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Cuba, il Papa e la Massoneria

 

A settembre Papa Francesco  andra' a Cuba in visita ufficiale per poi proseguire negli Stati Uniti.
Questa visita e' stata annunciata dalla sala stampa del Vaticano che ha dato notizia dell'incontro avvenuto tra il cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il clero e Raul Castro.
La missione del Papa a Cuba si propone di agevolare il rapporto di chiarificazione tra USA e Cuba iniziato da Obama.

Papa Francesco ha inviato a Cuba come nunzio uno dei suoi diplomatici di maggiore esperienza e successo, l'arcivescovo Giorgio Lingua, che alle doti religiose ed alla profesionallita' maturata in delicate sedi internazionali, unisce anche una notevole capacita' tennistica garantita da una solida 'cattiveria'. Come abbiamo avuto modo di sperimentare durante i suoi anni washingtoniani presso la nunziatura.

Non sono molti a sapere che a Cuba, paese che ha vissuto e vive sotto un regime dittatoriale, ha prosperato la massoneria. Il che potrebbe sembrare un controsenso visto che l'Istituzione predica la liberta' ed e' stata sempre l'oggetto delle persecuzioni dei regimi totalitari dal 1717, anno della sua costituzione ufficiale, sino ad oggi.

Negli anni scorsi sono state molte le missioni camuffate di massoni americani che si recavano all'Avana per incontrare i Fratelli cubani e dare loro aiuti e denaro.

Una leggenda metropolitana sostiene che i contatti venivano tenuti attraverso il fax della nunziatura apostolica all'Avana. Ovviamente da parte vaticana l'informazione viene smentita anche se vi sono decine di massoni americani di Washington che testimoniano il contrario avendo partecipato a quelle visite a Cuba.

Anche il Grande Oriente d'Italia ha sempre tenuto in grande considerazione l'Istituzione cubana. Decine di dirigenti della Gran Loggia dell'Avana sono stati invitati (a spese del Grande Oriente) in Italia in occasione della assemblea annuale del GOI a Rimini due anni fa dall'allora Gran Maestro Gustavo Raffi che si era recato a Cuba e ne era ritornato entusiasta.

Raffi aveva infatti toccato con mano quanto la massoneria in quell'isola fosse un elemento di grande coesione e di aiuto reciproco per la popolazione sacrificata dalle sanzioni economiche promosse dagli Stati Uniti.

Sembra inoltre che Fidel Castro non abbia mai preso provvedimenti nei confronti della massoneria ma ne abbia aiutato la diffusione per due ragioni: la prima e' che gli faceva comodo avere  una associazione di volontariato che riusciva a far fronte alle necessita' quotidiane della gente. La seconda ipotesi si basa sul fatto che Fidel Castro al liceo ha avuto un professore di letteratura che era un massone e che ha influenzato in maniera significativa la sua preparazione culturale.
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Caro Oscar,

la storia del fax è molto verosimile e richiama "connivenze" guareschiane alla Don Camillo e Peppone.
Ma c'è di più, molto di più in questa tolleranza espressa da Castro e dal castrismo nei riguardi della Massoneria. Nelle Logge massoniche sette-ottocentesche nacque una parte importante del pensiero filosofico che portò alla teorizzazione del Comunismo utopistico e scientifico: basti pensare a Buonarroti, Babeuf, Godwin, Saint-Simon, Fourier, Proudhon  Bakunin, e tanti altri, compresi Marx ed Engels. Quindi non può stupire, nelle persone colte, la conoscenza di questi principi etico-morali universali di uguaglianza e fratellanza che hanno radici comuni tra la massoneria e tutte le religioni, rivelate e non.

A Papa Francesco - che proviene dall'Ordine dei Gesuiti, formatosi culturalmente e religiosamente in una terra come il Sud America dove i Gesuiti -appunto- hanno una storia altamente libertaria, dove la cattolica società civile latino-americana ha profonda conoscenza e totale rispetto  dei Libertadores che hanno affrancato quelle terre australi dal giogo imperialista europeo, eroi che si chiamano Garibaldi, San Martin, Bolivar, Belgrano, e tanti altri, quasi tutti massoni - non credo che manchino questi dati storici e culturali e che l'attuale Santo Padre consideri la Massoneria come un nemico da demonizzare.

Dario Seglie, Torino, Italy

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Caro Dario, credo siano molte le motivazioni e le più svariate. Una te la racconto perché l'ho vissuta. Qualche tempo fa, parlando con un più che importante personaggio, gli dicevo che a Cuba Castro ha sempre tollerato la Massoneria, che io stesso ne avevo incontrato il Gran Maestro sia a Rimini, cha a Montecarlo, che a Parigi e anche a Basilea alla Gran Loggia Svizzera Alpina. È' rimasto un paio di minuti serio, perplesso e pensieroso. Poi, mi ricorderò sempre la sua faccia. Si è illuminato di colpo e poi guardandomi serio mi ha sorpreso dicendomi: "Adesso capisco. La dittatura di Castro è l'unica che finisce tranquilla. Tutte le altre hanno subito rivolte di ogni tipo, sempre fomentate da voi massoni" . Mi viene da ridere scrivendotelo, ma potrebbe anche essere, no? 
Maurizio, Torino
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Carissimi tutti,
ringrazio Oscar in modo particolare perchè mi ha riportato dietro di molti anni, quando visitando CUBA, a Varadero ebbi occasione di notare una casa massonica.-
Da quel momento per curiosità, ma sopra tutto per approfondire ho fatto delle ricerche che non penso siano del tutto attendibili, ma Fidel e Chequevara erano due persone colte e GARIBALDINI, FORSE DUE GALLI A CANTARE NELLO STESSO POLLAIO ERANO TROPPI, questa è un’altra cosa.
Il Che. . .  per il suo atteggiamento verso gli altri me lo sento FRATELLO, Castro era sbalordito dalla politica del Cile sotto Allende, non tutti i Fratelli americani avevano condiviso la politica degli Stati Uniti contro il Cile, e via dicendo tutto questo per dire che NON SEMPRE i Massoni sono RIVO LUZIO NARI. . . . . . ?
Buona settimana, ma qui siamo in Italia ed il vaticano non è ne a Cuba e Manco in Cile, che il Dio a cui ognuno di noi pensa l’esistenza ci dia: FORZA, BELLEZZA e SAPIENZA.
Raffaello da Montepulciano, qui almeno il VINO è NOBILE.