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Jim Mattis, un uomo di grande valore


 Questa e' la traduzione italiana del discorso pubblicato del generale quattro stelle Jim Mattis, ex ministro della difesa di Donald Trump, dimissionario dall'incarico.
Una sorprendente e violenta accusa al Presidente degli Stati Uniti, motivata dall'uso delle bombe lacrimogene e della polizia a cavallo contro i pacifici manifestanti che circondavano la Casa Bianca.
Donald Trump aveva bisogno che i cento metri sino alla Chiesa di St. John fossero liberi da ogni presenza umana per potere fare lo show fotografico sventolando una copia della Bibbia.
All'iniziativa del Generale Mattis si sono associati altri suoi colleghi, membri delle Forze Armate.
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Nell'unione c'è la forza

Ho assistito agli avvenimenti  di questa settimana,  sono arrabbiato e inorridito. Le parole: 

Giustizia equa per tutti secondo la legge” sono scolpite sul frontone dell’edificio della Corte Suprema degli Stati Uniti. Questo e’ proprio quello che stanno giustamente chiedendo i manifestanti. 

E’ una  rivendicazione sana e unificante – che  tutti noi dovremmo appoggiare. Non dobbiamo farci distrarre da un piccolo numero di trasgressori.  Le proteste sono definite da decine di migliaia di persone di coscienza che insistono affinché si rispettino i nostril valori, i nostri valori da cittadini e i valori della nostra nazione.

Quando mi sono arruolato, circa 50 anni fa, ho prestato giuramento ed ho promesso di operare in sostegno ed in difesa della Costituzione. Non mi sarei mai immaginato nemmeno per sogno che le truppe che hanno prestato lo stesso giuramento avrebbero mai,  ed in nessuna circostanza, ricevuto l’ordine  di violare i diritti costituzionali dei loro concittadini – né tanto meno allo scopo di  permettere di fornire l’opportunità di una quanto mai bizzarra foto ufficiale che ritrae  il loro comandante in capo   in posa al fianco delle alte cariche miliari.

Dobbiamo respingere qualsiasi nozione che definisca e indichi le nostre città come “campi di battaglia” nei quali i nostri soldati  in uniforme siano chiamati a “dominare”.

In patria, dovremmo utilizzare le nostre forze militari solo quando questo viene richiesto, in rare occasioni, dai governatori degli Stati.  Militarizzare la nostra risposta, così come abbiamo visto accadere a Washington DC, crea un conflitto, un conflitto falso  fra i militari e la società civile che erode il tessuto morale che assicura un legame fiduciario fra le donne e gli uomini in uniforme e la società che hanno giurato di proteggere e di cui essi stessi fanno parte. Mantenere l’ordine pubblico e’ compito dei leader civili a livello locale e statale, leader che conoscono meglio la propria comunità alla quale sono tenuti a rispondere per il loro operato.

Nel saggio numero 14 dei documenti "Federalist”, James Madison [quarto Presidente degli Stati Uniti fra il 1809 ed il 1817 e celebrato come il padre della Costituzione Americana n.d.t] scrisse che: “Un America  unita anche se difesa da una manciata di truppe o perfino  da   un solo  soldato mostra un volto  molto più forte e minaccioso nei confronti delle ambizioni estere di un  America disunita con  centinaia di migliaia di reduci pronti  a combattere”.

 Non c’è bisogno di militarizzare la nostra risposta ai manifestanti.  Dobbiamo essere uniti intorno ad un obiettivo comune cominciando dal garantire che tutti noi siamo uguali davanti alla legge.

Le nostre truppe alla vigilia  dell’invasione in Normandia ricevettero dai loro superiori queste istruzioni:

“… Lo slogan nazista adottato per distruggerci  è: "Dividi e conquista", la nostra risposta Americana è: “Nell’unione c’è la forza”.  Dobbiamo  ritrovare quell’unità per superare questa crisi – fiduciosi del fatto che noi siamo migliori delle nostre politiche.

 Donald Trump è il primo presidente nel corso della mia vita che non cerchi di unire il popolo americano – e non fa nemmeno finta di  provarci. Al contrario, cerca di dividerci, stiamo assistendo alle conseguenze  di  questo suo sforzo deliberato da tre  anni.  Stiamo assistendo a tre anni privi di una leadership avveduta. 

Noi possiamo essere uniti senza di lui, attingendo alla forza insita nella nostra società civile. Non sarà facile, così come hanno dimostrato i giorni passati, ma e’ doveroso farlo nei confronti dei nostri concittadini, nei confronti delle generazioni passate che hanno versato  il proprio sangue per difendere le nostre promesse,  nei confronti dei nostri figli.

Possiamo emergere da questo difficile periodo più forti con un rinnovato senso di intenti e di rispetto reciproco. La pandemia ha dimostrato  che non  sono solo i militari  ad essere  disposti a compiere il sacrificio estremo per la salvaguardia della comunità, gli americani che lavorano negli ospedali, nei negozi di alimentari, negli uffici postali ed altrove hanno rischiato la propria vita per servire i propri concittadini ed il proprio paese.

Noi sappiamo di essere migliori dell’abuso di potere al quale abbiamo assistito  a Lafayette Square. [ Lafayette square è una piazza vicino alla Casa Bianca, dove i manifestanti pacifici sono stati sgomberati mezz’ora prima del coprifuoco con gas lacrimogeni e proiettili di gomma, n.d.t].

Dobbiamo respingere  e attribuire  alle autorità in carica le responsabilità delle loro azioni  che oltraggiano e scherniscono la nostra Costituzione. Allo stesso tempo dobbiamo ricordarci degli “angeli migliori” citati da Lincoln [Il presidente Lincoln nel suo discorso di insediamento alla Casa Bianca fece reiferimento al fatto che si doveva fare ricordo agli angeli migliori fra di noi, cioè alla parte migliore di noi stessi n.d.t.]  ed ascoltare la loro voce  mentre lavoriamo per la nostra unità.

E’ solo attraverso la scelta di un nuovo perscorso – che significa, in realtà di tornare alla strada percorsa dai nostri padri fondatori  che torneremo ad essere una nazione ammirata e rispettata  in patria e all’estero.

Jim Mattis