I predicatori anti casta, i populisti, i nichilisti hanno avuto e stanno avendo un grande successo a livello planetario.
Il fossato tra la gente comune e chi fa politica per missione o professione è divenuto sempre più largo ed i tentativi di superarlo si rivelano molto difficili. Perche' e' facile distruggere. Quanto al ricostruire, ne corre.
Che la gente sia stanca delle chiacchiere a vuoto, delle promesse non mantenute, della conferma che per molti fare politica significa prima di tutto fare i propri interessi e quelli della conventicola di appartenenza, è una costante di fondo presente, sia pure con connotazioni diverse, in una stragrande maggioranza di paesi democratici.
Sono ancora molti quelli che si chiedono negli Stati Uniti ed altrove come sia stato possibile che il meccanismo di selezione politica rappresentativa degli Stati Uniti abbia potuto incepparsi permettendo l'emergere di un personaggio atipico come Donald Trump.
Un tale il cui vocabolario è costituito da 100 parole la metà delle quali superlativi assoluti, abituato a nuotare in uno stagno certamente non olezzante come quello delle case da giuoco, delle bische, dei concorsi di bellezza, dell'edilizia di lusso.
Ma, contrariamente a quanto si crede, a votare per Donald Trump non sono stati soltanto milioni di cittadini motivati dalla rabbia di spezzare tutto, "tanto questo non può rubare perché i soldi ce l'ha", quanto anche molti appartenenti alla cosiddetta middle class professionale ipnotizzati dalla promessa diffusa a ruota libera di cambiamento rispetto all'odiato nero della Casa Bianca.
Per i prossimi quattro e forse otto anni gli Stati Uniti (ed anche il mondo intero) saranno guidati ed influenzati da Donald Trump al quale il 20 gennaio 2017 viene dato il bastone di comando.
A questo singolare personaggio milioni di persone guardano come ad un vero leader, nel senso che saprà guidare un gregge spaurito verso un ovile sicuro, senza tante riverenze e minuetti parlamentari.
Nella diffusa furia iconoclastica che ha pervaso l'Europa e gli Stati Uniti è stata data alla gente comune la possibilità di esprimere la propria rabbia, voglia di contestazione, aspirazione ad un qualcosa di non meglio definito, e lo strumento che gli è stato dato nelle mani era il referendum. O quel tipo singolare di elezioni presidenziali americane che stanno mostrando quanto la Costituzione debba essere rivista fondamentalmente per garantire una sostanziale democraticità dell'espressione popolare.
Si è data insomma la possibilità a milioni di persone di urlare il proprio feroce disappunto e spaccare il servizio di piatti pregiato. Adesso si tratta di raccogliere i cocci, fare qualche gargarismo per riparare le corde vocali sbreccate e pensare a come gestire il futuro.
Una pretesa non facile da realizzare proprio perché quel fossato tra casta e opinione pubblica si è fatto ormai incolmabile.
E siccome non esistono vuoti in natura e neanche in politica, tendenzialmente la gente si va orientando verso la cessione dei propri margini di libertà a favore di un leader - burattinaio che si assuma lui l'impegnativa esigenza di raccogliere i frammenti dei piatti spezzati e dare un senso alla organizzazione sociale
Si tratta di sentimenti di massa che già hanno caratterizzato decine di anni anni fa la nascita del nazismo in Germania e del fascismo in Italia, nel 1917 la rivoluzione sovietica.
Gli assertori di questa tesi sono quelli che citano il caso del premier Narendra Modi in India, della Cina e del risorto Vietnam.
Ma soprattutto le Filippine nelle quali oggi impera, è il caso di dirlo, il presidente Rodrigo Duterte, un avvocato di provincia eletto sulla base della promessa che si sarebbe dato da fare per uccidere migliaia di spacciatori di droghe e criminali. La promessa sembra che Duterte la stia mantenendo al punto che ha dichiarato di avere eliminato personalmente tre di questi individui.
Un uomo del genere al gregge sta bene perché il gregge non vuol pensare dato che pensare è fatica, perché il gregge non ha voglia di decidere e di assumersi responsabilità, perché alle pecore del gregge sta bene che ci sia qualcuno che le fa pascolare dove l'erba è cresciuta e garantisce loro un momento di attenzione da parte del montone principale.
Per cambiare il cambiabile bisogna soprattutto cambiare noi stessi, trovare le motivazioni per gettare il cuore al di là dell'ostacolo, mettersi in gara avendo l'energia per farlo e lo stomaco per superare gli abbrutimenti della corsa, dare prevalenza agli ideali (ammesso che si riesca di nuovo a identificarne qualcuno), lasciare da parte il "ma chi me lo fa fare?", credere nella gioia di lavorare a sostegno degli altri e non solo per il proprio interesse.
Altrimenti: dateci Duterte !
Oscar
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Per il tuo encomiabile Blog.
Caro Oscar,
sono passati cento anni dalla rivoluzione russa dell' Ottobre 1917; non mi pare che ci siano iniziative per celebrare quell'evento, nè per celebrare gli avventi, pochi anni dopo, di altre "rivoluzioni", quella fascita e poi quella nazista.
Ma il mondo è pieno di totalitarismi e di leader maximi (anche se il più celebre e duraturo, Fidel Castro, è recentemente scomparso).
Giustamente rilevi che pare che i popoli abbiamo un ritorno a vecchi schemi nazionalisti, populisti, xenofobi. Il melting pot, il crogiuolo che si pensava avrebbe creato l'amalgama, la fusione di culture, razze, sangue e spiriti diversi in una globalità di fratelli, per ora non ha acceso l'athanor.
Anzi, le migrazioni bibliche di intere popolazioni, che dal Sud del Mondo stanno invadendo il Nord, stanno disequilibrando intere nazioni, stanno aumentando e creando sofferenza e paura nelle regioni ove migrano. Questo è il motore dell'intolleranza: la paura del diverso e dell'estraneo, di chi non si sente protetto dal suo Stato. E non sono timori fasulli; fallimentari viceversa sono le risposte che vengono date dai governi nazionali e locali: improvvisazione, emergenza e non anche programmmazione strutturale, collusione di pezzi di apparati con i mercanti di vite umane, spesso con enti e società semi-delinquenziali o brigantesche che lucrano dirottando i fondi e aggravando il problema dell'accoglienza dei profughi, siano essi per cause di fame o di guerre.
Trump pensa di erigere muri sulla frontiera Sud degli USA, quella col Messico; i Paesi dell'Est Europa alzano nuovi "muri di Berlino" e precludono l'accesso anche alle organizzazioni umanitarie, Croci Rosse, convogli di pronto soccorso, presidi sanitari, ecc. In Europa, in Italia a Ventimiglia con la Francia, al Brennero con l'Austria, a Calais per l'Inghilterra, ecc. le frontiere sono nuovamente chiuse e presidiate con militari armati, come avveniva secoli fa.
Quali le soluzioni ? Tutte a lunga scadenza e difficili; ma resta fondamentale che non vengano meno i sacri principi della illuministica Rivoluzione Americana e Francese: Liberté, Egalité, Fraternité, col corollario della Tolleranza e Unione, per la progressiva Prosperità di tutta l'Umanità.
Dario Seglie, Italy
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Certamente!
Mi piace la frase sui giornalisti di Duterte :
"Just because you're a journalist you are not exempted from
assassination if you're a son of a bitch".
Nella recente conferenza stampa alla Trump Tower, l'approccio di
DT verso i giornalisti , la CNN e gil altri media televisivi, non e' stato
cosi' esplicito............
ma a buon intenditor..... poche parole............
Giancarlo Belluso
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Splendido Oscar
Me lo rivendo
Roberto
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Rifletto
a modo mio, difficilmente facendomi degli amici
Allevati
da mentori di vaglia credemmo, la mia generazione ed io, che la parola avrebbe
cambiato il mondo
non
fu così
forse
perché era stata concessa a troppi imbecilli…
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avanti
Bartoli, non molli,
e
grazie
Salvatore
Favati
livorno
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caro oscar
ho letto con piacere e interesse il
tuo pensiero che in breve riepiloga cio' che accade nel ns momento
storico .
ritengo che siamo in una fase di
transizione sociopolitica mondiale.
La questione seria e' che sino a
che l'uomo continua ad essere gregge e non capofila di progetti
sostenibili,
e' normale
che l'AMERICA NOMINA TRUMP!
E' cio' che il ns momento storico
ci da':
-le strategie dei potenti che
sempre piu' generano uomini-gregge sono cosi' riepilogate:
-attraverso accordi occulti
tra grandi potenze e pochi potenti,
si scatenano interessi dei grandi gruppi, delle
banche di affari, che generano guerre sociali fanatico religiose, o
informazione depistante mediatica, il tutto a ridurre l'uomo-gregge a vegetare
e non vivere.
Per questo ritengo che la
responsabilita' della societa' civile non puo' dipendere da casi isolati, ma da
un risveglio concreto delle coscienze che insieme formino un movimento di
uomini veri, concreti, che ci mettono la faccia, garantisti della societa'
civile, con regole semplici e determinate.
se l'uomo continua con antichi
concetti, come le dittature, i soprusi, le furberie, le guerre, il depistaggio
informativo, e nessuno pensa di creare coagulo politico, allora che l'uomo
continui BEATAMENTE a ciattare al computer, o piangere per la poverta, le
ingiustizie, le guerre i genocidi etcc..
UN ABBRACCIO
NICOLA De Benedictis
_________________________________________
Ciao Oscar! Come stai?
Mi trovo a scriverti di nuovo dopo meno di mese. E' un record per me, perché rispondo raramente a blogger o articoli online perché le discussioni via internet sono difficili da condurre. Tuttavia, ancora una volta mi sembra necessario presentarti un altro punto di vista non menzionato assolutamente nel tuo articolo che trovo molto parziale. Per qualche intoppo tecnologico a cui non ho voglia di dedicare troppo tempo non riesco a scrivere o commentare direttamente sl tuo blog e ti scrivo quindi di persona. Scusami.
Vorrei farti notare che a votare per Donald Trump sono stati anche tanti Cattolici e Cristiani che sono da molto preoccupati della perdita della loro "religious freedom" alle mani del partito democratico e dei suo recenti leader. Non credo di dover fare molti esempi a riguardo, ma basta forse solo parlare delle varie cause presentate da organizzazioni cristiane contro l'amministrazione Obama a causa di "Obamacare". Per esempio, recentemente "The Little sisters of the Poor", ma anche Hobby Lobby, EWTN, Priests for Life, Università varie, ecc, ecc. Visto che hai detto di essere cattolico vorrei farti conoscere, se lo conosci già, il sito: https://catholicvote.com che cerca di rappresentare in modo onesto i valori e il punto di vista dei cattolici (orthodox) statunitensi.
Trump ha promesso
di eleggere giudici che per lo meno che saranno pro-life (e che difenderanno la
costituzione per come è stata scritta). Per dirlo in inglese: The right to
life is the first and most important of all rights, because without it all
other rights have no meaning...
Per quanto riguarda le elezioni e il "pupular vote" vs. "electoral college", quando sono arrivato in questo paese circa 20 anni fa, anch'io non comprendevo perché il voto popolare non fosse il sistema usato, ma da allora ho capito che l'electoral college è invece il modo più intelligente e che è stato inventato non a caso. Ti invito a proposito a guardare questo breve video: https://www.youtube.com/watch?v=V6s7jB6-GoU
Penso di aver detto abbastanza, ma sarei felice di continuare la conversazione se lo desideri. Apprezzerei una risposta se hai tempo. Purtroppo quando parlo con amici in Italia, mi sembra che le notizie che giungono in Italia circa la politica statunitense siano sempre di parte e non imparziali. Per questo voglio fare la mia piccola parte. Magari dovrei iniziare anch'io il mio blog pseudo-politico... Per ora il mio ha solo foto di famiglia e riflessioni spirituali.
Un caro saluto dal Colorado,
Enrico Contolini
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Ciao Oscar! Come stai?
Mi trovo a scriverti di nuovo dopo meno di mese. E' un record per me, perché rispondo raramente a blogger o articoli online perché le discussioni via internet sono difficili da condurre. Tuttavia, ancora una volta mi sembra necessario presentarti un altro punto di vista non menzionato assolutamente nel tuo articolo che trovo molto parziale. Per qualche intoppo tecnologico a cui non ho voglia di dedicare troppo tempo non riesco a scrivere o commentare direttamente sl tuo blog e ti scrivo quindi di persona. Scusami.
Vorrei farti notare che a votare per Donald Trump sono stati anche tanti Cattolici e Cristiani che sono da molto preoccupati della perdita della loro "religious freedom" alle mani del partito democratico e dei suo recenti leader. Non credo di dover fare molti esempi a riguardo, ma basta forse solo parlare delle varie cause presentate da organizzazioni cristiane contro l'amministrazione Obama a causa di "Obamacare". Per esempio, recentemente "The Little sisters of the Poor", ma anche Hobby Lobby, EWTN, Priests for Life, Università varie, ecc, ecc. Visto che hai detto di essere cattolico vorrei farti conoscere, se lo conosci già, il sito: https://catholicvote.com che cerca di rappresentare in modo onesto i valori e il punto di vista dei cattolici (orthodox) statunitensi.
Per quanto riguarda le elezioni e il "pupular vote" vs. "electoral college", quando sono arrivato in questo paese circa 20 anni fa, anch'io non comprendevo perché il voto popolare non fosse il sistema usato, ma da allora ho capito che l'electoral college è invece il modo più intelligente e che è stato inventato non a caso. Ti invito a proposito a guardare questo breve video: https://www.youtube.com/watch?v=V6s7jB6-GoU
Penso di aver detto abbastanza, ma sarei felice di continuare la conversazione se lo desideri. Apprezzerei una risposta se hai tempo. Purtroppo quando parlo con amici in Italia, mi sembra che le notizie che giungono in Italia circa la politica statunitense siano sempre di parte e non imparziali. Per questo voglio fare la mia piccola parte. Magari dovrei iniziare anch'io il mio blog pseudo-politico... Per ora il mio ha solo foto di famiglia e riflessioni spirituali.
Un caro saluto dal Colorado,
Enrico Contolini