Venti, torturati e sgozzati secondo il rituale coranico dell'uccisione del montone sacrficale con testa semistaccata dal corpo e rivolta verso la Mecca.
Nove di questi sono italiani, imprenditori e commercianti del settore moda. Tra loro anche donne.
Ma sospiri e lacrime di sessanta milioni di connazionali riuniti, con birra alla mano, sono stati tutti per la modesta nazionale di calcio, giunta al disfacimento per raggiunti limiti di eta' dei suoi campioni.
Dei nove italiani giustiziati dagli estremisti musulmani a Dhaka, Bangladesh, tutti se ne sono fregati. Secondo il detto che chi muore giace e chi vive si da' pace, molto presto in questo caso.
Tanto il giorno dopo sarebbero scattate le prefiche nazionali con i giornali e televisioni in testa a far finta di piangere sui morti assassinati colpevoli di essere stranieri, occidentali ed appartenere ad un paese corrotto moralmente perche' perduto nei vicoli della sensualita' piu' sfrenata. Almeno stando a come ci dipingono le schegge impazzite dell'islamismo feroce.
Ovviamente, dopo quanto accaduto,si da' la stura alle affermazioni generiche secondo cui bisogna sterminare questi musulmani applicando la regola del 'occhio per occhio, dente per dente'.
Facile a dirsi. Anche qui in America il signor Donald Trump non fa marcia indietro rispetto alle primarie dichiarazioni secondo cui bisogna impedire l'ingresso negli States a quelli che credono nel Corano. Ma quando sostiene che ci vogliono fatti e non parole, anche se trova milioni di beoti consenzienti, non scende poi nei dettagli di come dovrebbe attuarsi questo suo proposito comiziale.
Il problema e' che nel mondo i musulmani sono un miliardo e cento milioni. Leggete queste cifre:
Cristiani: 1,943,038,000, o 32.8% della popolazione mondiale.
Islam: 1,164,622,000, o 19.6% della popolazione mondiale.
ateo: 909,570,000, o 15.4% della popolazione mondiale .
Induista: 761,689,000, o 12.8% della popolazione mondiale .
Buddisti: 353.794,000, o 6.0% della popolazione mondiale.
Ebrei: 14,111,000, o 0.2% della popolazione mondiale.
Che vogliamo fare? Sterminarli tutti ma come (?) visto che sono parte integrante delle nostre comunita' nazionali. Qui negli States abbiamo decine di amici veri, musulmani, grandi professionisti, cittadini americani come chi scrive, preoccupati come noi per gli eccidi che i seguaci dello ISIS stanno compiendo in tutto il mondo.
I politici occidentali sostengono che bisogna educare le migliaia di giovani che affollano le periferie delle citta' europee perche' gli attacchi vengono da individui cresciuti e naturalizzati in quelle nazioni (vedi Parigi, Bruxelles). Campa cavallo. Infatti i sette attentatori di Dhaka erano tutti figli di ricche famiglie.
Anche qui in America abbiamo il problema dei 'lupi solitari' pronti a colpire innocenti come a San Bernardino o nel night gay Pulse di Orlando.
Gli attentatori all'aeroporto Ataturk di Istanbul venivano dalla Checenia e da altre ex repubbiche sovietiche. Che decide di fare Putin? Il problema lo riguarda direttamente da vicino.
Questa terza guerra mondiale come l'ha definita Papa Francesco, si combatte con l'intelligence, con il coordinamento con le nazioni musulmane che vedono messo in pericolo il loro business con gli occidentali e con la stragande maggioranza dei musulmani che vogliono vivere e convivere in un mondo di pace.
Aspettare che il feroce millenario antagonismo tra sunniti e shiiti possa precipitare in una deflagrazione e' una vecchia storia che corre nelle cancellerie di Washington da anni e sulla quale si sono versati fiumi di inchiostro. L'odio secolare esiste e sopravvive. Ma di qui a ipotizzare uno scontro tra le due grandi fazioni dell'islamismo ne corre.
E allora? Si attendono suggerimenti da menti illuminate....
Nel frattempo altri 215 morti in un supermercato di Bagdhad, inneggia ISIS. Domani a chi tocca?
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Ciao Oscar,
grazie per le info e gli spunti di riflessione,
grazie davvero,
angela (Washington)
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Caro Oscar,
credo non ci sia niente da fare ormai, dacché gli
italiani hanno accettato di non contare nulla nel mondo dopo la sconfitta nella
seconda guerra mondiale.
Siamo degli ottimi lavoratori, intelligenti ed alacri.
Nulla di più ci viene riconosciuto e probabilmente non c’è altro da
riconoscerci, se non l’altissimo livello di corruzione favorito anche dal
relativismo cattolico.
Convengo con te che è in atto una guerra di fronte alla
quale noi italiani siamo totalmente in balia di chiunque, non solamente di
questi terroristi.
Come affermi tu, tutto finisce in calcio. A me
infastidisce sentire cantare con ardore l’inno di Mameli alle partite di
calcio, poiché questo è il massimo del patriottismo domestico. Forse ci
identificherebbe meglio “volare”, con tutto il rispetto a Domenico Modugno.
Ma posso pormi una domanda? Questi imprenditori stimabili
e pieni di iniziativa, perché utilizzano manodopera bengalese in concorrenza
con le aziende italiane? Non stanno riproponendo il medesimo sfruttamento
attuato nelle aziende cinesi di Prato o di Sesto Fiorentino nei confronti dei
propri compatrioti che lavorano come schiavi.
Mio caro in entrambi i casi trattasi di concorrenza
sleale!
Un abbraccio.
Marco (Albenga)
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Gentile Oscar Bartoli,ho letto e condiviso quanto
scrive sul suo blog "torturati e sgozzati...",desidererei chiederle
di pubblicarlo su Italianitaliani.
Mi fa sapere a stretto giro?
-- Le sono grato
Il Direttore Responsabile
Luciano Tommaso Gerace
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Indirizzo: Piazza S.s. Apostoli, 81 (Palazzo Odescalchi) - 00187 Roma
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Oscar, grazie. I tuoi articoli sono sempre molto interessanti. Condivido le tue preoccupazioni e tristezza e, nel mio caso, anche senso di impotenza.
Un caro saluto,
m.luisa
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Oscar, your articles are always
very informative thought-provoking and you are providing information that we
all need. Thanks for sending
Angelo
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