Regola numero uno quando in un sistema politico si tengono delle elezioni primarie: non usare toni troppo accesi nei confronti degli avversari perche' piu' tardi questi possono essere un boomerang sia per chi li ha espressi sia per il partito. E' quanto sta succedendo a Hillary Clinton le cui valutazioni sulla inesperienza del senatore Obama sono oggi riprese testualmente dalla propaganda repubblicana nei video commerciali con i quali innonda le televisioni grandi e piccole. Il risultato non si fa attendere se, come dimostra l'ultima indagine Gallup, il candidato John McCain e' passato in testa con un 2% di scarto sul suo oppositore.
In una situazione come questa si e' calato il discorso di Hillary Clinton alla Convention di Denver. Andando contro il 'masticare amaro' dei suoi delegati che ce l'hanno con il senatore nero che non ha voluto Hillary al suo fianco nella composizione del ticket presidenziale, Hillary ha pronunciato un appello pieno di pathos suscitando l'entusiasmo dei suoi supporters e di tutta la platea. "No way, no how, no McCain. Barack Obama is my candidate and he must be our president," ha detto la Clinton. "When Barack Obama is in the White House, he'll revitalize our economy, defend the working people of America, and meet the global challenges of our time."
Mentre Hillary parlava il marito seguiva dalla balconata. Ed a proposito dell'ex presidente che pronuncera' il suo discorso questa sera, si da' per certo che non sara' presente giovedi' alla incoronazione di Barack Obama. La giustificazione addotta dai suoi portaparola e' che deve recarsi all'estero per uno dei suoi interventi superpagati a qualche forum. E del resto bisogna ricordare che i Clinton sono in bolletta per i debiti accumulati durante le primarie.
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