“It seems like, to me, a vagina -- as a man -- would be more desirable than a man’s anus,"
Questa frase delicata e' stata pronunciata da Phil Robertson, un tale di 67 anni che ha creato un reality dal nome "Duck Dynasty" che lo ha reso super ricco e sta fruttando un sacco di milioni di dollari a "A&E", la televisione che lo ospita.
Da giorni i media americani si stanno accanendo su questa frase che ha scatenato l'ira degli appartenenti al movimento LGBT (Lesbian, Gay, Bysexual, Transgender).
L'argomento tira molto ascolto e lettori. Le grandi aziende di televisione hanno messo in prima linea i propri giornalisti omosessuali a commentare e coordinare la presenza di centinaia di esperti, pastori protestanti, avvocati, medici.
CNN ha sfoderato Anderson Cooper ed il giovane Don Lemon, ottimi giornalisti, ambedue gay dichiarati e molto attivi nella difesa dei diritti civili.
Phil Robertson e' uno dei tanti folgorati sulla via di Damasco che dopo una vita di abusi sessuali, droghe ed alcool ha deciso di abbracciare Gesu' ed ha dato vita a "Duck Dynasty" un reality seguito da milioni di americani orientati a destra.
Come ciliegina sulla torta Phil Robertson ha aggiunto che 'homosexuality is a sin and likened it to bestiality'.
"Ma come cristiano ha concluso, non posso giudicare".
Non e' un caso che tra coloro che hanno dichiarato il proprio appoggio all'infelice affermazione del patriarca della Dinastia dell'Anatra vi sia Sarah Palin, (ex governatore dell'Alaska e repubblicana della destra estrema) che approfitta dell'occasione per avere qualche citazione sui media.
In un paese come l'America di oggi in cui non e' politicamente corretto alludere all'orientamento sessuale del prossimo, una presa di posizione come quella di Robertson doveva per forza andare sulle prime pagine.
A dimostrazione che anche su questo il popolo americano e' profondamente diviso.
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Buonasera
Oscar
credo
che a scatenare il putiferio mediatico (che in genere non ha comunque bisogno
di ragioni valide per accendersi....) non sia tanto la dichiarata preferenza di
Robertson per i genitali femminili, che mi sentirei di sottoscrivere come
tanti, quanto piuttosto quel "...linked to bestiality".
Questa
frase però in un mondo di normodotati appena appena eleganti si commenterebbe
da sola, senza bisogno delle telestrombazzate che ormai gli USA hanno comunque
esportato un po' ovunque....
La
successiva "Ma come cristiano non posso giudicare" risulta
deboluccia dopo aver dato del zoofilo a qualcuno, ma è tanto tanto modaiola e
poi è perfettamente in tono con la finta accettazione dell'altro tanto comune
negli ultimi anni ed ora anche sponsorizzata dal papa in persona; una
imbiancata di facciata secondo cui "siamo tutti fratelli e tutti uguali
davanti a dio, però... :" io mi accoppio con chi mi pare, la società ci
deve riconosere come coppia, possiamo avere figli senza limitazioni di sorta e
vivere serenamente la nostra sessualità finchè la biologia o la farmacologia ce
lo consentono, mentre tu.....eh no, tu no, perchè mi dai fastidio e poi
comunque andrai all'inferno quindi è meglio che ti ci abitui subito.
Ah,
e se tuo figlio è pederasta (sì, signore....ancora si usa questo termine anche
da parte di coloro che si vantano di aver frequentato il liceo classico )
meglio se si suicida da adolescente, tanto noi gente per bene non lo
integreremo mai, perchè fratelli va bene, ma alcuni, quelli che non si sono
fatti curare, si sa, sono meno fratelli di altri."
È
affascinante la patria della Palin, quel paese di contrasti dove in alcune
scuole i professori di scienze sono costretti ad insegnare il creazionismo ai
bambini ma che ospita anche i più grandi dibattiti sui diritti civili.
Nel
bene o nel male lì prima o poi tutto si mette in discussione.
Un
dono ed un segno di evoluzione civile che noi stiamo ancora apprendendo, che si
paga caro ma che alla fine rende migliori.
Ovviamente
questo rende pure più fragili, granitici e battaglieri alcuni ciechi moralisti,
ma chi se ne frega, tanto diminuiscono di giorno in giorno.
Grazie
per la sua pubblicazione, che apprezzo molto ricevere
Cordialmente
Marco
Genovesi
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Ma per quale ragione
scendere a questo livello per sbandierare porcherie di questo genere, don
Oscar?
LGiacchino@aol.com
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Oscar risponde
Gentile Lettore:
Se Lei avesse letto con un po' di attenzione questo nostro articolo avrebbe potuto risparmiarsi questo commento.
Buone Feste e molti cordiali saluti.
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Per il tuo
"eccezziunale veramente" blog
Caro Oscar,
La dichiarazione del Sig. Robertson sugli orifizi frequentati dalla varia umanità è veramente esemplare di una vision becera che si rifà alla domanda/risposta che circolava decenni or sono anche in Italia: "cos'è una donna ? una vagina con contorno ! ".
Voglio abbinare questo abominevole concetto riduttivo della persona umana alla domanda che hai pubblicato nella chiusa dell'articolo di Alberto Pasolini Zanelli: Che cosa vogliono, allora, gli americani ? Le loro contraddittorie tentazioni sono state riassunte di recente dall’Economist in una domanda: Perché sono così arrabbiati? E in una risposta: Corroborata da un paragone inquietante: forse perché “stanno diventando come gli italiani”.
Vediamo se gli americani si avvicinano agli italiani o al contrario gli italiani agli epigoni USA del tipo Robertson & C.
Partiamo dal concetto di donna angelicata dei medievali Dolcestilnovisti italiani, passiamo per l'Ermione del canto silvestre dannunziano e arriviamo ai concetti di "donna" dei Robertson USA.
Allora gli esperti dell'Economist credo che si sbaglino: non sono gli americani (in tutti i campi) che diventano come gli italiani, ma sono gli italiani che scimmiottando gli americani acquisiscono gli aspetti peggiori veicolati dai mass media statunitensi, play boy magazines, cinema, tv, internet.
L'Italia -oggi- è in affanno socio-economico per aver ingurgitato i prodotti avvelenati della finanza a stelle e strisce, ma siamo e restiamo Maestri, e non temiamo il confronto con nessuna altra nazione, partendo dal Diritto Romano di 2000 anni fa, passando per il Rinascimento ed arrivando all'inarrivabile "Made in Italy" di oggi. E se l'Italia è prima nel mondo (dati UNESCO) per la Cultura espressa attraverso l'immane patrimonio dei Beni Culturali del Bel Paese, ciò non è certo per caso. E se gli Americani diventeranno come gli Italiani, avranno tutto da guadagnare, alla faccia dei Sigg. Robertson di turno e degli analisti dell'Economist.
Merry Christmas and Happy New Year 2014,
Dario, Torino, Italy
Caro Oscar,
La dichiarazione del Sig. Robertson sugli orifizi frequentati dalla varia umanità è veramente esemplare di una vision becera che si rifà alla domanda/risposta che circolava decenni or sono anche in Italia: "cos'è una donna ? una vagina con contorno ! ".
Voglio abbinare questo abominevole concetto riduttivo della persona umana alla domanda che hai pubblicato nella chiusa dell'articolo di Alberto Pasolini Zanelli: Che cosa vogliono, allora, gli americani ? Le loro contraddittorie tentazioni sono state riassunte di recente dall’Economist in una domanda: Perché sono così arrabbiati? E in una risposta: Corroborata da un paragone inquietante: forse perché “stanno diventando come gli italiani”.
Vediamo se gli americani si avvicinano agli italiani o al contrario gli italiani agli epigoni USA del tipo Robertson & C.
Partiamo dal concetto di donna angelicata dei medievali Dolcestilnovisti italiani, passiamo per l'Ermione del canto silvestre dannunziano e arriviamo ai concetti di "donna" dei Robertson USA.
Allora gli esperti dell'Economist credo che si sbaglino: non sono gli americani (in tutti i campi) che diventano come gli italiani, ma sono gli italiani che scimmiottando gli americani acquisiscono gli aspetti peggiori veicolati dai mass media statunitensi, play boy magazines, cinema, tv, internet.
L'Italia -oggi- è in affanno socio-economico per aver ingurgitato i prodotti avvelenati della finanza a stelle e strisce, ma siamo e restiamo Maestri, e non temiamo il confronto con nessuna altra nazione, partendo dal Diritto Romano di 2000 anni fa, passando per il Rinascimento ed arrivando all'inarrivabile "Made in Italy" di oggi. E se l'Italia è prima nel mondo (dati UNESCO) per la Cultura espressa attraverso l'immane patrimonio dei Beni Culturali del Bel Paese, ciò non è certo per caso. E se gli Americani diventeranno come gli Italiani, avranno tutto da guadagnare, alla faccia dei Sigg. Robertson di turno e degli analisti dell'Economist.
Merry Christmas and Happy New Year 2014,
Dario, Torino, Italy