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Il silenzio dei politici cattolici della destra

Editoriale del direttore di Famiglia Cristiana, Don Antonio Sciortino “Il silenzio dei politici cattolici della destra, così solerti nel correre in soccorso del loro leader-padrone Berlusconi, ma in vergognoso e imbarazzante silenzio di fronte agli attacchi della destra a papa Francesco. Evidentemente, la disciplina di partito e l’attaccamento alle poltrone del potere valgono più del Vangelo e delle parole di verità e di amore verso i poveri e gli ultimi. L’onorevole Cicchitto, trombettiere del pensiero berlusconiano, ha perso un’altra buona occasione per tacere e ha bacchettato il Papa, dopo la sua visita e le sue parole a Lampedusa, di fronte al dramma di ventimila immigrati annegati nel Mare nostrum, un tempo culla delle civiltà e delle tre grandi religioni monoteiste, diventato ora la tomba della civiltà, un cimitero a cielo aperto di tanti poveri cristi, la cui unica colpa -si legge sul sito di Famiglia Cristiana- è d’essere nati sulla sponda “sbagliata” del Mediterraneo. A dargli manforte in questa presuntuosa lezioncina a papa Francesco non potevano mancare i soliti corifei Maurizio Gasparri (che, a forza di dover sempre dichiarare per apparire, non sa più quel che dice), e l’amazzone Daniela Santanchè che, col suo accanito zelo a difesa del capo, spera di guadagnarsi qualche grado in più nel partito o qualche posizione rilevante nell’aula parlamentare. Stendiamo un pietoso velo, invece, sugli incivili rigurgiti razzisti del pasdaran della Lega Erminio Boso che dice di “essere contento se affonda un barcone di immigrati” e chiede al Papa “soldi e terreni per mettere dentro gli extracomunitari che arrivano”. Lui e suoi soci ci hanno già fatto vergognare abbastanza, in questi anni, con politiche xenofobe di bassissima lega. Ma quel che più preoccupa, a testimonianza della loro insignificanza e sudditanza, è il silenzio dei politici cattolici della destra (dove sono i vari Lupi, Mauro, Gelmini, Formigoni?…), così solerti nel correre in soccorso del loro leader-padrone Berlusconi, ma in vergognoso e imbarazzante silenzio di fronte agli attacchi della destra a papa Francesco. Evidentemente, la disciplina di partito e l’attaccamento alle poltrone del potere valgono più del Vangelo e delle parole di verità e di amore verso i poveri e gli ultimi. Eppure per chi crede, il giudizio del Signore verterà non sulle ripetute e ostentate affermazioni della propria identità cattolica, ma su atti ben concreti: ‘avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero carcerato e siete venuti a trovarmi; ero forestiero e mi avete accolto’. Leggere per credere: basta aprire il Vangelo di Matteo al capitolo 25”. ____________________________________________________________ Egregio Dr. Oscar Bartoli concordo nel giudizio, ma lo estendo a tutti, senza voler cavalcare la destra, la sinistra o il centro. Mi stanno bene le parole di monito del Papa Francesco ma quando l'esempio verrà dalla chiesa di Roma, vale a dire: Quando elimineranno l'otto per mille e il clero sarà formato da persone comuni sposate, che lavorano come lo erano gli apostoli al tempo di Cristo. Quando i tesori vaticani saranno ceduti a chi non ne ha. Quando i sacerdoti del sinedrio del terzo millennio saranno cittadini comuni che devono pagare, luce, gas, affitto e tasse. Quando il clero non sará più una casta, ma una divina missione per ogni donna e uomo della Terra. Se un rinnovamento deve esserci non può essere il solito "Panem et circenses", o la solita rondine che fa primavera mentre l'indifferenza regna sovrana proprio fra i pulpiti dorati. Troppo comodo predicare quando la pancia è piena. Noto è il messaggio di Cristo tutt'ora valido rivolto proprio a loro: "Fate dunque ed osservate tutte le cose che vi diranno, ma non fate secondo le opere loro; perché dicono e non fanno". Matteo 23:3 Prof. Giuseppe Savazzi ____________________________________________________________ D’accordo, il Papa fa il suo dovere ma il conto chi lo paga? ------------------------------------- Probabilmente la visita a Lampedusa del Papa rientra nelle sua missione: per lui i tanti sventurati che rischiano la vita per abbandonare il loro Paese, o per miseria o per sanguinose guerre civili, sono persone bisognose di aiuto e, spesso, anche di assistenza. Nella sua logica di “carità indiscriminata” non gli compete chi paga. Non sembra rientrare, invece, nei suoi compiti istituzionali l’intervento della Presidente della Camera, che ritiene detta visita (naturalmente trionfale!) “un messaggio epocale, che restituisce dignità…”. E, nella sua intervista al Corriere, la Boldrini parla di “pericoloso anacronismo che una legge sulla cittadinanza non prenda atto che in Italia vivono quattro milioni di immigrati ai quali sono preclusi i diritti civili”. Il che, ovviamente, non è vero: banalmente, se così fosse, non sarebbero quattro milioni, senza considerare i non quantificabili “irregolari”! Ma il problema riguarda la sua fanatica cultura cattocomunista, che le fa dimenticare troppo di frequente quali sono i suoi compiti di Presidente di tutti i deputati, anche a prescindere dal pietoso pateracchio che ha permesso la sua nomina. Ad abundantiam, si potrebbe rilevare pure una tutt’altro che sua profonda conoscenza della triste Storia dei Paesi da dove provengono queste masse di sventurati: sono ex colonie sfruttate per secoli da Inghilterra, Francia, Spagna, Portogallo e Olanda (l’Italia è arrivata, pur brutalmente, a festa finita e, in verità, quel po’ che ha raccolto non ha certamente compensato il tanto che aveva seminato), lasciando nella completa ignoranza i suoi selvaggi abitatori. Ai colonialisti sono subentrate le multinazionali, ed ora la Cina, ma la musica non cambia. Vale la pena ricordare anche la Storia dei Paesi che molto prima di noi sono stati “costretti”, non dal Papa, ad accogliere gli immigrati. Gli Stati Uniti d’America, in primis, hanno fallito parecchi tentativi di integrazione e ora un po’ tutti hanno chiuso le frontiere. Non credo che un’autorità politica – ammesso e non concesso che rientri nelle sue competenze – debba trattare un problema così serio, che incide non poco sui nostri già precari equilibri economici, in maniera così banale e con tanto semplicismo. Sembra che il Governo si sia estraniato dall’avvenimento: naturalmente sarà costretto a pagarne le conseguenze. Ma, probabilmente, continuerà nella sua politica dello struzzo, anziché, prima di tutto, cercare di coinvolgere gli altri Paesi “responsabili” e, in secondo luogo, cercando di impiegare queste persone in attività manuali. Di recente ho citato il progetto di Fanfani degli anni Cinquanta. Va detto che Fanfani faceva parte del famoso quadrunvirato formato anche da La Pira, Lazzati e Dossetti, che ne era il capo ispiratore, antesignano di un “moderno” cattocomunismo; tuttavia, lo statista democristiano, forse il numero uno dopo De Gasperi, aveva studiato economia e, oltre tutto, riteneva il comunismo un avversario da battere. Ad ogni buon conto,considerando i tanti servizi di cui ha bisogno questo Paese, non sarebbe difficile dedicare gran parte degli immigrati ad attività utili, naturalmente nella logica di compensi proporzionali a quelli riconosciuti al tempo dei Cantieri di rimboschimento. Resta sempre la convinzione che considerare il lavoro un dovere e non il solo diritto di procurarsi una remunerazione “scoraggia” la grande categoria dei “disoccupati volontari”. C’è da aggiungere che una simile proposta, se presa in considerazione, scatenerebbe le ire dei Sindacati; ma se questo Governo pretende di risolvere i gravi problemi del Paese (e quello dell’immigrazione è da tanti anni un problema sempre più grave) senza scontentare nessuno, è evidente che questo non sarà possibile. Gianni Celletti _______________________________________________________________ Per il tuo forte Blog. Caro Oscar (Washington DC, USA), tralascio il commento alle esternazioni dei politici perché si commentano da sole (i personaggi si dicono "politici cattolici" per pura convenienza ... politica; il loro "brevetto" di cattolici dovrebbe essere invalidato dal Vaticano e mai più rilasciato a nessuno: secondo il cavourriano "libera Chiesa in libero Stato"). Vorrei invece avanzare un'idea per quanto riguarda l'isola di Lampedusa, considerata "Porta d'Europa". Questa porta d'Europa è l'attracco più utilizzato dalla fiumana di emigranti che lasciano il Terzo Mondo per cercare una terra ritenuta ospitale e civile, l'Europa appunto, il vecchio continente culla della moderna civiltà occidentale. Allora occorre che l'Europa, ovvero l'European Union, dichiari l'isola di interesse strategico continentale, faccia accordi con il Governo italiano, stabilendo intese politiche, amministrative, economiche; erga sull'isola di Lampedusa una sede di un Alto Commissariato Europeo per i Rifugiati, con il compito di accogliere e di smistare i migranti in centri di accoglienza, non solo in Italia ma anche nelle altre nazioni d'Europa. Potrebbe questo essere un segno europeo di volersi muovere con respiro continentale, secondo le visioni di quelli che hanno fondato l'Unione Europea, the Founding Fathers of the EU: Konrad Adenauer | Joseph Bech | Johan Willem Beyen | Winston Churchill | Alcide De Gasperi | Walter Hallstein | Sicco Mansholt | Jean Monnet | Robert Schuman | Paul-Henri Spaak | Altiero Spinelli, fino agli europeisti convinti dei giorni nostri. Blue skies for our childre's children. Dario (Torino, Italy) ______________________________________________________________


Caro Oscar, io posso capire  che questo Papa – che,  tra l’altro,  non mi dispiace per niente – faccia il suo mestiere e che Sciortino lo difenda a spada tratta  anche su iniziative  – diciamo  -  un po’ incaute. E’ indiscutibile che la  visita a Lampedusa scatenerà un flusso di barconi, barchette, zattere, gommoni carichi di poveretti che (peraltro per la maggior parte muniti di telefono satellitare) arrivano a frotte, alcuni per sfuggire a un vero pericolo di vita, altri per legittimo desiderio di miglioramento.
Ma non è vero che lo pensa soltanto la destra. L’ho detto prima io. E in più mi sembra che se i politici di destra hanno taciuto, quelli di sinistra non si sono certo sbracciati in favore di Francesco. Ma ragioniamo un momento! Sarebbe giusta un’accoglienza incondizionata se tutta l’Europa e – perché no? – tutto il mondo civile si facesse carico e si accollasse un parte di questo grave problema. Ma vedi tu se qualcuno ci dà una mano!!.- Malta ci telefona quando li avvista. La Francia (cronaca dello scorso anno) li rimanda a noi invece che al paese d’origine. E noi , che probabilmente  tra poco saremo costretti ad iniziare un flusso migratorio dall’Italia (quello di personale qualificato è già iniziato) li accogliamo incondizionatamente. Ma se le famiglie non arrivano alla fine del mese, se abbiamo un così alto tasso di  disoccupazione,  come li possiamo mantenere dignitosamente senza vederli ad ogni angolo di strada a cercare di venderci calzini, teste d’aglio, fazzoletti di carta, accendini, lavarci i vetri o soltanto chiedere qualche soldo?  Senza parlare di quelli che vengono biecamente sfruttati nei campi:  in nero e in condizioni igieniche impensabili!  E quanti ne possiamo assorbire? Nessuno ha mai risposto a questa domanda. Forse sarebbe stata più opportuna e utile qualche altra iniziativa verso l’Europa per sensibilizzarla sul dramma dell’emigrazione. Stato estero per stato estero perché non andare in Francia? O meglio ancora  a Bruxelles e a Lussemburgo (melius abundare!) a predicare l’accoglienza dell’intera Europa.
Se stai pensando di rispondermi che sono una cinica egoista ti ricordo che  ho fatto avere il permesso di soggiorno alla signora ucraina che lavora per me denunciando (e quindi pagando maggiori contributi ) un numero di ore congruo e facendola dormire a casa mia dato che le derelitte connazionali erano certo pronte ad affittarle una camera o un posto letto, ma rigorosamente in nero.
Un caro saluto Kathia
P.S. E una domanda provocatoria. Io non dico che questo papa deve andare in India, ma almeno all’Angelus una parolina sui due marò abbandonati non la potrebbe dire?
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Caro Oscar,
Sono un cattolico non politico (anche non sinistrorso) e nel mio piccolo comunque rispondo. Personalmente non posso che gioire dell'operato di Papa Francesco e della sua opera di moralizzazione dell'apparato vaticano e delle gerarchie ecclesiastiche. Però sono anche italiano e vivo in un paese allo sbando, che soffre del malgoverno di generazioni (in realtà da quarant'anni ad ora sono essenzialmente sempre gli stessi personaggi). Paese che è avviato ad un  inesorabile declino grazie al fatto che tutti i nodi stanno ormai venendo al pettine: un infame ingorgo di debiti creati da governi che hanno sempre rimandato negli anni ed ai successori il pagamento del debito da loro ulteriormente creato. Poiché siamo pressoché alla frutta, non vedo come la bella Italia possa trasformarsi in una nazione di aperta accoglienza "ad libidum"  delle migliaia (adesso e poi milioni) di profughi che sia dall'Africa, ma anche da Oriente vengono da noi con speranza di vita. Il Papa ha certo parlato con voce forte del grande cimitero mediterraneo e dell'infamia di non ovviare alla morte di tanti disperati. Però la sua voce è essenzialmente diretta al Bel Paese, tenendosi i vari partner Europei distanti (ognuno con i propri problemi) dall'intervenire a ns. supporto per una ragionevole soluzione del problema. Con il che tutti "al lupo, al lupo", contro questa ns. martoriata nazione che non ha centri civili d'accoglienza, che non inserisce i profughi extracomunitari  dando lavoro e casa, che non assicura un loro adeguato inserimento nel paese.
Purtroppo, per me che conosco molto bene la realtà del Sud, a chi lamenta quanto non si fa per accogliere a dovere i profughi direi di fare un giro per alcuni paesi siciliani (per es., Palma di Montechiaro) per constatare come vive lì la gente: disoccupazione, mancanza di reti fognarie, povertà diffusa, case fatiscenti....
Credo che il ns. primo dovere sia di aiutare chi sta male in casa con le poche risorse che abbiamo e dare il resto ad altri: non possiamo allargare a dismisura la base di povertà di un paese che già è in arrestabile declino d'impoverimento.
 Il Papa ha spronato al soccorso e all'accoglienza indifferenziata con il suo accorato appello, con il che ha il plauso di tutti. I problemi verranno dopo, quando saremo sempre più inondati da continui arrivi senza ritorno. Cosa succederà? Ai posteri la non ardua sentenza.
Ricordo che ai tempi dell'emigrazione albanese in Italia (ricordi il vituperato manifesto di Benetton con la nave carretta stracolma d'infelici?), in occasione di un enorme sbarco in Puglia, l'allora Ministro degli Esteri Andreotti si precipitò in ora notturna per gestire una situazione esplosiva. Nel porto di sbarco si erano radunati numerosi cittadini che protestavano sull'invasione, fronteggiati da una folta schiera di supporter dell'invasione (centri sociali, estrema sinistra e quanto altro) che inneggiava all'arrivo. Ad uno di questi (credo fosse un sindacalista) che gli inveiva contro affinché tutti fossero subito accolti, assistiti, curati e non rimandati a casa, Andreotti rispose: "Bene! facciamo così! Io ne prendo uno o due e li ospito a casa. Faccia lo stesso lei con tutti i presenti ed abbiamo risolto il problema!". Ovviamente il sindacalista si perse subito nella folla.
Con questo voglio dire che i proclami sono inutili se non ci si pone in prima fila a far parte della soluzione del problema. Questo non è semplice, anzi è sul tipo della quadratura del cerchio. Siamo soli, l'Europa si tiene distante ed il Papa dà piena solidarietà. E noi rimaniamo il "ventre molle dell'Europa" (come ci hanno definito gli albionici) continuiamo ad accogliere profughi dando loro condizioni inumane di vita, pari (quasi) agli abitanti di Palme di Montechiaro.
Qualcuno mi ha di recente rammentato una delle profezie di Nostradamus sulla Chiesa: crollerà con l'avvento del Papa nero. Ed il Papa Nero potrebbe proprio essere il Primate dei Gesuiti, ordine al quale appartiene Papa Francesco. Dio non voglia che si ripeta la storia di Papa Albino Luciani! I tempi sono cambiati (non si vedono i Sindona ed i Calvi), ma i demoni ed i pazzi esistono....
Aldo (Milano- Catania)
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Carissimo Oscar, non dimentichiamo che il Presidente Bush, aveva affermato che Bill Laden era scappato prima a cavallo, poi in motocicletta, ma andiamo!! con tutte le tecnologie mi sembra esagerato anche perche' con il satellite dicono,si riesce a leggere addirittura cio' che tu stai scrivendo ( sara' mica perche' aveva armi da vendere? )Bill Clinton, mi risulta aver evitato la sua chiamata nella guerra del Vietnam bah ( volgarmente detto imboscato ) durante un periodo di compromessi pericolosi ed importanti per gli U.S.A. trascorreva felicemente il tempo facendosi fare i po.....i da  Monica. mmmmm. e tanto altro. Ciao. Scusami. Remo.=