Dice: con tutti i problemi che ci sono in giro per il mondo vai a parlare della Ferrari…
Ebbene sì: nonostante l'età, nonostante la residenza in America, il vostro redattore continua ad essere visceralmente collegato alla Ferrari, alle sue sconfitte, alle sue rare vittorie, alla meraviglia scultorea delle auto che riesce a produrre, all'incapacità dopo tanti anni di vincere un mondiale, nonostante le vagonate di quattrini impegnati nella squadra corse.
Come l'Italia anche la Ferrari soffre di una disfunzione erettile…
È riuscita a darsi un motore splendido, è riuscita a disegnare un corpo macchina che le consente di competere quasi alla pari con la Mercedes e le altre top cars, è riuscita ad allevare un pulcino di nome Charles che sta mettendo in gravi ambasce il driver numero uno della squadra…
È riuscita a inanellare pol positions una dietro l'altra…
Poi quando si tratta di portare grano al proprio mulino la squadra rivela la sua incontenibile natura italica, ovvero l'incapacità di fare strategia vincente e di attuarla con una tattica sistematica.
E si ammoscia.
Riferendoci anche soltanto all'ultimo gran premio a Città del Messico qualcuno può giustificare il fatto che un pit stop venga fatto in 6.50 secondi quando il giovane pilota Albon della Red bull veniva servito in1.93 secondi?
Si dirà che sono cose che succedono ma in Ferrari sono successe altre volte. Troppe volte.
Quei sei secondi hanno tagliato le gambe al giovane Charles.
Secondo noi la Ferrari è lo specchio di un'Italia fatta di eccezionali individui che con la loro arte e capacità professionale riescono a imporsi nell'arco dei secoli.
Quanto poi al fare squadra ne corre perché il nostro malsano individualismo riemerge in ogni critica situazione.
Alla vigilia del gran premio a Austin Texas che formalizzerà l'incredibile capacità di Louis Hamilton di vincere per la sesta volta il campionato mondiale di Formula 1, nonostante il nostro bartaliano "è tutto sbagliato ed è tutto da rifare", continuiamo a invocare… Forza Ferrari (il forza Italia c'è stato scippato da molto tempo).
Oscar
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Bravissimo! Un articolo che riassume con ironia fedele all'italica realtà i nostri fantastici potenziali inespressi!
Grazie
Patrizia B.
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Caro Oscar,
Da italiani amiamo visceralmente la Ferrari che, come il Parmigiano Reggiano, ci fa la migliore propaganda nel mondo. Ricordo che il Prevosto di Maranello suonava a stormo e di continuo le campane ad ogni premiazione di Schumacher nei continui gloriosi anni delle sue vittorie con la Rossa.
Adesso, in ogni Gran Premio ed ogni sosta delle Rosse al pit stop, ci affidiamo alla Madonna sperando che la ripartenza del pilota possa avvenire almeno in 3 secondi. E' il massimo che possiamo sperare, vedendo che le Frecce Argento ripartono sempre sotto i 3 sec. e qualcuno riesce a farlo anche in 1,5 sec.
Come tu dici, anche questo è Italia.
Un abbraccio
Aldo
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Da italiani amiamo visceralmente la Ferrari che, come il Parmigiano Reggiano, ci fa la migliore propaganda nel mondo. Ricordo che il Prevosto di Maranello suonava a stormo e di continuo le campane ad ogni premiazione di Schumacher nei continui gloriosi anni delle sue vittorie con la Rossa.
Adesso, in ogni Gran Premio ed ogni sosta delle Rosse al pit stop, ci affidiamo alla Madonna sperando che la ripartenza del pilota possa avvenire almeno in 3 secondi. E' il massimo che possiamo sperare, vedendo che le Frecce Argento ripartono sempre sotto i 3 sec. e qualcuno riesce a farlo anche in 1,5 sec.
Come tu dici, anche questo è Italia.
Un abbraccio
Aldo
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e stai su
Controcorrente,
un abbraccio
Angelo Saracini
Atene Grecia
