Mentre l’annunciato uragano Hanna sta creando gratta capi a cittadini e autorità perchè si teme una ripetizione del disastro di New Orleans a causa dell’uragano Katrina, mentre i dati dimostrano che il secondo trimestre ha visto una crescita dell’economia americana al 3,3% con un parziale stop alla recessione, mentre ogni mese 60milapersone perdono il posto di lavoro, mentre le compagnie aeree fanno pagare ci manca poco anche l’aria che si respira in cabina per fronteggiare la crisi del costo del carburante, mentre Barack Obama viene incoronato di fronte ad una folla esultante di 84mila persone che vogliono una nuova America, mentre in America succede tutto questo (ed anche di più) negli altri paesi si continua a guardare a questo Paese perchè nel bene e nel male si tratta del più consistente esempio di democrazia al mondo. I due candidati alle presidenziali di novembre, Obama e McCain, sono in pratica alla pari. Non dimentichiamo che McCain, il repubblicano, gode di uno zoccolo duro dell’elettorato pari al 30% che non si smuoverà per nessuna ragione dalla sua visione limitata di un conservatorismo che stinge spesso nell’estrema destra. Ma l’America è giunta al bivio di una decisione radicale: come garantire la sopravvivenza energetica per i prossimi decenni, affrancandosi al ricatto medio orientale. La decisione spetta ai cittadini che dovranno votare il 4 novembre. Ed anche questa è America.
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