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Le buone maniere di Donald



C'è una regola ferrea, anche se non scritta, che recita: "Il presidente di una nazione se si trova in missione all'estero non deve inserire nelle sue dichiarazioni pubbliche riferimenti alla competizione elettorale che si sta svolgendo nel suo paese."

Donald Trump è riuscito brillantemente a infrangere anche questa regola dichiarando, nel suo viaggio in Giappone, che si trova d'accordo con quanto dichiarato dal dittatore nordcoreano che ha definito il decano dei candidati democratici alle prossime elezioni presidenziali, Joe Biden, uno con un basso livello di intelligenza.

In precedenza in un serrato scambio di opinioni con il premier giapponese aveva sostenuto di essere in disaccordo con i propri consiglieri, giudicando il recente lancio dei missili da parte dei nordcoreani, come una cosina da poco di cui non tenere conto.

Su queste esternazioni basate su evidente carenza di fondamentali educativi, il presidente americano continua a inanellare dichiarazioni ruspanti quali quelle volgari riferite a Nancy Pelosi, Speaker della Camera, secondo cui la terza autorità dello Stato non gode di buona salute neurologica. Il tutto corredato da un video chiaramente manipolato.

E le decine di offese spalmate sui suoi collaboratori a cominciare da quel Jeff Sessions, ministro della giustizia, più volte avvicinato ad un popolare fumetto di un personaggio sfasato.

Comunque verrà ricordato questo bizzarro presidente degli Stati Uniti, sicuramente lo sarà per l'inconsistente livello di civiltà e buone maniere.

Il che, per oltre il 30% della popolazione americana, e' significativamente un merito che fa godere milioni di persone che trovano nelle triviali battute di Donald Trump un sicuro riferimento psicofisico alla loro condizione di esseri asociali.

Oscar