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IN DIFESA DELLA DEMOCRAZIA



di Bartolo Ciccardini
 
1.        Nel vocìo disordinato ed irresponsabile  di questi giorni segnati dalla protesta alcune dichiarazioni mi hanno sconvolto.
2.        Brunetta in Parlamento contesta la legittimità di questo Governo, a cui, secondo lui, non può sopperire la fiducia di un Parlamento delegittimato dalla Corte Costituzionale. Apparentemente la conseguenza logica sarebbe quella di fare subito le elezioni, come Brunetta richiede. In realtà egli sa benissimo che la corte Costituzionale ha sospeso la legge elettorale, per cui non è possibile fare elezioni. Ma egli non vuole elezioni, ma un referendum a favore di Berlusconi. E per far questo capitano a proposito le elezioni europee, che non hanno bisogno di una nuova legge elettorale.
3.        La seconda dichiarazione che mi ha colpito è quella della onorevole Santanchè, intervistata dal Tg3: “Questo Parlamento è illegittimo, il Governo è illegittimo perché espresso da questo Parlamento, il Presidente della Repubblica è illegittimo perché eletto da questo Parlamento”. Conclude: “Io sono illegittima”. (Ma si dimentica di dire che allora dovrebbe essere illegittima anche la grazia concessa dal Presidente “illegittimo” al suo compagno, direttore de “Il Giornale”, Alessandro Sallusti, sostenitore di tutte queste illegittimità). Come si risolve questa “tabula rasa” di ogni istituzione politica italiana?  Evidentemente con una amnistia popolare della condanna di Berlusconi. A questo potrebbe servire l’elezione europea trasformata in referendum sulla definitiva sentenza che condanna Berlusconi alla interdizione dei pubblici uffici. È troppo ardito pensare che questo sia un progetto rivoluzionario  di presa del potere?
4.        La terza dichiarazione che mi ha impressionato è quella di Matteo Salvini. Salvini si schiera in favore delle proteste popolari in corso, fa sue le richieste di abolizione totale non solo di una classe dirigente colpevole, ma addirittura di tutti gli organi istituzionali della democrazia. Chiede anche lui elezioni senza legge elettorale ed apre un nuovo fronte: “Porteremo questa protesta a Bruxelles. Ci faremo sentire in Europa”. È una dichiarazione per trasformare le elezioni europee non solo in un referendum pro-contro Berlusconi, ma anche e persino in un referendum per il distacco dall’Europa.
5.        A queste tre dichiarazioni se ne aggiunge una quarta che non mi sorprende affatto, anzi che avevo addirittura previsto alcuni mesi fa. Berlusconi dichiara ad una televisione francese che se lui sarà arrestato in Italia ci sarà una rivoluzione. per la verità non fa nulla per non essere arrestato, tenendo un comportamento che non è certamente quello di chi ha subito una condanna: con comportamenti, con dichiarazioni e con macchinazioni sembra che desideri proprio di essere arrestato. E propone di fare le elezioni italiane insieme alle elezioni europee, in modo da trasformare le elezioni europee in un referendum sulla sua persona.
6.        È evidente il disegno rivoluzionario di sospendere degli istituti e le garanzie democratiche che porterebbe necessariamente ad un commissariamento delle istituzioni italiane. In parole povere ad una dittatura. Non è molto importante che questa dittatura venga poi giustificata con un referendum in cui il dittatore conquista la maggioranza del consenso popolare. Tutte le dittature hanno vinto sempre i referendum,  quando viene delegittimata la organizzazione del consenso  istituzionale e quando gli aspiranti dittatori sono riusciti a delegittimare le istituzioni democratiche. Hitler, Stalin, Mussolini, Franco, Peron, Castro, Chavez, e persino Kim Jong-un, hanno vinto le elezioni-referendum.
7.        Molti aspiranti sono in corsa per succedere al sistema democratico. Nonostante che Berlusconi si sia molto giovato delle posizioni di Grillo, non credo che il suo progetto confuso e psicotico, sia volto a favorire Berlusconi. Ma Grillo non dispone di un leader e non credo che Rodotà né persino Dario Fò si presterebbero a questo progetto. Forse Casaleggio, personaggio conturbante ed enigmatico, potrebbe coltivare qualche idea da aspirante dittatore populista. Ma per ora non è in pole position. E più misterioso ed enigmatico ancora appare il comportamento dei gruppuscolo di estrema sinistra e di estrema destra affratellati nell’abbattimento degli istituti democratici. Però In definitiva tutti lavorano per Berlusconi dittatore.
8.        Questa analisi sembrerà a molti troppo catastrofica e forse lo è. Ma io ho portato soltanto alle estreme conseguenze la gravità dei fatti che sono sotto gli occhi di tutti, per raggiungere uno scopo ben preciso, quello di dimostrare che le elezioni europee, che ai più sembrano una scomoda e perfino scocciante ricorrenza, sono il vero pericolo emergente della democrazia italiana. Esse giungono in un momento in cui molti chiedono una elezione ad orologeria per distruggere la democrazia,per sospendere le funzioni del Parlamento e dare spazio ad una gestione straordinaria attraverso un referendum. Se riescono a trasformare le elezioni europee in un referendum antieuropeo, in cui il liberatore d’Italia, oppressa dall’Europa, sarebbe questo Conte di Montecristo fuggito dalle patrie galere, il gioco sarà fatto.
9.        Come difendersi? È semplice. Riappropriarsi delle elezioni europee. L’Europa agli europei. Per far questo Letta, aiutato da Renzi, deve dare non solo l’impressione, ma anche la prova, che il Governo si muove per adempiere al programma che si è dato.
In questo Renzi ha ragione: il successo improbabile fino a qualche settimana fa conferma che “per l’ultima volta”, come abbiamo sentito dire in tutti i gazebo, il popolo democratico dà fiducia alle istituzioni democratiche, purché sappiano operare.
Nel contempo gli europeisti scendano in campo, dimostrino che non è l’Europa il nostro nemico, ma il vero nemico, quello che nessuno nomina, quello che nessuno osa citare, quello che nessuno sa affrontare è il debito pubblico e che l’Europa è l’unica garanzia che noi si riesca a domare questo cancro che sta consumando la nostra vita, passaggio necessario per ridare una speranza all’Italia una scuola ed un lavoro ai giovani, ossigeno alla nostra economia ed occasioni storiche per la nostra fantasia e la nostra capacità.
10.    I cattolici italiani sono l’unico gruppo sociale che è europeista per vocazione storica e per amore di pace, che ha un posto non indifferente nella storia italiana, con ha un capo leader mondiale amato e rispettato. Non possono lasciare che le elezioni europee si trasformino in un referendum fascista per la sospensione delle democrazia in Italia.
Il risultato sarebbe catastrofico non solo per il Paese ma persino per l’Europa. La defezione dell’Italia dall’Europa farebbe ripiombare l’unità europea nelle indecisioni negli egoismi, nei calcoli meschini che hanno cancellato l’Europa dalla scena mondiale. Faceva notare Letta che alla commemorazione di Mandela tutti hanno parlato: America, Africa, Cina, India, Brasile, perfino Cuba. L’unica senza voce era l’Europa. L’Europa ha bisogno dell’Italia. l’Italia ha bisogno degli europeisti per disperdere i danni, le follie di questi cialtroni. Quale scandalo sarebbe se i cattolici si rifugiassero nell’astensionismo!

Bartolo Ciccardini