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Povera America, senza respiro...




Cerchiamo di ricordare: 

Donald Trump e' stato eletto presidente degli Stati Uniti prendendo meno voti di Hillary Clinton grazie alla legge elettorale americana, vecchia di due secoli, che assegna la presidenza a chi si e' aggiudicato il maggior numero di collegi elettorali e non sulla base del numero di voti popolari.

Nel 2016 l'America contava 327 milioni di abitanti. 

Il numero di registrati al voto era di 230.6 milioni.

Di questi quelli che sono andati a votare sono stati 136.7 milioni. 

La Clinton si e' aggiudicata il 51.1% pari a 65.9 milioni e Trump ha avuto il 48.9% pari a 63 milioni.

Ma ha vinto 304 voti elettorali rispetto ai 227 della Clinton.

L'America e' da sempre divisa in due schieramenti basilari con una percentuale analoga di seguaci, fans e volontari.

Questi due serbatoi di voti difficilmente vengono scalfiti nelle votazioni e mantengono la loro consistenza.

Sono circa 100 milioni quelli che nel 2016 non sono andati alle urne anche se ne avevano ogni diritto visto che erano registrati (negli USA se non si e' registrati non si puo' votare).

Ed e' su questa platea di quasi cento milioni di individui che si stanno giocando le elezioni del prossimo 3 novembre.

Il candidato democratico Joe Biden porta avanti un profilo poco appariscente, tanto piu' che ha dovuto dichiarare che, se eletto, lo sara' solo per un quadrienno, lasciando il podio al suo /sua Vicepresidente.

Biden e' una brava persona, toccata ripetutamente da tragedie familiari, per otto anni vicepresidente di Obama, Joe Biden e' un noto ed eterno gaffista.

Secondo gli ultimi sondaggi di opinone avrebbe un margine di circa il 10% su Trump.




Tutto questo prima dell'uccisione per soffocamento di George Floyd a Minneapolis da parte di un poliziotto, mentre gli altri quattro colleghi assistevano alla scena.

Poi ci si sono messe di mezzo le manifestazioni pacifiche con tanto di mascherina, quelle violente da parte di gruppuscoli allenati alla sommossa sia di sinistra che di destra, le azioni di svaligiamento e distruzione di negozi da parte di specialisti arrivati sul posto con tanto di camioncini per rubare il maggior numero di cose e fuggire impuniti.

In questo caos, molto pericoloso per la democrazia americana, che comportamento ha tenuto il Presidente Trump?

Dopo essere stato confinato nel bunker della Casa Bianca dai servizi segreti quando sono arrivati i primi manifestanti, ha deciso di ribaltare questa immagine di paura e vigliaccheria.

Ha fatto diffondere il messaggio telefonico ai governatori in cui li incitava alla 'dominazione' ovvero alla reazione con la violenza.

Ha fatto 'gasare' con bombe lacrimogene le centinaia di manifestanti pacifici intorno alla White House e usato contro di loro le guardie a cavallo e la polizia in uniforme antisommossa.

Grazie all'impiego di qualche migliaio di guardie nazionali arrivate con nove camion militari, ha sgombrato da ogni essere umano il tratto di duecento metri tra la White House e la chiesa episcopale di St. John dove ha preteso di essere ufficialmente fotografato con una Bibbia nella mano destra.

Tutto questo con l'aggiunta di continue affermazioni di 'law and order'.

Confermando anche con questi atteggiamenti di essere un notevole showman che sa parlare non solo e soltanto alla sua base, ma proprio alla pancia di quei cento milioni di elettori che la volta scorsa non sono andati a votare e che, se sollecitati con argomenti forti, potranno fare la differenza il 3 novembre.

Dalla sua Joe Biden ha la potenzialita' dell'usato sicuro e garantito.

Dalla sua Trump ha il fascino della body language communication che fa presa su tutti, su quelli di scarso livello culturale come su quelli che pur essendo PHD vivono Donald Trump come emozione della pelle, sugli emarginati latinos, come su frange del medio ceto nero, sugli asiatici che sono emarginati e oppressi dalle ingiurie perche' ritenuti untori del Corona Virus.


Al nostro Lettore-Lettrice che approva o disapprova i nostri commenti (qualcuno li giudica tendenziosi) diciamo con serenita': 

le elezioni del 3 novembre sono un estremo banco di prova per la democrazia americana per continuare ad essere una forma di stato che, nonostante le contraddizioni secolari, riesce ad esprimere in ultima analisi una sintesi quasi perfetta di istanze, culture, pelli di diverso colore.

Oppure, come indovinava nel 1849 Alexis de Toqueville, l'America diventera' un 'dispotismo addolcito'.

Addolcito...non si sa fino a quando. E con quale dolcificante, visto che alcuni scatenano il cancro?

Oscar
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Caro Bartoli, 
ma chi c'è dietro all'opaco Biden? Non c'è forse anche quell'America di grandi lobbies finanziarie che in Italia trafficano con quel mondo oscuro tra politica ed affari, da sempre area di pasturazione di pressioni inconfessabili? 
Tra un matto pericoloso come Trump e un burattino come Binden c'è poco da scegliere...
Marco Zacchera
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Mancano gli "Uomini" caro Oscar ! 
Un abbraccio ! 
Andrea M. 
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Caro Oscar, 
gli ultimi tre capoversi del tuo articolo dicono tutto. E lo dicono purtroppo non solo per gli States, ma per tutto il restante Occidente, per il Medio Oriente e per l’Oriente, ove venisse rieletto. Dando, per quanto riguarda in particolare la nostra Europa, nuovo fiato ai signori sovranisti sostenitori della ‘democrazia illiberale’ (pensa solo se Toqueville potesse ancora esprimersi…!); e spalleggiando probabilmente anche i nostri due italioti ‘sovranisti del quartierino’, stamane in piazza a farsi i selfies viso a viso con gli ammiratori, incuranti del tutt’ora vigente divieto di assembramento. Ma non di quello di dire notevoli fesserie. 
Abbracci 
Sandro P.
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Bravo Oscar. 
Harold 
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