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The Claremont Trio al Cosmos Club di Washington DC


Cosmos Club, il più prestigioso tra i prestigiosi Clubs di Washington capitale federale.

Concerto del Trio Claremont.

Il trio è composto da tre signore al di sotto dei 40, che alla straordinaria capacità professionale di suonare piano, violoncello e violino uniscono anche una notevole dose di fascino professionale il che non guasta, a costo di essere lapidati dal @metoo.

Emily Bruskin suona su un Lupot del 1795, mentre la sorella Julia si esibisce su un violoncello Vuillaume del 1849.
La pianista Andrea Lam posa le sue mani sugli Steinway messi a disposizione dai teatri e dalle sale concerto.

Le due sorelle Bruskin si sono laureate alla Juilliard School di New York, una istituzione che prepara musicisti di alto livello professionale.

Emily la violinista ha anche una laurea in neuroscienza.

Mentre il trio suonava, cimentandosi sul difficile spartito di Robert Schumann del trio 1 in re minore opera 63 e subito dopo nella interpretazione  del trio 4 in mi minore opera 90 "Dumky" di Anton Dvorak, per la mente c'è passata una considerazione un po' terra terra.

Schumann e' morto a 46 anni, mentre Dvorak non ha superato i 23 anni confermando che il genio brucia coloro che ne sono gratificati. Vedansi Mozart e Chopin.

E mentre il trio incantava con una perfetta esecuzione della difficile partitura dei due autori di fronte ad una platea di 300 anziani soci del Cosmos Club (che ha un'età media di 70 anni), c'è venuta in mente una mezza confessione fattaci da un lontano amico fiorentino, alto dirigente del locale conservatorio Cherubini.

"Per fare musica qui, non occorre essere musicisti e tanto meno bravi nel suonare uno strumento o nell'insegnare composizione…", ci diceva l'amico. "L'importante è essere iscritti ad un partito che comanda e che il posto te lo trova di sicuro anche se sei un bischero senz'arte né parte."

Al Juilliard School di New York le spinte politiche non contano. L'importante è insegnare bene e studiare bene.

L'ultimo scandalo americano vede a rischio genitori famosi che hanno cercato di far assumere i propri figli da università prestigiose anche se i loro titoli al liceo erano piuttosto bassi.

Si tratta di ricchi professionisti e artisti abituati a guardare dall'alto in basso il resto del mondo che oggi rischiano anni di prigione dopo aver pagato decine di migliaia di dollari per far entrare i propri ragazzi in qualche facoltà universitaria di nome.

Entrare, si diceva, ma senza alcuna garanzia per l'esito finale dei corsi universitari.

Come si vede, ogni nazione ha le sue magagne. E dobbiamo essere contenti perché a questo schema organizzativo non è stato dato un nome italiano come in genere succede quando si tratta di affari e finanza criminali.

Oscar


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Bell’articolo solo che avrei spiegato di più che l’imbroglio della busta per l’entrata all’università è stato criticatissimo e non accettato in US, dove gli studi sono presi seriamente. 
A presto 
Erminia 
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Fantastiche loro ma anche tu! Leggerti è uno spasso! Un abbraccio! 
Sandra Z.
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Grazie per il virtuoso trio e per il brano di Brahms, sai che adoro la musica! Buonissima giornata 🌞🎵🎶🎵😘
Lucilla S.

https://youtu.be/LZyQyE1ajOM