Federico Rampini per La Repubblica
Esplode
il "caso Rex Tillerson" e oscura la visita di Donald Trump a Las Vegas.
Mercoledì mattina proprio mentre il presidente è in volo sull' Air
Force One, diretto nel Nevada per l' incontro con i parenti delle
vittime e i feriti nella strage, il suo segretario di Stato convoca all'
improvviso una conferenza stampa a Washington. È costretto a farlo da
uno scoop della Nbc.
La
tv americana cita dei testimoni che durante un summit al Pentagono
hanno sentito Tillerson sbottare contro il suo capo, definendo il
presidente degli Stati Uniti (assente dalla riunione) «a moron». Un
imbecille, un idiota. Il retroscena Nbc aggiunge che Tillerson voleva
dare le dimissioni e ci ha ripensato solo dopo un' intensa pressione da
parte del vicepresidente, Mike Pence. A dare verosimiglianza alla
ricostruzione c' è quanto accaduto negli ultimi giorni.
Tillerson
aveva ventilato la possibilità di affrontare la crisi con la Corea del
Nord per vie diplomatiche, rivelando che sono in corso contatti diretti
fra Washington e Pyongyang. Trump lo aveva ridicolizzato via Twitter:
«Non perda tempo». Un altro segnale, dopo innumerevoli precedenti, che
il presunto capo della politica estera americana è emarginato, non gode
della fiducia del presidente, che non esita a delegittimarlo.
«Non
c' è stato alcun bisogno che il vicepresidente insistesse, perché non
ho mai avuto l' intenzione di dimettermi». Così nell' improvvisata
conferenza stampa Tillerson ieri mattina ha cercato di spegnere l'
incendio. Si è spinto fino a definire Trump «smart» cioè intelligente,
brillante. Poco dopo la portavoce del Dipartimento di Stato è dovuta
tornare sull' argomento per smentire testualmente che lui avesse dato
dell' imbecille al Commander-in-Chief.
Il
tema del giorno ha fatto irruzione anche sull' Air Force One: prima
ancora di atterrare a Las Vegas la portavoce dello stesso Trump, Sarah
Huckabee Sanders, a chi le chiedeva se Tillerson goda della fiducia del
presidente, rispondeva: «Chi non gode della sua fiducia è già stato
licenziato ». Un teatrino della politica? Le conseguenze globali sono
rilevanti: tra un mese Trump affronta il suo primo viaggio in Estremo
Oriente.
Con tappe
in Giappone, Corea del Sud, Cina, Vietnam, Filippine. Sullo sfondo c' è
la tensione nucleare con la Corea del Nord, nonché il protezionismo con
la Cina. Tillerson è stato esautorato dai tweet beffardi del suo capo,
ancora pochi giorni fa il presidente lo ridicolizzò proprio mentre lui
era in missione a Pechino. Nel bel mezzo di una crisi internazionale la
politica estera americana sbanda senza una guida credibile.
Anche
se in difesa di Tillerson sul tema dei negoziati con Pyongyang 48 ore
fa era intervenuto il segretario alla Difesa, generale Mattis, alleati e
nemici si chiedono chi decide cosa.
Nei
notiziari la tempesta Tillerson ha rubato l' attenzione che doveva
essere tutta sulla visita a Las Vegas. Trump è venuto a confortare i
sopravvissuti e i familiari dei 59 morti. Aveva lasciato presagire
rivelazioni sulle indagini. Resta infatti un enorme mistero attorno al
vero movente di Stephen Paddock, il 64enne pensionato che domenica sera
ha fatto strage con una "professionalità" militare, aprendo il fuoco a
ripetizione sugli spettatori di un concerto.
rex tillerson donald trump
La
teste chiave potrebbe essere la sua compagna, la 62enne Marilou Danley
di origini filippine, che era in visita dai suoi genitori quando Paddock
ha sparato dal 32esimo piano del Mandalay Bay Resort. Rientrata dalle
Filippine, ieri la Danley veniva interrogata dall' Fbi a Los Angeles, l'
aeroporto di arrivo.