emergenti spesso non si sa che fine facciano. E solo una modesta parte viene destinata a migliorare le strutture amministrative e il sistema giudiziario di queste nazioni. E restano aree grigie nella burocrazia della Banca.
May 23 2008
Qui Washington di Oscar Bartoli #3678
Nell’ottobre del 1996 l’allora presidente della Banca Mondiale Wolfenson dichiarò che il compito principale della potente istituzione avrebbe dovuto essere la lotta contro la corruzione. La Banca riceve soldi dai paesi donors e li destina sotto varie forme ai governi di paesi in via di sviluppo per combattere la povertà. Ma di buone intenzioni è lastricato l’inferno ed anche la realtà della Banca. Dopo Wolfenson che ha regnato per dieci anni a Washington, il presidente Bush ha imposto quel Paul Wolfovitz famoso per i calzini bucati, per avere sfacciatamente favorito la sua amica funzionaria della Banca e per essersi inimicato tutto lo staff dirigenziale dell’Istituzione. Costretto alle dimissioni Wolfovitz dal consiglio di amministrazione, gli americani hanno scelto Robert Zoelick che ha ricostruito un buon rapporto con la struttura di vertice. Ma il Gruppo indipendente di Valutazione ha confermato in un suo ampio rapporto che i soldi dati ai paesi emergenti spesso non si sa che fine facciano. E solo una modesta parte viene destinata a migliorare le strutture amministrative e il sistema giudiziario di queste nazioni. E restano aree grigie nella burocrazia della Banca.
New Virtual Communities on Disaster Prevention and Reconstruction
WASHINGTON (May 22, 2008)—The Development Gateway Foundation and the Center for Strategic and International Studies (CSIS) announce today the launch of two online communities dedicated to disaster prevention and reconstruction. These new portals will provide a virtual space in which participants can share knowledge, best practices, and other relevant information. The purpose of this initiative is to build capacity, strengthen working relationships, and improve development outcomes. Particular emphasis will be placed on bringing together government agencies and international and nongovernmental organizations in developed and developing countries to discuss common challenges.
“The cyclone in Myanmar and the earthquake in China have reminded us all of the need for more effective knowledge sharing and partnership on these critical topics,” said Mark Fleeton, CEO of the Development Gateway Foundation.
“Stabilization and reconstruction as well as disaster response are complex challenges. They require swift and efficient integration from analysis to strategy to action among a wide range of actors,” explained Rick Barton, senior adviser and co-director of the Post-Conflict Reconstruction Project at CSIS. “We are proud to be part of an effort that helps generate such collaboration.”
More than 40,000 students and development professionals are members of dgCommunities, a knowledge-sharing and collaboration network, where users post up-to-date information on 30 topics. Visit the community on Disaster Prevention and Response at http://disaster.developmentgateway.org/. Visit the community on Stabilization and Reconstruction at http://stabilization.developmentgateway.org/
The Development Gateway Foundation provides Web-based tools to make aid and development efforts more effective. It offers innovative solutions that increase access to critical information, building local capacity and bringing partners together for positive change. The Development Gateway Foundation is a nonprofit organization with activities around the world. www.dgfoundation.org.
The Center for Strategic and International Studies (CSIS) is a bipartisan, non-profit organization founded in 1962 and headquartered in Washington, D.C. It seeks to advance global security and prosperity by providing strategic insights and practical policy solutions to decision makers. www.csis.org
Contacts:
Elizabeth Corley Andrew Schwartz
Director of Communications Vice President for External Relations
Development Gateway Foundation Center for Strategic and International Studies
202-572-9236 202-775-3242
press@dgfoundation.org aschwartz@csis.org
Kimberly Dozier
Gr2 Mattino
Era il Memorial Day del 2006. Il mezzo sul quale Kimberly Dozier, coraggiosa reporter della CBS, stava viaggiando insieme al cameraman, al fonico, ad un capitano e un traduttore iracheno, venne colpito da una bomba. Kimberly Dozier è l’unica sopravvissuta nonostante le numerose ferite che la bomba a grappolo le ha inferto. I medici dell’ospedale da campo in cui è stata ricoverata l’hanno ripresa per i capelli almeno cinque volte. Aveva perduto la metà del sangue. Sono passati tre anni. Kimberly Dozier ha pubblicato un libro che esce in questi giorni e si intitola: “Breathing the fire: fighting to report and survive.” L’editore è Meredith Books, l’unico che abbia avuto il coraggio di rischiare. Perché tutti gli altri dicono che ormai dell’Iraq e dell’Afghanistan la gente è stufa. Dice Kimberly Dozier: "Come giornalista voglio continuare a ricordare agli americani le conseguenze delle loro azioni e il costo in vite umane. Il resto del mondo ci sta giudicando su quello che stiamo facendo e su ciò che andremo a fare.”
Per il GR2
Oscar Bartoli
Washington DC
Era il Memorial Day del 2006. Il mezzo sul quale Kimberly Dozier, coraggiosa reporter della CBS, stava viaggiando insieme al cameraman, al fonico, ad un capitano e un traduttore iracheno, venne colpito da una bomba. Kimberly Dozier è l’unica sopravvissuta nonostante le numerose ferite che la bomba a grappolo le ha inferto. I medici dell’ospedale da campo in cui è stata ricoverata l’hanno ripresa per i capelli almeno cinque volte. Aveva perduto la metà del sangue. Sono passati tre anni. Kimberly Dozier ha pubblicato un libro che esce in questi giorni e si intitola: “Breathing the fire: fighting to report and survive.” L’editore è Meredith Books, l’unico che abbia avuto il coraggio di rischiare. Perché tutti gli altri dicono che ormai dell’Iraq e dell’Afghanistan la gente è stufa. Dice Kimberly Dozier: "Come giornalista voglio continuare a ricordare agli americani le conseguenze delle loro azioni e il costo in vite umane. Il resto del mondo ci sta giudicando su quello che stiamo facendo e su ciò che andremo a fare.”
Per il GR2
Oscar Bartoli
Washington DC
La pipi dei Top Gun
Ci sono circa 4200 top guns, piloti militari acrobatici negli Stati Uniti. E molti di loro sono donne. I piloti di aerei che volano ad una velocita' molto superiore a quella del suono, tra i vari problemi, hanno anche quello di come liberare la vescica nei lunghi voli di trasferimento. Sino ad ora si era ricorsi alla proibizione di assumere liquidi prima del decollo. Una disposizione che viene ormai considerata pericolosa perche', in presenza delle sollecitazioni dovute alla forza di gravita' sul corpo umano, privare il fisico di una quantita' di liquidi puo' essere causa di errori dovuti alla disidratazione. Uomini e donne indossano dentro le tute di volo dei pannoloni che in caso di necessita' assorbono l'urina. Ma il disagio conseguente e' alto e, secondo un servizio messo in onda da CNN, avrebbe portato a due incidenti mortali nel breve giro di qualche mese. Le forze armate americane stanno studiando un nuovo sistema chiamato AMXD (Advance Mission Extender Device). Si tratta di speciali mutande che per l'uomo hanno una sacca anteriore di raccolta, mentre nella versione donna prevedono un adesivo anatomico. Nel momento in cui il pilota ha necessita' di liberarsi deve cliccare un bottone su una piccola pompa esterna alla sua tuta di volo che provvede ad aspirare in una contenitore esterno l'urina. Sembra che il dispositivo funzioni al punto che i piloti che l'hanno ricevuto in prova non intendono piu' ritornare al vecchio sistema.
Si sono perse le tracce....
Egregio Oscar,
innanzitutto sono grato per i tuoi riscontri e di considerare le mie esposizioni, credo talvolta scostumate, alcuni nei blog dove partecipo dicono che sono provocatorio, non lo so.
Grazie.
E' la terza volta per il Cavaliere : la prima non la ricordo, la seconda la giudico un fallimento, il conflitto di interessi mi turba e mi preoccupa che affari privati e personali si mescolino con I poteri politici, cioe', sinceramente, non va. Siamo alla terza fiducia, e' lui cambiato in qualcosa? e confesso la mia prima delusione quando ieri l'ho visto seduto a fianco della giovanissima neo eletta 27enne, apparentemente scherzando. La mania deve finirla. Ha 72 anni e' il capo del Governo, dove quella serieta' e moralita' da ripristinare in politica e nel Paese? Ma, ha ancora ricevuta la fiducia del popolo; non e' mia la tesi che la sinistra gli ha voluto scaricare addosso il peso, la sinistra ha fatto la sua forte e intensa campagna elettorale, Veltroni e gli altri per me meglio non potevano, I consensi ricevuti sono inferiori a quelli della controparte, questo e' tutto. E' il popolo che gliela data sulle spalle, cioe' il voto. Non so se sono superficiale. Condivido nel non disperare. nonostante che' i problemi sono dopo tanti anni di nulla irrisolvibili.
Come si fa a dire a milioni di dipendenti para e statali che devono andarsene a casa, a svuotare gli uffici pubblici di ogni tipo e responsabilizzare seriamente gli altri, a mandare a casa decine di migliaia fra comuni, regioni, provincie e ministeri, a togliere decine e decine di auto blu e centinaia di guardie del corpo e indefinibili milionari privilegi, di ieri la notizia circa Alitalia dove, per cinque (!!!) cargo vi sono...125 piloti! La simpatica deputata con handycap ha detto:quando entro nel Palamento sono in quattro ad aprire la porta quando ne basta uno. Ed i casi credo siano infiniti. Come si intende diminuire la spesa pubblica e i miliardi sperperati?
Anni fa un amico, finalmente con un posto di lavoro, o con uno "stipendio" come meglio si desidera, mi disse: alla Presidenza del Consiglio siamo circa 2000 (follia!), ma di circa 1000 che ricevono sul conto lo stipendio...."si sono perse le tracce", non si sa dove lavorano,cosa fanno.
Ti ringrazio per l'attenzione, nessuna risposta e' dovuta, don't worry.
Saluti,
innanzitutto sono grato per i tuoi riscontri e di considerare le mie esposizioni, credo talvolta scostumate, alcuni nei blog dove partecipo dicono che sono provocatorio, non lo so.
Grazie.
E' la terza volta per il Cavaliere : la prima non la ricordo, la seconda la giudico un fallimento, il conflitto di interessi mi turba e mi preoccupa che affari privati e personali si mescolino con I poteri politici, cioe', sinceramente, non va. Siamo alla terza fiducia, e' lui cambiato in qualcosa? e confesso la mia prima delusione quando ieri l'ho visto seduto a fianco della giovanissima neo eletta 27enne, apparentemente scherzando. La mania deve finirla. Ha 72 anni e' il capo del Governo, dove quella serieta' e moralita' da ripristinare in politica e nel Paese? Ma, ha ancora ricevuta la fiducia del popolo; non e' mia la tesi che la sinistra gli ha voluto scaricare addosso il peso, la sinistra ha fatto la sua forte e intensa campagna elettorale, Veltroni e gli altri per me meglio non potevano, I consensi ricevuti sono inferiori a quelli della controparte, questo e' tutto. E' il popolo che gliela data sulle spalle, cioe' il voto. Non so se sono superficiale. Condivido nel non disperare. nonostante che' i problemi sono dopo tanti anni di nulla irrisolvibili.
Come si fa a dire a milioni di dipendenti para e statali che devono andarsene a casa, a svuotare gli uffici pubblici di ogni tipo e responsabilizzare seriamente gli altri, a mandare a casa decine di migliaia fra comuni, regioni, provincie e ministeri, a togliere decine e decine di auto blu e centinaia di guardie del corpo e indefinibili milionari privilegi, di ieri la notizia circa Alitalia dove, per cinque (!!!) cargo vi sono...125 piloti! La simpatica deputata con handycap ha detto:quando entro nel Palamento sono in quattro ad aprire la porta quando ne basta uno. Ed i casi credo siano infiniti. Come si intende diminuire la spesa pubblica e i miliardi sperperati?
Anni fa un amico, finalmente con un posto di lavoro, o con uno "stipendio" come meglio si desidera, mi disse: alla Presidenza del Consiglio siamo circa 2000 (follia!), ma di circa 1000 che ricevono sul conto lo stipendio...."si sono perse le tracce", non si sa dove lavorano,cosa fanno.
Ti ringrazio per l'attenzione, nessuna risposta e' dovuta, don't worry.
Saluti,
Ernesto..
Caro Ernesto:
La tesi che la sinistra ha voluto scaricare addosso a Berlusconi il peso di una situazione molto grave e greve mi pare, a dir poco, azzardata.
Comunque la rispetto.
Non disperiamo e tiriamo a campare…anche in America!
Molti cordiali saluti.
Oscar
Caro Ernesto:
La tesi che la sinistra ha voluto scaricare addosso a Berlusconi il peso di una situazione molto grave e greve mi pare, a dir poco, azzardata.
Comunque la rispetto.
Non disperiamo e tiriamo a campare…anche in America!
Molti cordiali saluti.
Oscar
Non condivido....!
Sig. Bartoli,
Sono uno dei tanti che riceve la sua "letter from ..", che leggo con attenzione. Ho anche assistito alla presentazione del suo libro a Roma. Ho letto le sue ultime lettere a...., che non condivido: sono esempio di chi vive lontano e non ha sentore della effettiva realtà italiana.
Detto questo, dalle elezioni politiche e da quelle a Roma emerge solo che il centro sinistra ed ancor di più la sinistra non hanno capito nulla, ed insistono a non capire, che i problemi della "gente" sono semplici ed immediati: sicurezza, lavoro, stipendio o pensione (affossati, oltre che dall'inflazione crescente, dalle attuali leggi nel silenzio tombale dei sindacati); questo ha capito con la sensibilità del momento, una delle caratteristiche di Berlusconi, il PdL ma sopratutto la Lega e questo ha costruito la vittoria elettorale. Legga alcune lettere di militanti pubblicate da Liberazione (...quando vengono a parlarci non capisco un c...., ma che è la globalizzazione? ma dove vivono?...).
A Roma, lei ha mai girato sia nel centro che nelle borgate o magari tentato di deporre spazzatura "differenziata" in cassonetti mai vuotati? basterebbe solo questo per votare chiunque altro e non la "famiglia" che da 15 anni si passa la poltrona da uno all'altro come cosa personale e non dei cittadini, questo è immorale e chiaro sprezzo degli elettori.
Ma quale gita al mare, 50.000 romani hanno votato a sinistra per la Provincia ma NON per il sindaco, è un dato ben più significativo di mille commenti.
Lei parla di impero mediatico, tre, anzi due televisioni su sette reti nazionali non sono certo la maggioranza, probabilmente i TG ed i commenti di tutte le reti, tranne R4, non arrivano bene negli USA. Non è questione di comunicazione ma di una semplicissima cosa che la sinistra ha dimenticato: l'interesse del Popolo, della gente che lavora, e non quello di intellettuali che si parlano addosso e non hanno la minima idea del mondo reale.
Non parliamo poi di Napoli e Bassolino e di abbracci ambigui, di Pecoraro e di Visco e del super super esperto Padoa Schioppa, ma esperto di che, dopo la dimostrazione data troverà difficilmente qualche università che se lo prenda. Ha notato che la FIAT sta investendo in Serbia 700 milioni di euro mentre Pomigliano, fabbrica risanata e portata all'avanguardia con oltre 100 mil. di investimenti, corsi di addestramento del personale ecc. ecc. è bloccata da scioperi continui perchè i sindacati si oppongono al trasferimento di operai? è giustissimo! poverini devono andare a Nola, circa 12 km di distanza (solo per confronto, da Ponte Milvio ad Ostiense sono 11 km). Sino a quando la sinistra ed i sindacati non capiranno che il mondo si muove e loro sono fermi, continueranno a dimagrire e questo è un bene sino ad un certo punto, non oltre.
Cordiali saluti
Giuseppe d'Amico
Detto questo, dalle elezioni politiche e da quelle a Roma emerge solo che il centro sinistra ed ancor di più la sinistra non hanno capito nulla, ed insistono a non capire, che i problemi della "gente" sono semplici ed immediati: sicurezza, lavoro, stipendio o pensione (affossati, oltre che dall'inflazione crescente, dalle attuali leggi nel silenzio tombale dei sindacati); questo ha capito con la sensibilità del momento, una delle caratteristiche di Berlusconi, il PdL ma sopratutto la Lega e questo ha costruito la vittoria elettorale. Legga alcune lettere di militanti pubblicate da Liberazione (...quando vengono a parlarci non capisco un c...., ma che è la globalizzazione? ma dove vivono?...).
A Roma, lei ha mai girato sia nel centro che nelle borgate o magari tentato di deporre spazzatura "differenziata" in cassonetti mai vuotati? basterebbe solo questo per votare chiunque altro e non la "famiglia" che da 15 anni si passa la poltrona da uno all'altro come cosa personale e non dei cittadini, questo è immorale e chiaro sprezzo degli elettori.
Ma quale gita al mare, 50.000 romani hanno votato a sinistra per la Provincia ma NON per il sindaco, è un dato ben più significativo di mille commenti.
Lei parla di impero mediatico, tre, anzi due televisioni su sette reti nazionali non sono certo la maggioranza, probabilmente i TG ed i commenti di tutte le reti, tranne R4, non arrivano bene negli USA. Non è questione di comunicazione ma di una semplicissima cosa che la sinistra ha dimenticato: l'interesse del Popolo, della gente che lavora, e non quello di intellettuali che si parlano addosso e non hanno la minima idea del mondo reale.
Non parliamo poi di Napoli e Bassolino e di abbracci ambigui, di Pecoraro e di Visco e del super super esperto Padoa Schioppa, ma esperto di che, dopo la dimostrazione data troverà difficilmente qualche università che se lo prenda. Ha notato che la FIAT sta investendo in Serbia 700 milioni di euro mentre Pomigliano, fabbrica risanata e portata all'avanguardia con oltre 100 mil. di investimenti, corsi di addestramento del personale ecc. ecc. è bloccata da scioperi continui perchè i sindacati si oppongono al trasferimento di operai? è giustissimo! poverini devono andare a Nola, circa 12 km di distanza (solo per confronto, da Ponte Milvio ad Ostiense sono 11 km). Sino a quando la sinistra ed i sindacati non capiranno che il mondo si muove e loro sono fermi, continueranno a dimagrire e questo è un bene sino ad un certo punto, non oltre.
Cordiali saluti
Giuseppe d'Amico
Dove andra' a finire il mio paese?
Egregio direttore,
ho letto tutta la sua missiva a Walter Veltroni, con attenzione,...come ho letto pure quella a Silvio Berlusconi,...Perche' ha perso la sinistra? Il popolo ha fame, non arriva nemmeno alla meta' del mese, i salari si sono dimezzati,...i professionisti invece hanno raddoppiato con il cambio della lira-euro,...sotto gli occhi compiaciuti del Berlusconi 2. I guai di questo paese non li risolveranno ne' Berlusconi, ne'Bossi, ne'altri,...sono problemi strutturali,...quando c'erano i soldi se li sono mangiati,...hanno fatto come i vecchi marchesi,...vendute le tenute per una... "dolce vita". Lavoriamo poco..lo dicono anche i rumeni che hanno svuotate le loro carceri quelle di Ciaucescu e tutti i delinquenti li hanno mandati qui...nel paese dei condoni...nel paese della cuccagna...nel paese dei ruffiani politici e portaborse. Io sono stato 20 anni in Africa, ho lavorato bene e mi hanno rispettato...non sapevo che tornando nel mio paese ci avrei rimesso oltre ai soldi, anche la mia "dignita' di uomo". Sono uno structural engineer e faccio case in polistirolo, ho comperato un terreno per farci lo stabilimento...mi hanno boicottato pure quello, facendomi perdere il contributo...se ero un picciotto?...pigliavo il contributo e non facevo lo stabilimento.
Ho 74 anni e non vedo l'ora di scappare di nuovo all'estero, in qualunque posto..per respirare...
bernardo@epshouse.com
ho insegnato agli indiani come fare le case in polistirolo, ma non credo che saro' capace di capire dove andra' a finire il mio paese...ma e' ancora mio?
Auguri per il suo lavoro.
Con stima la saluta,
Ho 74 anni e non vedo l'ora di scappare di nuovo all'estero, in qualunque posto..per respirare...
bernardo@epshouse.com
ho insegnato agli indiani come fare le case in polistirolo, ma non credo che saro' capace di capire dove andra' a finire il mio paese...ma e' ancora mio?
Auguri per il suo lavoro.
Con stima la saluta,
Bernardo
SUV e California
GR3 Qui Washington di Oscar Bartoli
Vi parlo da Santa Monica, California, sino a ieri patria dei Suv.
Il costo della benzina ha ormai superato i 4 dollari e mezzo a gallone.
Il che, se paragonato a quanto pagate voi la benzina in Italia fa quasi ridere.
Ma siccome gli americani si aspettano che a livello nazionale si arriverà in estate a 5 dollari, giustifica il fatto che le Suv e i camion leggeri stiano ormai sparendo tanto che la GM ha deciso di chiudere gli impianti che li producono perché la domanda è precipitata.
È impressionante il numero di ibride che circolano sulle intasate autostrade della California.
Il governatore Scwartznegger ha emanato leggi molto severe sull'inquinamento
che hanno fatto infuriare i fabbricanti di auto di Detroit che hanno chiesto all'amico Bush di intevenire su Terminator che però non molla anche perché i voti li prende in California e non a Detroit.
Vi parlo da Santa Monica, California, sino a ieri patria dei Suv.
Il costo della benzina ha ormai superato i 4 dollari e mezzo a gallone.
Il che, se paragonato a quanto pagate voi la benzina in Italia fa quasi ridere.
Ma siccome gli americani si aspettano che a livello nazionale si arriverà in estate a 5 dollari, giustifica il fatto che le Suv e i camion leggeri stiano ormai sparendo tanto che la GM ha deciso di chiudere gli impianti che li producono perché la domanda è precipitata.
È impressionante il numero di ibride che circolano sulle intasate autostrade della California.
Il governatore Scwartznegger ha emanato leggi molto severe sull'inquinamento
che hanno fatto infuriare i fabbricanti di auto di Detroit che hanno chiesto all'amico Bush di intevenire su Terminator che però non molla anche perché i voti li prende in California e non a Detroit.
GLI ITALIANI ALL’ESTERO NON ESISTONO NEL GOVERNO BERLUSCONI!
2001 - Ministero degli Italiani nel Mondo con Mirko
Tremaglia
2006 – Vice-Ministero con Danieli
2008 – Niente e nessuno!
Questo e’ il quadro desolante del rispetto dovuto a quattro milioni di
elettori italiani nel mondo, punta dell’iceberg della comunita’ italica
di sessanta, che guarda da sempre al suo Paese, vota per i suoi
partiti, compra i prodotti made in Italy, contribuisce al benessere
della Nazione in un rapporto di 1 a 10 rispetto a quello che ha sempre
ricevuto da Roma!
elettori italiani nel mondo, punta dell’iceberg della comunita’ italica
di sessanta, che guarda da sempre al suo Paese, vota per i suoi
partiti, compra i prodotti made in Italy, contribuisce al benessere
della Nazione in un rapporto di 1 a 10 rispetto a quello che ha sempre
ricevuto da Roma!
Grazie Berlusconi per l’alta considerazione! Hai creato una delega per
le opere pubbliche nel nord Italia, ma gli italiani all’estero sono
meno importanti dei leghisti!
le opere pubbliche nel nord Italia, ma gli italiani all’estero sono
meno importanti dei leghisti!
Grazie Senatote Basilio Giordano e Onorevole Amato Berardi del PDL
della circoscrizione dell’America settentrionale e centrale, e con voi
tutti i vostri colleghi di partito eletti nel mondo, che allineati e
coperti al volere del vostro leader maximo, non avete alzato nemmeno
una piuma di polemica all’interno del “vostro Governo”, per difendere
coloro che vi hanno eletti.
della circoscrizione dell’America settentrionale e centrale, e con voi
tutti i vostri colleghi di partito eletti nel mondo, che allineati e
coperti al volere del vostro leader maximo, non avete alzato nemmeno
una piuma di polemica all’interno del “vostro Governo”, per difendere
coloro che vi hanno eletti.
Rappresenterete per cinque anni nel Parlamento ……il popolo di Nessuno
come diceva Ulisse!
come diceva Ulisse!
Cari fratelli e sorelle nel mondo ci stanno prendendo in giro e
considerandoci inutili, ma il sottoscritto non ci sta’ e chiama a
raccolta la solidarieta’ di tutti coloro che si sono da anni impegnati
per il voto estero , le associazioni delle nostre comunita’, i media
italiani all’estero, i Comites e il CGIE per protestare e chiedere di
far sentire la nostra voce a Roma, a costo di fare personalmente un
picchetto permamente di fronte a Palazzo Chigi.
considerandoci inutili, ma il sottoscritto non ci sta’ e chiama a
raccolta la solidarieta’ di tutti coloro che si sono da anni impegnati
per il voto estero , le associazioni delle nostre comunita’, i media
italiani all’estero, i Comites e il CGIE per protestare e chiedere di
far sentire la nostra voce a Roma, a costo di fare personalmente un
picchetto permamente di fronte a Palazzo Chigi.
Basta essere presi in giro!
Se per Berlusconi non esistiamo, per noi l’Italia esiste ed e’ la
Patria da cui pretendiamo il rispetto dovuto, che e’ sancito nella
Costituzione e super-meritato per i nostri sacrifici all’estero!
Patria da cui pretendiamo il rispetto dovuto, che e’ sancito nella
Costituzione e super-meritato per i nostri sacrifici all’estero!
I diciotto eletti se ci sono…battano un colpo, perche’ questa e’ la
loro ultima spiaggia!
loro ultima spiaggia!
Massimo Seracini
San Diego, California
San Diego, California
Lettera della mamma di un carabiniere
Questa lettera gira da tempo su Internet. La riprendiamo con simpatia ricordando la famosa agenda delle barzellette sui carabinieri fatta anni fa dal Generale Gaetano Marino, quando era capo delle relazioni pubbliche dell'Arma.
"Caro figlio,
ti scrivo queste poche righe perche' tu sappia che ti ho scritto.
Se ricevi questa lettera vuol dire che ti e' arrivata.
Se non la ricevi fammelo sapere cosi' te la rimando.
Scrivo lentamente perche' so che tu non sai leggere in fretta.
Qualche tempo fa tuo padre ha letto sul giornale che la maggior parte degli incidenti capitano entro un raggio di un chilometro dal luogo di abitazione.
Cosi' abbiamo deciso di traslocare un po' piu' lontano.
La nuova casa e' meravigliosa. C'e' pure una lavatrice ma non sono sicura che funzioni.
Proprio ieri ci ho messo dentro il bucato, ho tirato l'acqua e il bucato e' sparito completamente.
Il tempo qui non e' troppo brutto. La settimana scorsa ha piovuto due volte. La pirma volta per tre giorni e la seconda per quattro.
Ti voglio anche informare che tuo padre ha un nuovo lavoro: adesso ha 500 persone sotto di se'. Infatti taglia l'erba nel cimitero.
A proposito della giacca che mi avevi chiesto, tuo zio Piero mi ha detto che spedirtela coi bottoni sarebbe stato molto caro (per via del peso dei bottoni). Allora li ho staccati. Se pensi di riattaccarli, li ho messi tutti nella tasca interna.
Tuo fratello Gianni ha fatto una grossa sciocchezza con la macchina: e' sceso ed ha chiuso di scatto la portiera lasciando dentro le chiavi. Allora e' dovuto rientrare a casa per prendere il secondo mazzo di chiavi e cosi' anche noi siamo potuti uscire dalla macchina.
Se vedi Margherita salutala da parte mia. Se non la vedi non dirle niente.
Adesso ti saluto perche' devo correre all'ospedale. Tua sorella sta per partorire, ma non so ancora se sara' un bambino o una bambina. Percio' non so dirti se sarai zio o zia.
Un forte abbraccio dalla tua mamma che ti vuole tanto bene.
PS: Volevo metterti anche un po' di soldi ma avevo gia' chiuso la busta.
Tu sei un Fascista!!!!!!!!!!!!!!!
Caro Bartoli,
ho letto, con noia, la monotona lettera "prevenuta" di Massimo Seracini che, ancora una volta, per gratificare Berlusconi, l'ha definito fascista, forse ignorando che, se non vado errato, il fascismo non è l'ultima delle dittature in ordine di tempo: ne esistono di più moderne! Ora, ricordando, come credo di aver detto più volte, che non ho mai avuto nessuna simpatia per Berlusconi, tant'è che piuttosto che votarlo in alternativa alla Sinistra me ne sono stato sempre a casa (la prima volta che si è presentato ho votato Segni, che purtroppo è un onesto "sfigato": ora è scomparso!), vorrei ricordare anche che il revanscismo fascista è rimasto ad appannaggio soltanto di quattro sconsiderati - e deficienti - giovinastri mescolati fra gli ultras dei tifosi allo stadio.
Per essere più significativo sull'argomento, mi permetto di inviarle copia di un mio "scherzoso - ma non troppo - articolo. Grazie dell'attenzione.
ho letto, con noia, la monotona lettera "prevenuta" di Massimo Seracini che, ancora una volta, per gratificare Berlusconi, l'ha definito fascista, forse ignorando che, se non vado errato, il fascismo non è l'ultima delle dittature in ordine di tempo: ne esistono di più moderne! Ora, ricordando, come credo di aver detto più volte, che non ho mai avuto nessuna simpatia per Berlusconi, tant'è che piuttosto che votarlo in alternativa alla Sinistra me ne sono stato sempre a casa (la prima volta che si è presentato ho votato Segni, che purtroppo è un onesto "sfigato": ora è scomparso!), vorrei ricordare anche che il revanscismo fascista è rimasto ad appannaggio soltanto di quattro sconsiderati - e deficienti - giovinastri mescolati fra gli ultras dei tifosi allo stadio.
Per essere più significativo sull'argomento, mi permetto di inviarle copia di un mio "scherzoso - ma non troppo - articolo. Grazie dell'attenzione.
Gianni Celletti
P.S. Apprezzo, comunque, leggere tanti disparati pareri sulla nostra grave situazione politica. Condivido senz'altro il suo giudizio sul presunto tentativo di salvataggio dell'Alitalia. Cordialità. g.c.
Sei un fascista! Forse sono in molti a ignorare una storica affermazione che Mussolini fece a un giornalista straniero, il quale l'intervistava dopo la trionfale entrata ad Addis Abeba delle truppe italiane comandate da Pietro Badoglio, squallido opportunista non solo di regime. L’avvenimento, come noto, pur se spesso volutamente ignorato, procurò il massimo consenso al regime fascista. Anche intellettuali come Sem Benelli, che fin dalla nascita del fascismo avevano fatto la fronda, si congratularono pubblicamente col Duce dell'Impero.
Ebbene, a questo giornalista, che, con piaggeria, faceva notare al dittatore di essere l'inventore di un meraviglioso modello di governo, il capo del fascismo, con finta modestia rispose che lui non aveva inventato niente, semplicemente aveva scoperto un sistema che si adattava perfettamente alla tradizione, alla cultura e alle propensioni degli Italiani.
Dopo la conquista dell'Etiopia, sembrò, in effetti, che il popolo italiano avesse finalmente trovato la sua unità, amalgamato, appunto, dal regime fascista. Gli avversari ancora convinti di doverlo abbattere erano rimasti soltanto coloro che erano espatriati alla prima ora e quelli che erano stati rinchiusi nelle patrie galere o confinati nelle isole Pontine. Complessivamente un numero modestissimo (chiaro che, moralmente, non sarebbe comunque accettabile, anche se si fosse trattato di una sola persona!) che i mass media del tempo, fra l'altro facilmente controllabili, neppure ne conoscevano l'esistenza.
Il vero antifascismo, numericamente significativo, quello che affiancò gli Alleati nella liberazione del Paese dai tedeschi (ex nostri alleati: qui è un po' un pasticcio, ma lo spiegheremo un'altra volta), nacque, timidamente, con le leggi anti ebraiche e la partecipazione alla guerra civile di Spagna, e si sviluppò gradatamente in conseguenza dei pessimi risultati che seguirono l'ignobile dichiarazione di Guerra alla Francia e all’Inghilterra nel giugno del 1940, e s'affermò definitivamente dopo il 25 luglio del 1943.
Fu a questo punto che gli italiani onesti si divisero fra coloro che avevano capito che il regime fascista era finito e coloro che, invece, ingenuamente, si erano affezionati al fascismo al punto di credere che bisognava continuare a difenderlo: così fu possibile la nascita della Repubblica di Salò.
Ho parlato di "Italiani onesti", non già di quelli che, da una parte e dall’altra diedero origine agli ammazzamenti, spesso con sadica crudeltà e contro qualsiasi principio di fratellanza, o di civiltà tout court, dimenticando che soltanto qualche anno prima erano tutti, o quasi, uniti a gridare "Viva il duce"!
Anche questa, però, è un'altra storia di cui, eventualmente, parleremo in altra occasione. Voglio raccontare, piuttosto, un curioso aneddoto: gli Italiani, dopo l'instaurazione del fascismo, per quasi vent'anni perseguirono la certificazione della loro presunta partecipazione alla Marcia su Roma; caduto il regime, ufficialmente il 25 luglio del '43, per un tempo anche più lungo ne hanno cercato, invece, la cancellazione.
Ora, però, quando uomini come il premio Nobel Dario Fo escono, infine, allo scoperto, ammettendo di essere stati fascisti, addirittura dell'ultima ora, quella dei disperati, mi sembra che non debba avere più alcun senso - se mai l'ha avuto - continuare ad affibbiare l'epiteto di "fascista", o di "post-fascista", agli eventuali ultimi epigoni (sic!) del passato regime. Senza considerare che il fascismo, inizialmente con "le cattive", ma poi con "le buone" - secondo la cultura dell'epoca - aveva convinto tanta gente, non certamente soltanto le "masse" incolte.
E senza ricordare - ma lo ricordiamo - che fanatici intellettuali del fascismo come Davide Lajolo e Pietro Ingrao; e anche Curzio Malaparte: la "conversione", però, in questo caso non funzionò bene, perché lui era in malafede e chi lo accolse pure, (solo per citarne qualcuno tra i più famosi, essendocene stati tantissimi altri) costituiranno l'ossatura intellettuale della cultura del Pci di Palmiro Togliatti... e forse anche oltre.
E che, addirittura, qualche eroe della Resistenza pochi anni prima di essere fuggito in valle aveva partecipato, volontario, proprio a quella guerra d'Africa che aveva sancito il massimo splendore del fascismo.
In realtà, tutti dimenticano - o fingono di dimenticare - che il fascismo, che pur non ebbe il consenso di una maggioranza, nacque approfittando della "non sfiducia" dei più, anche per ignoranza, d'accordo, ma pure perché, come dirà Mussolini, quel tipo di governo si adattava perfettamente agli Italiani... del tempo, naturalmente!
Anche per questo non sarei così sicuro che i primi che hanno disinvoltamente abiurato, abbracciando con altrettanto fanatismo una nuova fede, siano i migliori. E se pure così fosse - bisognerà, certamente, dar loro atto di una puntuale intuizione - non credo che possano essere coronati da successo i loro anacronistici rimproveri… alla concorrenza di aver abiurato tardi l’altra fede! .
Mussolini, che fu spietato marxista, ateo, che poi si alleò con i Nazionalisti e divenne cattolico, intimamente rimase sempre coerente con i suoi principi, forse anticipando l'attuale filone culturale italiano, maggioritario, dei cattolici di sinistra: la sua disperata Repubblica Sociale Italiana lo dimostra chiaramente. Il post fascismo cercò di correggere quanto di liberticida - e non tutto, purtroppo, è stato corretto - il regime aveva imposto, ma recuperando anche quanto di positivo era stato fatto.
Il Sindacato, ad esempio, ha attinto a piene mani ai principi sociali e solidaristici del suo ultimo periodo. Così che il lungo regime (?) democristiano è succeduto al fascismo, mentre quello attuale di Silvio Berlusconi rappresenta un'ibrida fase transitoria nata in un delicato momento... di confusione ideologica, quando per i tanti raggruppamenti politici sorti dopo tangentopoli e, assurdamente, proprio in conseguenza del passaggio al bipolarismo elettorale, stentano ad ammettere la loro identità, pur, in effetti, discendendo da una comune matrice culturale, che anche il fascismo, sissignori, ha contribuito a formare.
E qui mi fermo. Vorrei solo precisare, a scanso di fraintendimenti, e a evitare di essere tacciato anch’io di fascista - e sarebbe la prima volta! -, che appartengo alla generazione che è nata troppo tardi per fare la Resistenza, ma troppo presto per fare il Sessantotto. Nessuna rivoluzione, dunque, nella mia vita! In compenso, la guerra m'ha risparmiato di vestire gli abiti da Figlio della Lupa (quella era la mia età ai tempi), e i miei genitori furono importanti collaboratori dei Partigiani. Mio padre, inoltre, riuscì a non partecipare a nessuna guerra. Per questo, forse, pur essendo stato anticomunista fin dall'allattamento, sono sempre riuscito a non far coniugare, per me, il pretenzioso sillogismo che per tanti anni voleva l'antifascismo monopolio del Pci: comunismo è sinonimo di antifascismo; tu sei anticomunista; quindi sei fascista.
P.S. Apprezzo, comunque, leggere tanti disparati pareri sulla nostra grave situazione politica. Condivido senz'altro il suo giudizio sul presunto tentativo di salvataggio dell'Alitalia. Cordialità. g.c.
Sei un fascista! Forse sono in molti a ignorare una storica affermazione che Mussolini fece a un giornalista straniero, il quale l'intervistava dopo la trionfale entrata ad Addis Abeba delle truppe italiane comandate da Pietro Badoglio, squallido opportunista non solo di regime. L’avvenimento, come noto, pur se spesso volutamente ignorato, procurò il massimo consenso al regime fascista. Anche intellettuali come Sem Benelli, che fin dalla nascita del fascismo avevano fatto la fronda, si congratularono pubblicamente col Duce dell'Impero.
Ebbene, a questo giornalista, che, con piaggeria, faceva notare al dittatore di essere l'inventore di un meraviglioso modello di governo, il capo del fascismo, con finta modestia rispose che lui non aveva inventato niente, semplicemente aveva scoperto un sistema che si adattava perfettamente alla tradizione, alla cultura e alle propensioni degli Italiani.
Dopo la conquista dell'Etiopia, sembrò, in effetti, che il popolo italiano avesse finalmente trovato la sua unità, amalgamato, appunto, dal regime fascista. Gli avversari ancora convinti di doverlo abbattere erano rimasti soltanto coloro che erano espatriati alla prima ora e quelli che erano stati rinchiusi nelle patrie galere o confinati nelle isole Pontine. Complessivamente un numero modestissimo (chiaro che, moralmente, non sarebbe comunque accettabile, anche se si fosse trattato di una sola persona!) che i mass media del tempo, fra l'altro facilmente controllabili, neppure ne conoscevano l'esistenza.
Il vero antifascismo, numericamente significativo, quello che affiancò gli Alleati nella liberazione del Paese dai tedeschi (ex nostri alleati: qui è un po' un pasticcio, ma lo spiegheremo un'altra volta), nacque, timidamente, con le leggi anti ebraiche e la partecipazione alla guerra civile di Spagna, e si sviluppò gradatamente in conseguenza dei pessimi risultati che seguirono l'ignobile dichiarazione di Guerra alla Francia e all’Inghilterra nel giugno del 1940, e s'affermò definitivamente dopo il 25 luglio del 1943.
Fu a questo punto che gli italiani onesti si divisero fra coloro che avevano capito che il regime fascista era finito e coloro che, invece, ingenuamente, si erano affezionati al fascismo al punto di credere che bisognava continuare a difenderlo: così fu possibile la nascita della Repubblica di Salò.
Ho parlato di "Italiani onesti", non già di quelli che, da una parte e dall’altra diedero origine agli ammazzamenti, spesso con sadica crudeltà e contro qualsiasi principio di fratellanza, o di civiltà tout court, dimenticando che soltanto qualche anno prima erano tutti, o quasi, uniti a gridare "Viva il duce"!
Anche questa, però, è un'altra storia di cui, eventualmente, parleremo in altra occasione. Voglio raccontare, piuttosto, un curioso aneddoto: gli Italiani, dopo l'instaurazione del fascismo, per quasi vent'anni perseguirono la certificazione della loro presunta partecipazione alla Marcia su Roma; caduto il regime, ufficialmente il 25 luglio del '43, per un tempo anche più lungo ne hanno cercato, invece, la cancellazione.
Ora, però, quando uomini come il premio Nobel Dario Fo escono, infine, allo scoperto, ammettendo di essere stati fascisti, addirittura dell'ultima ora, quella dei disperati, mi sembra che non debba avere più alcun senso - se mai l'ha avuto - continuare ad affibbiare l'epiteto di "fascista", o di "post-fascista", agli eventuali ultimi epigoni (sic!) del passato regime. Senza considerare che il fascismo, inizialmente con "le cattive", ma poi con "le buone" - secondo la cultura dell'epoca - aveva convinto tanta gente, non certamente soltanto le "masse" incolte.
E senza ricordare - ma lo ricordiamo - che fanatici intellettuali del fascismo come Davide Lajolo e Pietro Ingrao; e anche Curzio Malaparte: la "conversione", però, in questo caso non funzionò bene, perché lui era in malafede e chi lo accolse pure, (solo per citarne qualcuno tra i più famosi, essendocene stati tantissimi altri) costituiranno l'ossatura intellettuale della cultura del Pci di Palmiro Togliatti... e forse anche oltre.
E che, addirittura, qualche eroe della Resistenza pochi anni prima di essere fuggito in valle aveva partecipato, volontario, proprio a quella guerra d'Africa che aveva sancito il massimo splendore del fascismo.
In realtà, tutti dimenticano - o fingono di dimenticare - che il fascismo, che pur non ebbe il consenso di una maggioranza, nacque approfittando della "non sfiducia" dei più, anche per ignoranza, d'accordo, ma pure perché, come dirà Mussolini, quel tipo di governo si adattava perfettamente agli Italiani... del tempo, naturalmente!
Anche per questo non sarei così sicuro che i primi che hanno disinvoltamente abiurato, abbracciando con altrettanto fanatismo una nuova fede, siano i migliori. E se pure così fosse - bisognerà, certamente, dar loro atto di una puntuale intuizione - non credo che possano essere coronati da successo i loro anacronistici rimproveri… alla concorrenza di aver abiurato tardi l’altra fede! .
Mussolini, che fu spietato marxista, ateo, che poi si alleò con i Nazionalisti e divenne cattolico, intimamente rimase sempre coerente con i suoi principi, forse anticipando l'attuale filone culturale italiano, maggioritario, dei cattolici di sinistra: la sua disperata Repubblica Sociale Italiana lo dimostra chiaramente. Il post fascismo cercò di correggere quanto di liberticida - e non tutto, purtroppo, è stato corretto - il regime aveva imposto, ma recuperando anche quanto di positivo era stato fatto.
Il Sindacato, ad esempio, ha attinto a piene mani ai principi sociali e solidaristici del suo ultimo periodo. Così che il lungo regime (?) democristiano è succeduto al fascismo, mentre quello attuale di Silvio Berlusconi rappresenta un'ibrida fase transitoria nata in un delicato momento... di confusione ideologica, quando per i tanti raggruppamenti politici sorti dopo tangentopoli e, assurdamente, proprio in conseguenza del passaggio al bipolarismo elettorale, stentano ad ammettere la loro identità, pur, in effetti, discendendo da una comune matrice culturale, che anche il fascismo, sissignori, ha contribuito a formare.
E qui mi fermo. Vorrei solo precisare, a scanso di fraintendimenti, e a evitare di essere tacciato anch’io di fascista - e sarebbe la prima volta! -, che appartengo alla generazione che è nata troppo tardi per fare la Resistenza, ma troppo presto per fare il Sessantotto. Nessuna rivoluzione, dunque, nella mia vita! In compenso, la guerra m'ha risparmiato di vestire gli abiti da Figlio della Lupa (quella era la mia età ai tempi), e i miei genitori furono importanti collaboratori dei Partigiani. Mio padre, inoltre, riuscì a non partecipare a nessuna guerra. Per questo, forse, pur essendo stato anticomunista fin dall'allattamento, sono sempre riuscito a non far coniugare, per me, il pretenzioso sillogismo che per tanti anni voleva l'antifascismo monopolio del Pci: comunismo è sinonimo di antifascismo; tu sei anticomunista; quindi sei fascista.
Gianni Celletti
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