Non ci vuole molto a sostenere che chi si avvicina agli 80 (oppure li ha superati) ha delle aspettative di vita molto ridotte.
Però devo confessare a chi legge questo blog che il clima che è stato generato intorno agli anziani che tirano le cuoia (oppure si spera che si levino di mezzo quanto prima) mi disturba non poco.
Capisco perfettamente che parlare di vecchi oggi è un tema assolutamente improprio.
Viviamo in una atmosfera, tipica delle società occidentali, che ha rimosso da tempo l'anziano, il vecchio, perché disturba e mette a rischio il giovanilismo culturale che per due generazioni ci è stato propinato a piene mani.
Qui negli Stati Uniti l'anziano è stato estrapolato dalla società consumistica e piazzato, sempre che ne abbia le disponibilità finanziarie, in case di riposo a 8000 dollari al mese. E piu'.
Chi non si può permettere queste cifre è destinato a morire o in strada (come altre centinaia di migliaia di senza tetto) oppure nelle nursery che ricordano i gironi infernali di Dante.
I vecchi ingombrano, occupano letti negli ospedali che potrebbero essere destinati invece ai giovani in emergenza, obbligano l'Inps a pagare pensioni e soprattutto, quando scattano le vacanze, sono un peso per i familiari che non sanno dove piazzarli. E li mandano nei pronto soccorso.
I cinesi saranno pure una dittatura ma vivono in una dimensione millenaria di autentico rispetto per gli anziani dei quali si cerca il parere e il suggerimento, ai quali si dedica gran parte del proprio tempo per assisterli nei momenti difficili della conclusione della loro vita.
È stata creata una Rupe Tarpea dalla quale si vorrebbero buttar di sotto quelli che si permettono di avere delle vite troppo prolungate.
Il bello è che alla Casa Bianca c'è uno che ha 73 anni, mentre i suoi più diretti competitori democratici sono due ragazzi di 78 e 77 anni.
In Italia l'unico uomo politico di grande spessore, il presidente Mattarella, ha 78 anni anche lui.
Papa Francesco 83 anni.
Siamo terrorizzati per le dichiarazioni fatte da alcuni medici italiani che hanno dovuto confessare di aver lasciato morire qualche vecchio pur di riservare un ventilatore ad ossigeno a qualche giovane o meno giovane.
Chi scrive è un reduce dell'Asiatica, presa nel 1956 che lo ha convinto a farsi fare il vaccino antinfluenzale ogni anno.
Non ci sto ad essere buttato via soprattutto se mi paragono a moltitudini di cosiddetti giovani che sono zombie creati da due generazioni all'insegna del "tutto si compra e tutto si vende, a cominciare dal proprio corpo."
Non ci sto ad essere considerato un peso per la società perché noi anziani abbiamo dato molto.
Siamo sopravvissuti alla Seconda Guerra Mondiale, ci siamo ritrovati in una nazione dilaniata dalla guerra civile, con la gente che veniva buttata nei forni industriali e decine di migliaia di "segnorine" che affollavano la pineta di Tombolo per tenere alto il morale dei 50.000 soldati americani sbarcati a Livorno, disertori compresi.
'La Pelle' di Malaparte e' stata dimenticata.
La prima giacca mi è stata cucita utilizzando una vecchia coperta.
A scuola ci siamo imbattuti in insegnanti che tramandavano il loro profondo sapere condito dalla pena di dover tirare avanti con miseri stipendi.
Noi, vecchi, quell'Italia piena di rovine morali e fisiche l'abbiamo rimessa in piedi. Studiando, lavorando, facendo mille mestieri, sorridendo perche' il futuro ci sembrava radioso, rispetto a quello che avevamo passato.
Il massimo dell'eccesso giovanile poteva essere la Goliardia e non certo giocare ad attraversare le arterie stradali mettendo a repentaglio la vita, dopo aver fatto il pieno di alcol nei baretti 'happy hours".
Adesso si parla tanto di noi italiani nei media di tutto il mondo.
Si dà il caso che siamo riusciti a competere quanto a gravità dell'infezione generalizzata occupando stabilmente il primo posto mondiale nella graduatoria dei malati e dei morti.
Fanno ancora notizia, ma per poco, le schitarrate dei balconi e il patriottismo da stadio che in molti da queste parti suscita domande del tipo: "Ma che avranno mai da festeggiare?"
Ed e' tutta una profusione di articolesse sulla stampa italiana che ci spiegano che il popolo italiano riscopre di appartenere ad una grande e rispettabile nazione soltanto nei momenti drammatici che puntualizzano l'esistenza o in occasione di incontri calcistici di livello internazionale.
Ma poi questo vostro vecchio accidioso che semina giudizi critici si scioglie in un abbraccio vero e non digitale dedicato a quei medici, infermieri, forze di polizia che rischiano (loro si') la propria vita per cercare di contenere il diffondersi dell'infezione, salvando migliaia di persone.
E visto che, nonostante gli 80 superati, il vostro redattore riesce ancora a cantare e suonare la chitarra, questo balcone digitale lo inviamo alla nostra amata Patria lontana.
Oscar
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Provate a pensare di essere francesi, di avere un presidente che chiude tutto da mezzanotte ma che l'indomani vi invita ad andare a votare nonostante oltre 6.500 contagiati.
Poi provate a pensare di essere tedeschi, con la vostra cancelliera che annuncia un probabile contagio che coinvolgerà il 70% della popolazione senza prendere grosse decisioni.
Fate ancora finta di essere inglesi, con il primo ministro che annuncia che molti dovranno abituarsi a perdere i propri cari, come se fosse una cosa normale, in attesa di vedere morire oltre 400.000 persone.
Provate a sentirvi spagnoli, e vedere il vostro presidente Sanchez che dichiara lo stato di allarme chiudendo tutto ed emulando l'Italia, solo quando scopre che la moglie è positiva al tampone, come se 7500 casi non fossero sufficienti.
Infine provate a sentirvi statunitensi, dove un presidente, fotografato con un positivo, prima si rifiuta di fare il test, poi lo fa e offre un miliardo di dollari ad una casa farmaceutica per avere in esclusiva il vaccino poi dichiara lo stato di emergenza e il suo popolo fa la fila fuori i negozi, ma non solo quelli alimentari, ma sopratutto quelli di armi e munizioni.
Bene, ora vorrei chiedere a tutti: in quali di questi paesi vorreste vivere in questo periodo?
Perché ripeto sempre la famosa frase di Marchionne "a volte dovremmo vergognarci meno, molto meno di essere Italiani".
Lucilla S.
Roma
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Caro Bartoli.....l'adoro...il cinismo accompagna da tempo le ns vite.
Credo e spero che quando sara' tutto passato....mesi ancora avanti, sapremo valutare in modo diverso la qualita' del ns pensiero e quindi delle ns vite....
Buona vita
AS (RM)
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Condivido perfettamente!
Alberto
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Caro Oscar,
Mi affratello a quanto da te scritto. Se sia anche vero che Francia, Spagna, Germania e Regno Unito si avviano a farci concorrenza in questa seconda peste manzoniana, la ns. natura di pizza e mandolino viene fuori anche in tristi circostanze: la gente muore e si canta e strimpella sui balconi. Però siamo diventati un modello nel mondo per come stiamo reagendo. Questo anche se noi anziani sappiamo che, qualora prendessimo il virus, ci lascerebbero in una sala d'aspetto o in un corridoio su una lettiga (al meglio) o una stuoia (al peggio) perchè siamo definiti "non prioritari"".
Adesso stanno attrezzando gli ospedali di fortuna a fronte del detto che, dopo che i buoi sono scappati, si sono chiuse le stalle.
Per me che ho studiato fisica, questa è la legge del contrappasso applicata a noi anziani! Tutto vero ciò che tu dici, di quanto abbiamo lavorato e contribuito a fare dell'Italia un Paese degno di menzione. Abbiamo vissuto anni felici, gratificanti, pieni di opulenza e ne abbiamo goduto! Adesso siamo all'opposto, dimenticati e di peso sociale. E' la legge del contrappasso! Ovviamente, poichè siamo gladiatori ed abbiamo lottato una vita, non ci arrendiamo e lottiamo. Però sottostiamo alla legge del contrappasso.
Un abbraccio
Aldo
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[9:29 AM, 3/25/2020] +39 339 373 1037: Oscar ti faccio i complimenti dell’articolo morituri te saluta sei bravissimo 👏 è un piacere leggerti un abbraccio 🤗 Donato Isabella
[9:29 AM, 3/25/2020] +39 339 373 1037: L’abbraccio è virtuale naturalmente 🤓🤓🤓
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Grazie per queste bellissime e simpaticissime considerazioni!
Anna Maria Rossi
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Grazie Oscar per questo bellissimo pezzo.
Amore e rispetto infiniti per gli anziani, custodi di tradizioni e conoscenze che non arriveranno alle giovani generazioni, totalmente disinteressate e prive di curiosita' per la vita, per la storia, per il sapere.
A presto, con altri commenti intelligenti,
Emanuela A.
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Bravo Oscar!
Marco
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Caro Oscar, una bella e condivisibile riflessione: sei
veramente bravo. Mi ha ricordato alcuni romanzi di fantascienza che da
giovane, però, leggevo con un ottica diversa.
Cinismo, pragmatismo o amara realtà che sia, ovviamente siamo una generazione in riserva che non riesce a tenere il passo con la veloce realtà odierna che, come capita, presenta aspetti positivi e negativi. Ovviamente abbiamo tutto il diritto di criticare, di rifiutare ecc.
Non comprendiamo e siamo incompresi.
Credo sia giusto così. Se torno agli anni della lontana gioventù ricordo che anche allora era così, con l'importante differenza che avevamo più rispetto per gli anziani e per le nostre tradizioni. Ma, oggi, i concetti di patria, famiglia, tradizione, appartenenza, solidarietà ecc. sono gli stessi di allora?
Ti ricordi di quella mitica mamma che aveva due figli, ma poteva salvarne solo uno... Alcune crisi costringono a all'amara scelta. Non mi piace, ma è così.
Forse sono amaramente realista, cinico, pragmatico, deluso, borbottone, incapace di reagire, stanco ecc. (scegli tu).
Ho sempre sostenuto che è il futuro che dobbiamo privilegiare perchè è lì che vivremo tutto il tempo che ci rimane. La vecchiaia però mi fa riscoprire il valore del presente e la nostalgia del passato.
Viviamo ogni giorno come fosse l'ultimo, perchè, inevitabilmente, sarà così, ma continuiamo a dare il nostro contributo, a lottare per i nostri diritti, a mostrarci.
Coraggio ce la faremo e, ancora meglio per il mondo, ce la faranno.
Nihil novi...
Ti abbraccio.
Alberto Vacca
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Grazie Oscar, del pezzo. L’ho condiviso sulla mia pagina FB. Tempo fa avevo definito il Covid-19 Covid-INPS.
Cari saluti. Don Palmiro.
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bravo Oscar ! Ben detto.
con tanto affetto
cinzia
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Cinismo, pragmatismo o amara realtà che sia, ovviamente siamo una generazione in riserva che non riesce a tenere il passo con la veloce realtà odierna che, come capita, presenta aspetti positivi e negativi. Ovviamente abbiamo tutto il diritto di criticare, di rifiutare ecc.
Non comprendiamo e siamo incompresi.
Credo sia giusto così. Se torno agli anni della lontana gioventù ricordo che anche allora era così, con l'importante differenza che avevamo più rispetto per gli anziani e per le nostre tradizioni. Ma, oggi, i concetti di patria, famiglia, tradizione, appartenenza, solidarietà ecc. sono gli stessi di allora?
Ti ricordi di quella mitica mamma che aveva due figli, ma poteva salvarne solo uno... Alcune crisi costringono a all'amara scelta. Non mi piace, ma è così.
Forse sono amaramente realista, cinico, pragmatico, deluso, borbottone, incapace di reagire, stanco ecc. (scegli tu).
Ho sempre sostenuto che è il futuro che dobbiamo privilegiare perchè è lì che vivremo tutto il tempo che ci rimane. La vecchiaia però mi fa riscoprire il valore del presente e la nostalgia del passato.
Viviamo ogni giorno come fosse l'ultimo, perchè, inevitabilmente, sarà così, ma continuiamo a dare il nostro contributo, a lottare per i nostri diritti, a mostrarci.
Coraggio ce la faremo e, ancora meglio per il mondo, ce la faranno.
Nihil novi...
Ti abbraccio.
Alberto Vacca
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Grazie Oscar, del pezzo. L’ho condiviso sulla mia pagina FB. Tempo fa avevo definito il Covid-19 Covid-INPS.
Cari saluti. Don Palmiro.
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bravo Oscar ! Ben detto.
con tanto affetto
cinzia
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