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Business, prima di tutto...

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In qualita' di cittadino americano mi piacerebbe capire quello che sta succedendo con questa nuova amministrazione che si è insediata alla Casa Bianca.

Partiamo dal viaggio in corso del presidente Donald Trump: tutti i sostenitori di destra e di estrema destra stanno agitando i flabelli e inneggiano al fatto che gli Stati Uniti hanno concluso sull'unghia affari con l'Arabia Saudita per 120 miliardi di dollari ed altri 300 miliardi sono spalmati nell'arco di 10 anni.

Non si tratta di forniture di carattere commerciale. Gli Stati Uniti continuano a riempire gli arsenali dell'Arabia Saudita con le armi più sofisticate e non è senza significato che gli iraniani si siano fatti vivi subito dopo dicendo che le armi saudite sono finite nelle mani dei terroristi negli anni passati.

Proprio quei terroristi, a cominciare da Osama Bin Laden, costola genetica dei sauditi che allevarono la pattuglia suicida che l'11 settembre del 2001 con la tragedia delle Torri Gemelle e del Pentagono ha inferto il più tragico danno di immagine alla superpotenza.

Da una parte dunque l'Arabia Saudita i cui rapporti con gli Stati Uniti sono limitati ormai, si fa per dire, alla acquisizione delle armi più sofisticate, e dall'altra l'Iran i cui legami con la Russia di Putin vengono così ulteriormente cementati. Armi comprese, ovviamente.

La bilancia dei rapporti all'interno del mondo islamico  è da secoli instabile. L'odio tra shiiti e sunniti ha raggiunto livelli di altissimo parossismo.

A questo punto proprio come americano uno si chiede se l'inquilino della Casa Bianca abbia preso in considerazione le conseguenze che le sue gesta diplomatiche hanno, ma soprattutto avranno, a breve medio termine.

Gli americani non sono più importatori di petrolio dall'Arabia Saudita perché grazie alle molteplici tecniche utilizzate negli ultimi anni sono riusciti ad ottenere quasi l'autosufficienza energetica.

I grossi clienti dell'Arabia Saudita sono invece la Cina e l'India.

La logica conseguenza vuole che la prima tappa del viaggio di Donald Trump in Arabia Saudita sia stata quella di cementare un business superlativo per le industrie delle armi statunitensi e poi si vedrà.

Va bene il business. E poi?

I sauditi sembrano essere "culo e camicia" con gli israeliani grazie al coincidente odio per l'Iran.

I russi, grazie anche al sostegno iraniano, si stanno espandendo a macchia d'olio in tutto il Mediterraneo e Medio Oriente.

Mi dicono: si' pero' Trump da tempo mantiene ottimi rapporti con Putin.

Nei corridoi riservati di Washington qualcuno ha rispolverato la vecchia ma sempre attuale teoria della terza guerra mondiale che sarebbe innescata dallo scontro all'ultimo sangue tra sciiti e suniti.

A meno che non cominciamo con la Corea del Nord.

Tempo dunque di "terque e quaterque". Ma non e' con gli scongiuri intimi che si gestiscono le vicende del mondo.

Oscar
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