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Niente mano nella mano e sorriso serrato.




I media di tutto il mondo parlano solo di questo: Melania, la first-lady, che allontana per due volte la mano del marito durante il tragitto dall'aereo al comitato di ricevimento sia in Israele che a Roma. E poi la faccia tesa di Papa Francesco al momento dell'incontro in Vaticano.

Si potrà dire che questi non sono argomenti di una informazione seria. C'è da dire però che viviamo nella società dell'immagine dove il gesto stizzoso e ripetuto di Melania innesca subito le ipotesi di un matrimonio che sta vacillando, ampiamente riprese dai tabloid specializzati in gossip che da mesi parlano di camere separate.

Del resto bisogna considerare che gli uomini al vertice delle istituzioni non hanno più niente di privato e nemmeno possono lamentarsi della parossistica attenzione dei media nei loro confronti. Una attenzione, è bene ricordarlo, che non si limita solo ai loro affari privati (ormai pubblici) ma anche e soprattutto al loro stato di salute. Perché una decisione presa da uno statista malato può avere conseguenze incommensurabili su milioni di individui.

Quanto poi all'atteggiamento ingessato del pontefice nei primi minuti dei 30 accordati all'incontro bisogna ricordare che durante la campagna elettorale americana Papa Francesco è stato oggetto di pesanti attacchi da parte dell'attuale inquilino della Casa Bianca, al quale non andavano giù le osservazioni del capo della Chiesa cattolica per la costruzione del muro con il Messico.

A rendere imbarazzante quest'incontro tra il Papa e Donald Trump possiamo aggiungere anche quelle centinaia di manifesti che nei mesi scorsi sono stati affissi a Roma da gruppi di volenterosi fondamentalisti cattolici  che odiano questo Papa.

Qualcuno di loro ci ha detto che i soldi per i manifesti li avevano ricevuti direttamente su qualche conto italiano da organizzazioni facenti capo a quello Steve Bannon, esponente dell'estrema destra, assatanato consulente del presidente degli Stati Uniti e accusatore di papa Francesco.

Ma sicuramente deve essere una falsa calunnia.




Cosa hanno in comune Donald Trump e Papa Francesco ? Non lo so, ma -insieme- richiamano il titolo del romanzo storico "Guerra e Pace" di Lev Tolstoj.
Dario
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Era tesa e imbronciata anche all’Inauguration Day, gatta ci cova.
Lucilla 
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Caro Oscar, in fondo è il tuo presidente.

Cosa avresti scritto se Bill avesse rifiutato la mano a Hillary?
Alessandro Pescini
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Oscar risponde:  Anni fa ho pubblicato l'indiscrezione che Hyllary aveva tirato un paralume in testa a Bill, quando e' scoppiato l'affare Lewiinsky.
In fondo, molto in fondo e' il presidente degli Stati Uniti. Ma non e' detto che non si possa esprimere una opinione su questo personaggio.