VATICANO (dal Corriere della sera)
L'elogio di Trump a Viganò, il vescovo che vuole le dimissioni del Papa, per una lettera su virus e Floyd
«Leggetelo tutti»: il Tweet del presidente Usa all’ex nunzio che considera l’emergenza Covid e le proteste per George Floyd un complotto dei «figli delle tenebre» per instaurare «un Nuovo Ordine Mondiale»
di Gian Guido Vecchi
CITTÀ DEL VATICANO — «Così onorato dalla lettera incredibile dell’arcivescovo Viganò per me. Spero che ognuno, religioso o no, la legga!». Il tweet postato nella notte italiana da Donald Trump definisce un fronte, rende esplicito ciò che era già chiaro da anni. Perché «l’arcivescovo Viganò» dal quale il presidente Usa si sente «onorato», è lo stesso ex nunzio a New York - Carlo Maria Viganò — ora in pensione che già nel 2018 chiese le dimissioni di Francesco e nel frattempo lo ha accusato, tra le altre cose, di essere «dalla parte del Nemico», cioè Satana, e guidare con un «falso magistero» una Chiesa che vuole essere «braccio spirituale del Nuovo Ordine Mondiale e fautrice della Religione Universale» per rendere concreto «il piano della Massoneria e la preparazione dell’avvento dell’Anticristo».
Una rete in odore di scisma
In questi anni le parole dell’ex nunzio sono state diffuse attraverso quella rete in odore di scisma che ha il suo centro negli Stati Uniti, tra finanziatori potenti, media e siti internet ultraconservatori e sovranisti. Lo stesso linguaggio apocalittico e manicheo, scandito dai toni stravaganti delle teorie della cospirazione — l’emergenza pandemia e le proteste per la morte di George Floyd viste come una campagna orchestrata dai «figli delle tenebre» destinati alla «dannazione eterna» che vogliono un «Nuovo Ordine Mondiale» — si legge nella lettera pubblica a Trump che Viganò ha diffuso pochi giorni fa attraverso il sito LifeSiteNews e inizia così:
«Signor Presidente, stiamo assistendo in questi mesi al formarsi di due schieramenti che definirei biblici: i figli della luce e i figli delle tenebre».
La tesi di fondo è che l’ ondata di proteste dopo la morte di George Floyd abbia mostrato che nella società convivono «due realtà contrapposte, eterne nemiche come eternamente nemici sono Dio e Satana», ovvero «la stirpe della Donna e la stirpe del Serpente». A proposito delle manifestazioni «Black Lives Matter», l’arcivescovo scrive: «Pare che i figli delle tenebre — che identifichiamo facilmente con quel deep stateal quale Ella saggiamente si oppone e che ferocemente le muove guerra anche in questi giorni — abbiano voluto scoprire le proprie carte, per così dire, mostrando ormai i propri piani».
La teoria della cospirazione risale all’emergenza Covid, definita «una colossale operazione di ingegneria sociale» nella quale «vi sono persone che hanno deciso le sorti dell’umanità, arrogandosi il diritto di agire contro la volontà dei cittadini e dei loro rappresentanti nei governi delle Nazioni». Secondo Viganò «è di tutta evidenza che il ricorso alle proteste di piazza è strumentale agli scopi di chi vorrebbe veder eletto, alle prossime presidenziali, una persona che incarni gli scopi del deep state e che di esso sia espressione fedele e convinta». Perciò «non stupirà apprendere, tra qualche mese, che dietro gli atti vandalici e le violenze si nascondono ancora una volta coloro che, nella dissoluzione dell’ordine sociale, sperano di costruire un mondo senza libertà: Solve et coagula, insegna l’adagio massonico».
L’arcivescovo ne ha anche per la Chiesa, ovviamente: «Come vi è un deep state, così vi è anche unadeep Church che tradisce i propri doveri e rinnega i propri impegni dinanzi a Dio».