Marco Giusti per Dagospia
“Darla
o non darla?”, come diceva in un celebre sketch perfino Sandra Mondaini
a Raimondo Vianello. “Cosa?”. “La fiducia”. Il problema è davvero
antico. Non ci voleva certo il New York Times a rivelarci
quello che chiedeva alle ragazze di tutto il mondo Harvey Weinstein.
Certo, lui ce l’aveva scritto in faccia. Ma lo sapevamo tutti, proprio
tutti, sia a Hollywood che a Cannes che a Venezia. “Vieni su, che mi
aiuti col nodo alla cravatta?”. Seeee…
Ma
per le tante che non andavano su a aiutarlo col nodo alla cravatta,
molte altre glielo chiedevano loro direttamente. Certo. E giu' ruoli nei
film Miramax. Ottenuti proprio con qualche nodo fatto bene durante i
festival, dove capita davvero di tutto e non riesci a nascondere nulla,
soprattutto amiche e fidanzate.
Del
resto gli ultimi a parlare siamo proprio noi italiani. “Do’ se magna?
Do’ se scopa?”, erano le prime frasi che dicevano i nostri registi e i
nostri produttori quando scendevano dall’aereo in Spagna ai tempi degli
spaghetti western, ricordano oggi le attrici spagnole non con tenerezza.
Un esercito di Harvey Weinstein. Carlo Ponti aveva tante di quelle
fidanzate che i suoi esecutivi si inventavano interi film, come La nave delle donne maledette di Raffaello Matarazzo, per poterle far lavorare tutte.
Un po' come i film estivi alla Abbronzatissimi
dove era tutto un pigia pigia di amiche e fidanzate di amici. Ma quasi
tutto il cinema italiano, per non parlare di certa tv, è lastricato di
fidanzate o amiche del produttore o del regista. O di piccole grandi
violenze quotidiane. "Che mi fai un massaggino?" chiede il regista alla
giovane assistente. "Facciamo il provino da me?". E' un cinema fatto da
maschi per maschi. Sempre. Una volta chiesi a Tomas Milian perché non
aveva fatto più di un film con Luchino Visconti.
“Beh,
poi venne Alain”, rispose candidamente. Beh, non credo che fosse facile
dir di no a Luchino Visconti e al suo salotto. I vecchi attori ancora
ricordano che dal set del Gattopardo i giovani attori maschi, i
piu' bei ragazzi del tempo, ritornarono tutti con la macchina nuova.
Angelo Infanti ricordava anche di un celebre regista del tempo che gli
chiese di leggere il copione nella sua stanza da letto. Un no, allora,
detto a certi registi e a certi produttore poteva comprometterti davvero
la carriera.
Quando
Kim Novak scappo' con Sammy Davis Jr, sembra che il potente boss della
Columbia, Harry Kohn, non la prese bene e mando' a dire all'attore, che
aveva un occhio solo, che cosi' facendo rischiava di perdere anche
quello se la ragazza non fosse ritornata. I produttori, allora, erano
padronali e violenti. Il no di Nicoletta Machiavelli a Dino De
Laurentiis, che le aveva fatto un contratto di anni con lui, le costo',
ricordava l'attrice, una carriera monca, fatta solo di spaghetti
western.
Il
torvo Harvey, ammalato di sesso come lo Strauss Kahn interpretato da
Gérard Depardieu nel film di Abel Ferrara, non credo che fosse meno
padronale di tanti vecchi (e nuovi) produttori americani e italiani. Fa
parte anche del loro ruolo e magari del loro fascino. La bellissima
Graziella Lonardi, giovanissima, rifiuto' le avances di Giuseppe Amato e
lui si butto' su Linda Darnell, regalandole ruoli e collane. "Lo vedi
che ti sei persa?", le faceva. Direi che fa parte del personaggio del
produttore comportarsi un po' cosi' e alimentarne il mito.
Certo,
nessuno pero' ha fatto parlare cosi' di se', in maniera anche comica e
plateale, come Harvey Weinstein. Ma non solo ora, sui media, ma mentre
era davvero Dio a Hollywood. Forse Berlusconi, con tutto il lavoro fatto
per lui da Lele Mora e Emilio Fede, le Olgettine, le ragazze che
finivano di corsa dalle feste di Arcore alla prima pagina di “Panorama”
dei bei tempi o nella rubrica “Periscopio” (ve la ricordate?).
Ecco
un ruolo in una fiction, una piccola parte in un film d’autore, la
ragazza che fischia, o una cameriera che apre la porta. Almeno
un'intervista da Marzullo a Sottovoce?, come ci ha fatto vedere in 1992
Miriam Leone in un ruolo che dovrebbe rappresentare un po' tutte le
pre-olgettine del tempo. Che intanto finivano nei programmi della tv
come soubrette e soubrettine.
Pensiamo
che le cose siano cambiate solo perche' e' stato attaccato Harvey
Weinstein? Magari Strauss Khan sarebbe stato un presidente migliore di
Macron... Magari Weinstein, che non fara' piu' film, giustamente, era
anche un buon produttore. Ma questo non ci riguarda davvero.