Doccia fredda di Strasburgo sugli entusiasmi dell'ex Cavaliere,
convinto di una svolta a suo favore dopo l'accoglimento da parte della
Corte europea dei diritti dell'uomo di uno dei ricorsi annunciato
venerdì dai legali del leader di Forza Italia. Oggi l'ufficio stampa
della Corte ha smentito l'avvocato Piero Longo, spiegando come i giudici
non abbiano in realtà ancora preso alcuna decisione sull'ammissibilità
dei ricorsi pendenti presentati da Berlusconi, per i quali ci si è
limitati al momento alla semplice registrazione. Ancora da decidere,
quindi, la loro ammissibilità.
La precisazione della Corte di Strasburgo all'Ansa rende quindi
perlomeno premature le parole di molti forzisti che avevano accompagnato
l'annuncio dei legali con dichiarazioni soddisfatte per le possibili
conseguenze dell'accoglimento dei ricorsi di Berlusconi "contro
l'Italia". Il primo, in particolare, per violazione delle regole del
giusto processo in relazione alla condanna e allo svolgimento del
processo cosiddetto Mediatrade. Il secondo, per l'applicazione
retroattiva della legge Severino.