Ha 62 anni, quattro by pass e una testa piena di capelli bianchi. Quando e' stato eletto per la prima volta presidente degli Stati Uniti di anni ne aveva 42 e i repubblicani che nelle campagne denigratorie sono dei maestri, lo sfottevano per la sua inesperienza e per essere un oscuro governatore del piccolo stato dell'Arkansas. Nel frattempo sguinzagliavano i loro spioni per mettere su quel faldone sulla sessuomania di Bill Clinton che doveva portare anni dopo al suo mezzo impeachment. Ma quando ieri sera di fronte ai 20mila delegati nella Pepsi Hall del convention center ha preso la parola, il magnetismo della sua personalita' si e' fatto ancora sentire coinvolgendo donne (che d'istinto continuano a sentirne il fascino) e uomini che lo ammirano e odiano per il suo successo. Clinton ha esordito dicendo che Barack Obama e' pronto per guidare l'America, smentendo da subito i gossip di corridoio che sostenevano si sarebbe smarcato dal senatore nero.
Paragonando Obama a John McCain, l'ex presidente ha detto che McCain e' una brava persona ed uno che si e' comportato eroicamente in Vietnam. Ma non ha la capacita' di affrontare e risolvere i due grandi problemi dell'America: come ricostruire il sogno americano e come ristabilire la leadership degli Stati Uniti nel mondo. ``Barack Obama knows that America cannot be strong abroad unless we are first strong at home,'' ha detto Clinton in uno dei passaggi piu' applauditi del suo intervento. "People the world over have always been more impressed by the power of our example than by the example of our power.''
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