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Ricordare le 'fabbriche della morte'

 
Donne denudate avviate alle camere a gas

 



A destra per il lavoro. A sinistra quelli per la camera a gas.
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27 gennaio, Il Giorno della Memoria. Quale Memoria? Piu' passa il tempo il ricordo dell'Olocausto si va sbiadendo nelle generazioni.

Per molti ormai parlare del progetto di cancellazione degli ebrei e' una noia. Poi ci sono i negazionisti per i quali si tratta solo di una montatura antigermanica.

Senza contare i milioni di filogermanici che dicono: "Si va bene. Ma si tratta di episodi ascrivibili ad una minoranza e non ad un popolo in generale. Senza contare che di genocidi piu' o meno mascherati ne hanno compiuti in tanti, americani compresi con i bombardamenti a tappeto delle citta' tedesche e giapponesi e le bombe atomiche su Nagasaki e Hiroshima."

Nessuno nega che in tanti individui via sia un mostro raggelato da cultura, religione, educazione virtuosa. Quando questi vincoli vengono meno il mostro si scatena.

Ne siamo testimoni con gli orrori dell'ISIS rimbalzati all'infinito dai media.

Ma nel caso dei campi di Auschwitz, Birkenau, Treblinka, Sobibor, Bergen Belsen, Birchenwald, Matghausen, Dachau vi e' un elemento in piu' che dovrebbe fare riflettere: la volonta' scientifica di attuare un programma di eliminazione totale, di cancellazione di una etnia, gli ebrei, indipendentemente dall'eta' e sesso.

Capi e sottocapi delle SS naziste per mesi dal 1940 al 1942 si sono arrovellati nello studiare sistemi di eliminazione di massa che garantissero brevi tempi di esecuzione e risultati consistenti. Perche' il vero problema di queste 'fabbriche della morte' non era solo l'uccisione di migliaia di individui al giorno ma la distruzione dei corpi.

Terribili sono le testimonianze degli abitanti del villaggio di Treblinka che non potevano tenere aperte le finestre delle case per l'odore nauseabondo dei cadaveri in putrefazione.

Dunque la gente sapeva. Non solo in Polonia ma anche in tutta la Germania dove si assisteva allo svuotamento dei ghetti nelle citta' e si sapeva che quelli imbarcati sui camion e poi nei vagoni blindati non sarebbero piu' tornati.

Sconvolgenti per la loro semplicistica giustificazione sono le dichiarazioni delle SS che hanno 'lavorato' nei campi di sterminio.

"Ci avevano detto che gli ebrei stavano organizzando un complotto contro la Germania.."    Ma i bambini che c'entravano?  "Portavano nel loro sangue le stimmate dell'ebraismo e potevano rappresentare un pericolo futuro."

Chi scrive e' un cattolico. Ma non ci riesce perdonare ed offrire l'altra guancia di fronte a questa manifestazione di odio perpetrato in misura scientifica, con la stessa scrupolosa abnegazione con la quale si fabbricano auto o altri congegni. L'importante e' obbedire agli ordini.

Non e' facile scrollarsi di dosso la facile conclusione che quelle 'fabbriche della morte' erano in fondo la testimonianza perfida e glaciale di un 'talento' che fa parte del DNA di quel popolo.

Anche perche' non si deve dimenticare che le prime migliaia di ebrei non tedeschi sono state fornite dai collaborazionisti francesi ai nazisti che le hanno avviate subito ad Auschwitz.

Non bisogna dimenticare che sono stati proprio i francesi a rastrellare 4500 bambini strappati alle loro famiglie ed anche loro avviati verso il piu' noto campo di sterminio.

E non bisogna dimenticare, come ha fatto notare il presidente Mattarella, che anche gli "Italiani Brava Gente' si sono distinti con le leggi razziali nel preparare vagonate di migliaia di ebrei che sono stati deportati verso morte sicura.

Per rinfrescare la Memoria a grandi ed anche meno piccini consigliamo di vedere i sei episodi del programma della BBC su Auschwitz. Li trovate su Netflix.
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Dear signor Bartoli,
I am no expert, nor do I want to pose as one, but I would like to express an opinion and ask a question. The opinion is this: the Italian people had a good 20 years to absorb fascism in their bones, to exercise in their minds and feel in their hearts the racist and supremacist ideology central to the worldview of the Mussolini regime. And yet, no Nuremburg trials for them, no calling them to account as the world has the German people for their atrocious collective behavior (which accounting, by the way, has probably changed the German collective psyche, and for the better, in my opinion.) The Italian people have been given a "pass" in this business, despite their willing cooperation with Hitler. Fingers have been pointed at Poles, Hungarians, Lithuanians, Croats, Letts and Estonians, but not Italians. And now the question:
Can you give me a good historical explanation for this phenomenon?
Yours,
Ronald Cappelletti
P.S. My father emigrated as a 13 year old with his family from Puglia in 1923, my mother's people from the same area earlier

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Caro Oscar,
ti leggo ogni tanto , condivido molto di quel che porti alla nostra attenzione. Ricordo che Foa', bravo prof di matematica-fisica al Michelangelo, era in un vagone piombato che si fermo' al Brennero perche' i tedeschi ebbero finalmente la peggio.
Cari saluti
Roberto Paolieri
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Perdonare...già;  questo é uno dei problemi di ieri, oggi e chissà.
Complimenti Oscar, di cuore.
Pino spaccapietre pisano