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Pubblicato il
30/05/2017
Durante il G7 di Taormina il presidente della Commissione europea Junker aveva rivelato al giornale tedesco Der Spiegel che Trump aveva definito molto cattiva la Germania per le sue politiche commerciali. Il consigliere economico Cohn aveva prima confermato e poi smentito questa frase, ma ieri la conferma diretta e definitiva e’ venuta proprio dal presidente.
Nel frattempo la Merkel ha detto in un comizio a Monaco che l’Europa deve prendere nelle proprie mani il suo destino, perché non può più fare affidamento sugli alleati, cioè Usa e Gran Bretagna, anche se poi ha aggiunto di ritenere comunque essenziale il rapporto transatlantico.
I problemi della posizione di Trump sono principalmente due. Sul piano strategico, la Germania investe meno del 2% del pil nella difesa, ma ospita le basi americane più importanti in Europa, e per gli Usa sarebbe gravissimo perdere il suo appoggio. Sul piano economico, molti dei prodotti venduti negli Stati Uniti da marchi tedeschi sono prodotti in America, e quindi una guerra commerciale costerebbe molti posti di lavoro agli stessi americani.
Interpellato sull’argomento anche il premier italiano Paolo Gentiloni ha commentato le affermazioni pronunciate dalla Cancelliera tedesca Angela Merkel sull’operato di Trump al G7: «L’Italia condivide la necessità che gli Europei prendano in mano il proprio futuro, le sfide globali lo impongono, negli ultimi mesi abbiamo lavorato in questa direzione. È emersa con chiarezza una sintonia tra i diversi Paesi Ue nel contesto internazionale». E ancora: «Questo non toglie nulla rispetto all’importanza con i legami transatlantici ma non possiamo - aggiunge il premier - rinunciare a impegni come quello sul cambiamento climatico, per la società e l’economia aperta».