Cari connazionali e amici dell’Italia, la ricorrenza della festa della Repubblica coincide quest’anno con il 60mo anniversario della nostra Costituzione, un’occasione particolarmente propizia per festeggiarla insieme a voi qui negli Stati Uniti.
Il 1 gennaio 1948 entrò infatti in vigore la carta fondamentale della neonata Repubblica italiana.
139 articoli sui quali sono basati i diritti fondamentali e la disciplina dei poteri dello Stato che hanno contraddistinto la storia italiana degli ultimi sessant’anni.
Proprio partendo dalla ricostruzione post-bellica, le vicende della democrazia italiana si sono sviluppate sempre in parallelo con quelle della democrazia americana, in un processo cui hanno tanto contribuito gli italo-americani di ieri e di oggi.
L’Italia deve molto all’America e viceversa ed e’ proprio la reciproca consapevolezza di questa riconoscenza che ha favorito il progressivo rafforzamento della nostra collaborazione transatlantica.
Essa vede oggi i nostri militari impegnati, fianco a fianco con quelli americani, nel mantenimento della pace e della sicurezza nei diversi teatri operativi.
Vede ricercatori e scienziati di entrambi i paesi collaborare in stretta sinergia in tutti i campi del sapere.
Assiste alla continua espansione dei flussi commerciali, culturali e turistici tra le due sponde dell’Atlantico.
Oggi più che mai le fondamenta di questa partnership così intensa, costruite con l’abnegazione di milioni di connazionali, contribuiscono a mantenere salda la vicinanza di due paesi che affrontano insieme le sfide di un mondo sempre più interdipendente e globalizzato.
Guardare al passato per meglio comprendere il presente: in quest’ottica va interpretata l’amicizia e la solidarietà tra i nostri due popoli.
L’Italia “Repubblica Democratica, fondata sul lavoro” si e’ saputa conquistare la stima e l’ammirazione dell’America e oggi i discendenti dei nostri emigranti sono parte integrante del tessuto sociale, politico, economico e culturale di questo grande e ospitale paese.
La barriera “psicologica” che per decenni ha mantenuto gli italo-americani “separati in casa” negli Stati Uniti non esiste più. E’ stata annullata dalla capacità di progressiva affermazione e integrazione dei nostri connazionali qui residenti che in questo modo hanno arricchito il patrimonio di valori e tradizioni di cui gli Stati Uniti sono oggi portatori.
L’alleanza e l’amicizia italo-americana si mantengono e si consolidano attraverso le numerose e significative visite che anche in quest’ultimo anno si sono susseguite a ritmo sostenuto.
Tra tutte, la visita di fine 2007 del Presidente Napolitano che verrà restituita nei prossimi giorni dal Presidente Bush.
Si può inoltre facilmente prevedere un’accelerazione nella frequenza delle missioni governative dei nostri due paesi in coincidenza con il recente insediamento del nuovo esecutivo in Italia e con la scadenza elettorale per le presidenziali di novembre qui negli Stati Uniti.
Qualunque sia l’esito di quest’ultima competizione elettorale, esso non modificherà i capisaldi attorno ai quali ruota da oltre mezzo secolo il rapporto privilegiato tra Italia e Stati Uniti: democrazia, libertà e sviluppo sono e restano alla base della nostra alleanza.
Su queste fondamenta, poggia il successo che l’Italia riscuote in America in tutti i fronti.
Si riscopre la passione per la nostra lingua, si concretizzano i risultati delle nostre industrie di punta nell’alta tecnologia, si mantiene e si rafforza la posizione del “Made in Italy” e l’amore per il nostro patrimonio culturale.
A voi soprattutto, cari connazionali e italo-americani, va il merito di questi traguardi così come a tutti noi, collettività e istituzioni operanti sul territorio statunitense spetta il compito di preservarli e di aggiungervene di sempre nuovi e più ambiziosi.
Un pensiero speciale va infine a tutti i nostri militari che anche oggi stanno rischiando la propria vita in difesa di quei valori e di quegli ideali che oggi siamo chiamati a celebrare.
E’ con questi rinnovati sentimenti di orgoglio e soddisfazione che auguro a tutti voi e alle vostre care famiglie una buona festa della Repubblica.
Il 1 gennaio 1948 entrò infatti in vigore la carta fondamentale della neonata Repubblica italiana.
139 articoli sui quali sono basati i diritti fondamentali e la disciplina dei poteri dello Stato che hanno contraddistinto la storia italiana degli ultimi sessant’anni.
Proprio partendo dalla ricostruzione post-bellica, le vicende della democrazia italiana si sono sviluppate sempre in parallelo con quelle della democrazia americana, in un processo cui hanno tanto contribuito gli italo-americani di ieri e di oggi.
L’Italia deve molto all’America e viceversa ed e’ proprio la reciproca consapevolezza di questa riconoscenza che ha favorito il progressivo rafforzamento della nostra collaborazione transatlantica.
Essa vede oggi i nostri militari impegnati, fianco a fianco con quelli americani, nel mantenimento della pace e della sicurezza nei diversi teatri operativi.
Vede ricercatori e scienziati di entrambi i paesi collaborare in stretta sinergia in tutti i campi del sapere.
Assiste alla continua espansione dei flussi commerciali, culturali e turistici tra le due sponde dell’Atlantico.
Oggi più che mai le fondamenta di questa partnership così intensa, costruite con l’abnegazione di milioni di connazionali, contribuiscono a mantenere salda la vicinanza di due paesi che affrontano insieme le sfide di un mondo sempre più interdipendente e globalizzato.
Guardare al passato per meglio comprendere il presente: in quest’ottica va interpretata l’amicizia e la solidarietà tra i nostri due popoli.
L’Italia “Repubblica Democratica, fondata sul lavoro” si e’ saputa conquistare la stima e l’ammirazione dell’America e oggi i discendenti dei nostri emigranti sono parte integrante del tessuto sociale, politico, economico e culturale di questo grande e ospitale paese.
La barriera “psicologica” che per decenni ha mantenuto gli italo-americani “separati in casa” negli Stati Uniti non esiste più. E’ stata annullata dalla capacità di progressiva affermazione e integrazione dei nostri connazionali qui residenti che in questo modo hanno arricchito il patrimonio di valori e tradizioni di cui gli Stati Uniti sono oggi portatori.
L’alleanza e l’amicizia italo-americana si mantengono e si consolidano attraverso le numerose e significative visite che anche in quest’ultimo anno si sono susseguite a ritmo sostenuto.
Tra tutte, la visita di fine 2007 del Presidente Napolitano che verrà restituita nei prossimi giorni dal Presidente Bush.
Si può inoltre facilmente prevedere un’accelerazione nella frequenza delle missioni governative dei nostri due paesi in coincidenza con il recente insediamento del nuovo esecutivo in Italia e con la scadenza elettorale per le presidenziali di novembre qui negli Stati Uniti.
Qualunque sia l’esito di quest’ultima competizione elettorale, esso non modificherà i capisaldi attorno ai quali ruota da oltre mezzo secolo il rapporto privilegiato tra Italia e Stati Uniti: democrazia, libertà e sviluppo sono e restano alla base della nostra alleanza.
Su queste fondamenta, poggia il successo che l’Italia riscuote in America in tutti i fronti.
Si riscopre la passione per la nostra lingua, si concretizzano i risultati delle nostre industrie di punta nell’alta tecnologia, si mantiene e si rafforza la posizione del “Made in Italy” e l’amore per il nostro patrimonio culturale.
A voi soprattutto, cari connazionali e italo-americani, va il merito di questi traguardi così come a tutti noi, collettività e istituzioni operanti sul territorio statunitense spetta il compito di preservarli e di aggiungervene di sempre nuovi e più ambiziosi.
Un pensiero speciale va infine a tutti i nostri militari che anche oggi stanno rischiando la propria vita in difesa di quei valori e di quegli ideali che oggi siamo chiamati a celebrare.
E’ con questi rinnovati sentimenti di orgoglio e soddisfazione che auguro a tutti voi e alle vostre care famiglie una buona festa della Repubblica.
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