L'America e' ammalata di obesita' che colpisce un terzo della popolazione degli Stati Uniti. Ovvero piu' di cento milioni di individui che oltre alle decine di chili in piu', si ammalano di diabete, cancro, malattie polmonari, problemi di deambulazione, e via citando. Questi dati sono forniti dal Centers for Disease Control and Prevention.
Per combattere il grasso sono nate decine di nuove professioni che vanno dai nutrizionisti agli specialisti in operazioni chirurgiche per resegare stomaco ed intestini .
Senza parlare dei personal trainer (cento dollari all'ora) che si aggiungono agli 'strizza cervelli' per combattere la depressione generata dall'obesita', in quanto non e' vero che il grasso porta felicita'.
Ma l'ultima frontiera della lotta ai chili di troppo e' costituita dalle "fecal microbiota transplant capsules", si' avete letto bene: si tratta di capsule che contengono un piccolo quantitativo di merda umana, tanto per usare il nome proprio.
Non si tratta di un bidone giornalistico. Infatti nel marzo del 2016, secondo quanto pubblicato dal Washington Post, al Massachusetts General Hospital di Boston sara' lanciato un esperimento (“Fecal Microbiota Transplant for Obesity and Metabolism”) per studiare l'impatto dei batteri intestinali sulla riduzione del peso.
L'importante e' che i prelievi siano fatti da gente di corporatura esile e considerando i milioni di persone in tutto il mondo che non hanno sufficiente cibo il progetto non dovrebbe trovare molte difficolta'. La facile ironia serve solo per mettere in risalto la drammatica condizione di tanta parte dell'umanita' rispetto a quella che soffre perche' sovralimentata.
L'esperimento durera' sei settimane e venti pazienti saranno divisi in due squadre. Ad una saranno somministrate le capsule fecali. All'altra dei placebo di gelatina.
Secondo Zain Kassam, chief medical officer alla OpenBiome, le ricerche sono condotte sulla base di criteri scientifici molto rigorosi. Solo il due per cento dei candidati donatori riesce a superare gli esami.
Al punto che ormai circola la battuta che e' piu' facile farsi accettare alla Harvard University che essere qualificati come donatori di merda.
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Era tanto che non leggevo un
articolo di tal fatta .Chiaro, preciso, facilmente comprensibile con notazioni
subliminari.. ma non troppo...
Non é fatto per scherzo e
chi l'ha fatto denota anche lo stile di chi sa come "si lavano i panni in
Arno".
Complimenti vivissimi e buon anno a
tutti.
Pino Ruglioni pisano