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Plagio: in Italia e in America



Melania Trump
Mi telefona un amico da Roma: “ Ma cosa è tutto questo frastuono sul discorso di Melania Trump? Cnn e MSNBC non fanno altro che riproporre i pezzi dell’intervento della probabile first lady paragonati alle frasi del discorso di Michel Obama alla convention democratica del 2008...”
“E ti sembra poco?”, rispondo. “Hanno fatto pronunciare alla avvenente slovena le stesse parole dette dalla signora Obama. Se questo non è plagio dimmi tu cosa è..”
“Va beh. Ma cosa vuoi che sia? Dopo tutto sono espressioni di gergo comune. Non le hanno fatto dire certo qualcosa di nuovo rispetto al discorso fatto quasi dieci anni fa da Michelle.”
“Vedi caro Amico: la tua sorpresa per l’insistenza dei media americani su un piccolo incidente (del resto negato a più non posso dalla corte di Trump) è la simpatica conferma che tra Stati Uniti e Italia c’è una fondamentale differenza culturale.”
“Adesso la metti sul problematico..”
“Per niente. Da noi in Italia si dice che chi fa la spia non è figlio di Maria e non è figlio di Gesù e quando muore va laggiù. Qui in America si chiede agli studenti, sino dai primi anni della scuola, di denunciare chi cerca scorciatoie per fregare gli altri. Nell’aula magna della Facoltà di business a Georgetown University ci sono dei cartelli che dicono che chi viene scoperto a copiare è  buttato fuori. Tutto è cominciato quando un allievo è stato beccato mentre in un esame copiava dei pizzini. Indovina di quale nazionalità era il reprobo. Italiano, appunto. E quando l’hanno messo fuori si domandava che cosa mai avesse fatto di tanto grave. Domanda legittima dal suo punto di vista. Solo che in America non vale il principio secondo cui si può peccare tanto con un Pater, Ave e Gloria tutto si rimette a posto.”
“Mi sembra un sistema di vita poco piacevole..”
“Tornando al plagio del discorso della moglie di Trump si sottolinea che, al di là dell’essersi creato un boomerang (riassorbito dopo poche ore tanto l’elettorato repubblicano è pronto ad assolvere in tutto il candidato presidenziale) si fa notare che un leader deve sapersi circondare di collaboratori fidati. Al punto che tra le varie tesi cospiratorie veniva proposta anche quella che tutto sarebbe stato ordito dalla terribile Clinton. Non si sa come. Quanto alla richiesta generale fatta a Trump di licenziare il responsabile è caduta nel vuoto. Forse perchè a pagare sarebbe stato lo stesso capo della sua organizzazione politica... Comunque si e' scoperta l'autrice del plagio, Meredith Mciver che si e' profusa in scuse pubbliche.”
“Come andrà a finire l’otto novembre? Vince la Clinton o si afferma Trump?”
“Rispetto al candidato repubblicano Hillary ha una preparazione ed esperienza di grande livello. Ma per l’americano medio questo ha scarso significato. Anzi, come succede a scuola, la Clinton suscita in molti antipatia come la secchiona sempre pronta a rispondere al professore.”
“Ma puoi spiegare il successo di Trump che ha messo ai margini tutto l’establishment repubblicano?”
“Sono stati scritti ormai dei volumi su questo personaggio che si avvale dei big data per sondare gli umori della gente. Il suo elettorato è composito perchè fatto di legioni di persone che dicono ‘Però parla come me e dice le cose come le vorrei dire io.’ Poi ci sono i cristiani di diversa confessione che sono contro l’aborto. Quelli che arrancano ogni giorno per tirare avanti, i veterani che si vedono chiudere sul muso tante porte e molti scelgono la via del suicidio. I bianchi che continuano ad odiare i neri perchè la Guerra Civile non è vero che è finita nel 1865. Mezza America ancora non si consola al pensiero di avere un odiato ’nigger’ alla Casa Bianca. Aggiungi quelli (e sono tanti) che odiano Washington DC ritenuta la sentina di tutti i problemi e peccati.”
“Mi dipingi un paese certo non molto gradevole..”
“I talenti della società americana sono indiscutibili a cominciare dalla meritocrazia e dalla possibilità di arrivare al top senza calci nel culo (che ci sono ma rappresentano una eccezione). E poi il volontariato. Boys and Girls of America, tanto per citare un caso, è una imponente organizzazione che raccoglie i ragazzi dalla strada, gli dà un tutore, una casa, li fa studiare. Sulla quarta pagina della brochure si legge: “Grazie a Boys and Girls che mi ha salvato” La foto è quella dell’attore Denzel Washington. Bill Clinton a sua volta è stato assistito da questa organizzazione negli anni della sua adolescenza. Quanto a Obama, figlio di un padre che lo ha abbandonato e di una madre che lo ha tirato su in mezzo a mille sacrifici, è la dimostrazione che nulla è impossibile in America. Basta volerlo. Quanto a Trump lui è nato col cucchiaio d’argento in bocca. Come George W. Bush. E Dio sa i guai che quello ha combinato a livello planetario.”
Oscar 
(da Espansione) 
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Caro Oscar,
anch'io, nella mia "extended family", ho avuto un caso di un giovane che e' stato sbattuto fuori dal college per essersi, fra l'altro, "dimenticato" di mettere fra virgolette, in un tema, delle frasi tratte da un testo scritto da qualcun altro (lui giura e spergiura di essersi veramente dimenticato, ma le conseguenze sono le stesse).
Io sono un analfabeta di computer, ma so per certo che ci sono dei programmi che permettono di rivelare se certe parole o frasi sono già state pubblicate da altri. So anche che tutti i professori, dalle scuole medie in su, ne fanno uso.
E' altrettanto certo che il discorso della bella Melania sia stato il risultato di una collaborazione fra molti esperti professionisti.
Come si puo' pensare che nessuno fra loro conoscesse l'esistenza di questo programma e che tutti fossero cosi' ingenui di sperare di farla franca. (Fra l' altro le frasi copiate sono cosi' banali e insignificanti da rendere il "plagio" del tutto inutile).
E poi, il "plagio" è stato scoperto dopo pochi minuti. Possiamo pensare che ci sia qualcuno che ricorda a memoria tutti i discorsi di tutti i politici e loro parenti e affini?
Siamo sicuri che non si sia trattato dell'ennesimo episodio di pubblicità "gratuita" tanto utile a The Donald: non importa cosa dicano di te, basta che parlino di te? Fino ad ora, con le sue uscite politically incorrect, è riuscito a prendersi la nomination spendendo quattro soldi, ma apparendo numerose volte al giorno su tutti i canali televisivi che ne hanno approfittato per esaltarlo o demonizzarlo, ma soprattutto per "fare audience".
Circa il discorso di Melania, quale giornalista o televisione avrebbe mai dedicato due righe o due secondi alle parole scritte da qualche anonimo professionista e pronunciate da una persona conosciuta dal pubblico solo per la sua innegabile avvenenza? E invece ieri sera vedevo alla CNN un gruppo di sette o otto "esperti" che si stracciavano le vesti discettando sulle implicazioni politiche e filosofiche del "plagio", e cosi' facendo altra pubblicità gratuita al nostro.
Immagino le risate e le pacche sulle spalle che si sono scambiati i cortigiani di Trump.
L' "a pensar male..." di Andreotti è troppo abusato per ripeterlo qui.
Un abbraccio,
Dario
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Caro Dario:
e' tanto vero quello che srivi che Trump ha dichiarato che: "All the press is good press" che equivale al: "Parlate male di me, ma parlate!", attribuito a Oscar Wilde, Hitler e Mussolini.
Oscar
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Mah!
Meno se ne parla e più si rende merito alla ricerca di press pur non avendo niente di cui parlare.
La vera rivelazione è stato il figlio di Trump, molto miglior comunicatore del padre. Molto più repubblicano di qualunque altro esponente del partito.
Clark Misul
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Certe affermazioni possono farle solamente le donne di colore?
Non è ammesso che le facciano donne bianche e per di più chi è moglie di Trump?
Siccome si tratta di affermazioni assolutamente normali e perfino banali, tipo “voglio bene ai miei figli e al mio paese”, è normale che vengano riproposte. Cos’altro dovrebbe dire la moglie di un candidato alla Casa Bianca?
Se poi tali affermazioni sono state fatte - in quanto predisposte non da sprovveduti come qualcuno crede - per evidenziare l’intervento della moglie di Trump e far parlare i soliti commentatori improvvisati tanto meglio!
Ci vorrebbero da parte degli avversari politici americani argomentazioni serie e non attacchi personali di infimo livello, che guarda caso, sono da sempre un comportamento praticato dalla sinistra politica in ogni parte del mondo. Sarà una coincidenza?
Parlando di plagio per queste banalità si rischia solamente di cadere nel ridicolo.
Un abbraccio.

Marco Amadei