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Storia di una morte diplomatica annunciata

​(From left) President Donald Trump, Secretary of State Rex Tillerson & CIA Director Mike Pompeo (© Andrew Harnik/AP; Azeez Akunleyen/AP; Carolyn Kaster/AP)​

Che dovesse andarsene era questione di tempo. Tutti a Washington sapevano che la sorte del segretario di Stato, ovvero ministro degli esteri, Rex Tillerson era segnata quando in maniera clamorosa NBC aveva sostenuto in un servizio televisivo cheTillerson aveva definito "Moron" e cioè "idiota" il presidente degli Stati Uniti.

Ma c'era ben altro a dividere i due: il fatto per esempio che Donald Trump avesse deciso unilateralmente di acconsentire ad un incontro con il dittatore nordcoreano, senza consultare la struttura del ministero degli esteri che si è trovato tagliato fuori completamente con gravi rischi per la sicurezza degli Stati Uniti impegnati con gli altri paesi dell'area in sostanziali approcci diplomatici.

Ulteriore elemento di attrito tra i due era stata la dichiarazione del ministro degli esteri americano di pieno appoggio all'atteggiamento del governo britannico nei confronti della Russia accusata di avere organizzato l'uccisione con gas nervino di una ex spia russa, mettendo a rischio centinaia di cittadini inglesi che vivono nell'area dove si trova il ristorante luogo della contaminazione.

Sembra che la decisione del licenziamento diTillerson e la sua sostituzione con Pompeo, attuale capo della C.I.A., non sia stata comunicata personalmente da Trump al suo importante ministro.

Rex Tillerson era chiamato nei corridoi del Congresso Rexit proprio perché la sua uscita dal gabinetto era data per scontata, così come si dà per scontata la defenestrazione del chief of staff, il generale John Kelly, anch'egli entrato nell'orbita dell'idiosincrasia di questo singolare personaggio eletto come l'uomo più importante del mondo dal 50% degli americani.

Nelle ultime settimane era affiorata mediaticamente una storia che voleva Tillerson essere stato scelto direttamente da Putin che avrebbe rifiutato, si fa per dire, la nomina a ministro degli esteri americano di Mitt Romney. A favore di Rex Tillerson parlavano per Putin gli accordi sostanziosi conclusi nel settore degli idrocarburi tra le aziende russe e la Exxon di cui appunto Tillerson era stato presidente operativo per anni.

L'atmosfera politica di Washington oscilla tra l'ironia diffusa per il caos che caratterizza la gestione della Casa Bianca e la difesa ad oltranza di Trump da parte dei repubblicani più radicalizzati che temono alla scadenza elettorale di mezzo termine un tragico repulisti per il loro partito.

Ed anche questa è America.
Oscar
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Bravissimo come sempre Oscar! Grazie e un abbraccio,
Silvana Mangione
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Che dire: qui in Italia dal 29 marzo, giorno delle dimissioni di Gentiloni in poi, si aprirà una sede vacante che solo il timoniere Mattarella potrà e dovrà gestire, leader dei partiti permettendo– tutti vincitori tranne il PD.
In tutto ciò entro il 10 aprile il Governo dovrà presentare in Parlamento la sua legge più importante, il DEF che Padoan sta già predisponendo ma guai a non avere un Governo per quella data.
L’alternativa a tutto ciò sarebbero delle nuove elezioni con grande aggravio di costi e la certezza di una vittoria schiacciante dei 5 stelle: non so chi di noi stia peggio… ma sarai probabilmente in Italia a Pasqua e avrai modo di cogliere dal vivo gli sviluppi ora in itinere e ne parleremo insieme a voce.
Un abbraccio e a presto,
Lucilla
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PER IL TUO SUPERBLOG


Carissimo Oscar,
Se Atene piange, Sparta non ride ! Così dicasi per le situazioni penose sulle due sponde dell'Atlantico. Washington piange e Roma certo non ride !
Dopo le recenti elezioni, la barbarie, l'impreparazione e la sub-cultura dei nostri politicanti è arrivata al top; facilitati da una legge elettorale complessa quanto idiota, il Bel Paese è stato messo in posizione di stallo, di paralisi, che temo neppure un navigato super democristiano doc come il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riuscirà a smuovere: ci vorrebbe Alessandro Magno con la forza di quando tagliò il nodo di Gordio, a cavallo, con la spada ! Ma temo che il Nostro abitante del Quirinale non sia avvezzo a esercizi equestri e a brandeggiare armi da taglio.
Quindi cosa possiamo sperare ? Che l'Italia reale, quella degli uomini e donne di buoni costumi e dediti al vero bene collettivo, resistano alle malefatte dei governanti, vecchi e nuovi, e continuino a far progredire, nonostante tutti e tutto, l'italica nazione.
Per aspera ad astra,
Dario Seglie, Italy

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Leggo sempre con interesse i suoi articoli, anche se qualche volta non sono completamente d'accordo. Le scrivo solo per precisarle che Trump e' stato votato dal 46.1% degli americani, non dal 50% :-) Cordiali saluti - Rodolfo Ambrosetti