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Amexit dalla democrazia......


Donald Trump in a suit standing in front of a building: President Trump on Friday at the White House. He will most likely be acquitted next week.

Venerdì 31 gennaio del 2020 alle 13:30 la democrazia americana si è auto inferta una pugnalata che ci auguriamo possa essere sanata con il voto generale del prossimo 3 novembre.

La votazione di 51 senatori repubblicani contro i 49 colleghi democratici ha impedito che nel corso del processo di impeachment promosso dalla Camera dei Deputati contro Donald Trump si aprissero le porte alle testimonianze pericolose per l'attuale presidente degli Stati Uniti e anticipate da soffiate sull'ultimo libro del signor Bolton a suo tempo consulente per la sicurezza nazionale del presidente.

Si dirà (e noi stessi lo diciamo da tempo su questo blog) che si tratta di un risultato scontato dato che per destituire un presidente in carica occorrono i tre quarti della maggioranza del Senato, pari cioè a 67 senatori, cifra che mai sarebbe stata raggiunta con gli attuali pesi politici all'interno della camera alta del Campidoglio.

Ma un conto è uno show politico e un conto è un processo nel quale le garanzie istituzionali devono essere mantenute a favore dei protagonisti.

Si dirà anche che Nancy Pelosi era stata costretta di mala voglia a iniziare la procedura di impeachment alla Camera dei Deputati pressata dall'ala di super sinistra del partito democratico.

Si dirà anche che questa sentenza di rifiuto di accettare testimoni nella fase conclusiva del impeachment e l'assoluzione a Donald Trump che verrà elargita nei prossimi giorni, dopo comunque il suo discorso sullo Stato dell'Unione, in sostanza e' solo un aspetto dello show politico instaurato dalle due forze in campo.

Un fatto certo è che pochi americani hanno voluto e potuto seguire le estenuanti filippiche e contro relazioni svolte nell'aula del Senato dai democratici e dal team dei difensori del presidente.

Ma ci sono alcune affermazioni che passeranno sicuramente dalla cronaca alla storia.

Come quella del super avvocato Dershowitz che ha detto testualmente che il presidente può usare i suoi super poteri se ritiene che la sua rielezione sia un vantaggio per il popolo americano.

Per coloro che non lo ricordano perfettamente questa affermazione significa che, se Trump ha mercanteggiato con gli aiuti militari americani per l'Ucraina in cambio della manifesta apertura di indagini a Kiev sul figlio del vicepresidente americano Biden, questo illegale e amorale quid-pro-quo deve essere accettato come manifestazione della condotta  del presidente.

Donald Trump, non dimentichiamolo, è un biscazziere abituato a trattare con le parti meno nobili della società americana ma certamente quelle che consentono di costruire e gestire un casino'.

Il fatto che almeno metà della popolazione americana vada in brodo di giuggiole per questo discusso personaggio non deve porre in errore: gli americani sono riusciti, grazie a  Hollywood, a fare dei loro più efferati gangsters dei mitici eroi immortali.

Non certo Robyn Hood che rubava e uccideva per dare ai poveri.

Ci avviciniamo alle elezioni del 3 novembre nelle quali determinante sarà la fascia del 28% di elettori che si sono registrati come indipendenti e sono proprio quelli che hanno reso possibile l'elezione a suo tempo di Obama e poi dello stesso Donald Trump.

Tenendo in mano il nostro passaporto americano e senza avventurarci nel catastrofismo mediatico chiediamo la comprensione del nostro lettore italiano, comunque schierato, nel definire molto preoccupante che nella super democrazia americana si sia arrivati a proibire la presentazione di testimonianze e documentazioni in un processo di altissimo livello istituzionale.

Il titolo che abbiamo dato a questo post non sembri, please, eccessivo.

Oscar
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Caro Oscar,
l’impegno e l’amore che metti nel narrare il tuo oggi è talmente grande che qualsiasi partigianeria è gradita.
Con tanta Amicizia,
Alessandro Pescini
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E' l'ultimo, per ora, giorno nero della democrazia in assoluto in quanto la democrazia statunitense e' sempre stata considerata, dai tempi di Tocqueville, l'esempio della democrazia. Quanto alla meta' della popolazione che ama Trump, cio', stante alle ultime elezioni presidenziali, non e' corretto. Il 25.2% della popolazione avente diritto al voto ha votato Trump, mentre il 26.3% voto' Clinton. Il problema fu che quasi 8 milioni di voti andarono dispersi, contro i poco piu' di 2 milioni nelle elezioni del 2012 e meno di 2 milioni in quelle del 2008.

Questi voti sono quelli che possono far pendere la bilancia contro Trump, se ci sara' un candidato democratico per loro accettabile.

Rodolfo Ambrosetti
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Egregio Oscar,
sempre tuo attento lettore italiano, possessore da un paio d'anni della carta verde e quindi, mancandomi ancora qualche anno al voto, non ancora ufficialmente schierato.
Mi domando  come, in quella che definisci super democrazia americana, non si sia andati a fondo nell'inchiesta che coinvolge un candidato alle prossime elezioni e suo figlio.
giancarlo
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Caro Oscar,

il tempo è brutto e le nuvole nere viaggiano col vento che sibila forte sulle nostre teste.

Certo quella che hai descritto per gli USA non è la Democrazia inventata da Pericle 2500 anni fa ad Atene ! In tutto il mondo prevalgono oggi oclocrazie con personaggi egemonici che le portano a risultati violentemente demagogici che parlano alla "pancia" dei cittadini ... o anche al trumpiano "grab them by the pussy" ! Uomini di Stato che lasceranno certo una traccia del loro passaggio.

O Tempora o mores ! Ma lo diceva già Cicerone a Roma al Senato 2000 anni fa. Quindi ?

Dario Seglie, Italy
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Bravissimo Orcar! Complimenti da me e Paolo. Il titolo un capolavoro.

Un abbraccio

Patrizia
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Caro Oscar,

Come cittadino USA è corretto che tu sia indignato. Come cittadino italiano, ritengo, modesta, poca o nessuna indignazione. Da noi avviene anche di peggio: il 40% dei ns. autorevoli parlamentari e senatori è sotto magistratura, il Presidente del Consiglio è nel  mirino delle Iene per conflitto d'interesse e cattedra universitaria agevolata, una ministra ha copiato la sua tesi di laurea, ex-ministri e capi di governo sono pluricondannati. Da noi è un'orgia di processi (alla fine, quasi tutti in prescrizione o con assoluzione in appello o cassazione per gli inquisiti). Il risultato è che noi popolo facciamo come disse Amatore Sciesa andando al plotone di fucilazione: "Tiriemm innanz!" .

Un abbraccio
Aldo
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