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Vertice Ue e stress test


Guido Colomba

Che cosa è il Pil potenziale? Di fatto è la base di partenza della manovra espansiva del governo Renzi poichè dovrebbe incorporare l'impatto delle riforme strutturali sulla crescita del Pil. Ne ha parlato più volte Padoan anticipando lo scontro (negato) con Bruxelles. In merito vi è il ridicolo del semestre europeo dopo le elezioni del 25 maggio scorso. Ebbene ancora sono in carica i vecchi organismi con i quali il governo italiano è costretto a dialogare. Se ne parlerà al Consiglio europeo di domani (ieri Napolitano ha convocato Renzi al Quirinale) in un quadro più formale che sostanziale. Infatti è improbabile, alla luce della "franchigia" per la Francia, che la manovra da 34 miliardi possa essere condizionata specie dopo la iscrizione del fondo di riserva per 3,4 miliardi. L'altra faccia della medaglia è costituita dai risultati degli stress test delle banche in arrivo alle ore 12 di domenica prossima. I mercati fanno finta di essere ottimisti ma i timori restano. Pugno di ferro della Bce (verso le banche dei paesi più in difficoltà) o guanto di velluto? Le agenzie di rating sembrano puntare sulla seconda ipotesi. Di certo per la Bce il momento è delicato poichè la Germania di Angela Merkel continua a frenare ogni tentativo di manovra espansiva. Intanto, lunedì scorso è partito in sordina il programma di acquisti della Bce. La prima operazione ha riguardato i bond francesi. Infatti il "bazooka" dell'Eurotower è basato sugli acquisti di covered bond (obbligazioni bancarie garantite dai mutui). Ma il secondo step è ancora un ectoplasma: l'acquisto di Abs (cartolarizzazioni bancarie) partirà solo a gennaio. Mancano ancora i criteri applicativi (variante "mezzanine") mentre si parla di estendere il programma di acquisti alle obbligazioni aziendali che in Europa ammontano a 960 miliardi cui si aggiungono 915 miliardi di bond bancari. Vi è il grave problema della distribuzione territoriale. Quale Paese ne beneficerà di più? Si procede per piccoli passi che rafforzano i dubbi sulla possibilità (annunciata da Draghi) di espandere il bilancio della Bce di mille miliardi di euro riportandolo ai livelli del 2012. Il condizionale è d'obbligo tanto che l'economista-banchiere Rainer Masera ha invitato la Commissione Junker "a togliere la Bce dall'isolamento". Di certo, il trend di fondo riguarda il ruolo delle banche. Secondo il giurista Guido Rossi le banche hanno dimenticato la loro funzione e vocazione. Un'analisi che deve essere estesa anche a via Nazionale. Lo studio di Mediobanca dimostra che negli ultimi anni, con il passaggio di proprietà (autorizzato da Bankitalia) della Borsa di Milano a favore di Londra, il mercato italiano ha perso peso. In linea con il resto del Paese a conferma di una classe dirigente obsoleta e priva di strategia.