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Il senatore Edwards costretto ad ammettere che ha l'amante

Former senator and presidential candidate John Edwards, in a written statement, admits to an extramarital affair in 2006.

Questa la notizia battuta dalle agenzie e ripresa da tutti i media americani. Nei giorni scorsi avevamo anticipato la storia ripresa dal National Enquirer, uno di quei tabloid giudicati con disprezzo. Quelli che fanno scandalo su tutto e tutti e le cui copertine si osservano quando si e' in fila alla cassa.
Questa storia ha due connotazioni.
  1. La prima e' che in una nazione come gli Stati Uniti dove vige ancora almeno a livello ufficiale un diffuso puritanesimo, lo scoop fatto dai redattori del National Enquirer rappresenta una mazzata tremenda per l'ancora giovane senatore che, in campagna elettorale, (lo ricordate) aveva sempre vicino la moglie ammalata di cancro, anche lei avvocato, impegnata nel sostenere con vibrati interventi il marito. Il senatore Edwards si e' tagliato i cosiddetti, sicuramente non potra' aspirare ad essere il vice presidente nel ticket con Barack Obama alla Convenzione democatica del 25 agosto. La sua carriera, come quella di altri fedifraghi, viene compromessa, nonostante il perdono facile degli americani per coloro che confessano pubblicamente le proprie colpe. Anche Edwards ha negato in un primo tempo e la menzogna per un uomo pubblico, qui in America, e' considerata un peccato capitale. Ricordate la frase di Clinton a proposito di Monica Lewinsky: "Non ho mai avuto rapporti di alcun tipo con quella donna."
  2. La seconda connotazione riguarda l'Italia dove il concubinato, i matrimoni fasulli tenuti in piedi solo per la platea televisiva, la corsa affannosa alla conquista della 'gnocca' (altra espressione del volgo emiliano entrata di forza nel vocabolario ufficiale) sono stile di vita imperante. Di cui alcuno piu' si scandalizza. Ma che costituiscono, invece, un 'plus' che aumenta il peso dell'immagine del famoso. Il tutto inserito in una cultura di falso cattolicesimo secondo cui tutto e' perdonato all'insegna di tre Pater, Ave e Gloria. E si ricomincia da capo.

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