Nicola Facciolini
Le Onde Gravitazionali di
Einstein esistono in Natura, viaggiano alla velocità della luce e, associate ai
Gravitoni, sono la fabbrica dello spaziotempo. Osservate tre masse
solari di onde gravitazionali provenienti dallo spazio profondo. È il “suono”
della Gravità, la prima luce sulle “note” della creazione continua di
spaziotempo. Grazie a Kip Thorne nasce ufficialmente l’Astronomia
Gravitazionale. Esse rappresentano la propagazione alla velocità della luce di
deboli increspature nella curvatura nello spaziotempo. Gli oltre mille scienziati
dell’esperimento LIGO, del Caltech, del MIT, di EGO600 e di Virgo, 100 anni
dopo la Teoria della Gravitazione di Albert Einstein, le hanno osservate per la
prima volta nella fusione, 1.3 miliardi di anni fa, tra due Buchi Neri di 36 e
29 masse solari nel Buco Nero risultante di 62 (e non 65) masse solari, con 3 m.s.
convertite in onde gravitazionali, usando il Laser Interferometer
Gravitational-wave Observatory (LIGO), scoprendo come le infinitesimali increspature
gravitazionali plasmano la curvatura dello spaziotempo. Esattamente secondo le
previsioni nel 1916 della Teoria della Relatività Generale di Einstein. Livello di confidenza di LIGO: 5,1. Pari
al 99,9%. LIGO rivela un segnale gravitazionale di notevole
intensità ma non è stato in grado di decifrare la direzione di arrivo. E
conferma l’esistenza di sistemi binari di Buchi Neri di massa stellare, in
particolare aventi massa maggiore di 25 masse solari. Illuminato a giorno il Laboratorio di Einstein
ideale! L’area dell’Orizzonte del Buco Nero finale è più grande dell’area dei due
costituenti. La “giusta” flessibilità dello spaziotempo è garantita proprio
dalle onde gravitazionali che tessono la fitta trama della Creazione. Le
equazioni di Einstein ne sintetizzano in un’elegante compattezza l’essenza
stessa, predicendo l’equivalenza massa-energia e la curvatura dello
spaziotempo. Le equazioni di Einstein affermano che massa ed energia non
possono essere considerate entità distinte. In quantità equivalenti, infatti,
esse producono esattamente lo stesso effetto: una curvatura nella struttura
dello spaziotempo che si manifesta attraverso la forza di Gravità. Le onde
gravitazionali possono attraversare indisturbate tutto l’Universo a noi
conosciuto, tale è la trasparenza della materia nei loro confronti. L’osservazione
della stella pulsar PSR1913+16 rappresentò nel 1993 la prima prova sperimentale
indiretta dell’esistenza delle onde gravitazionali. Quella “americana” dell’11
Febbraio 2016 è davvero, nello stillicidio dei “tweet” e delle conferenze
stampa istituzionali globali la più grande buona notizia gravitazionale di sempre nel
XXI Secolo? È la nuova frontiera dell’Astronomia e della Astrofisica? Se lo è,
allora il premio Nobel al fisico Kip Thorne, il genio di Interstellar (le cui
equazioni sui Buchi Neri sono in bella mostra nel film), a capo di LIGO, è
assicurato in cassaforte, insieme ai suoi colleghi Ronald Drever (scozzese) del
Caltech e Rainer Weiss (tedesco) del MIT. L’Italia è impegnata nella ricerca delle
onde gravitazionali dagli Anni ’60 del secolo scorso, quando il gruppo diretto
dal professor Amaldi costruì le prime antenne che, a quei tempi erano dei
cilindri di alluminio di più di 2000 kg. È sorprendente visto che tutti noi,
apparentemente, viaggiamo a velocità sub-luce e siamo immersi con i nostri
strumenti di misura nell’esperimento! Lo scienziato europeo Albert Einstein
aveva ragione. Via libera alla scoperta dei Gravitoni e del volo interstellare.
Audaces fortuna iuvat.