Holy Rosary, la chiesa della comunità italiana a Washington era strapiena per la messa di Pentecoste e per la celebrazione della festa della Repubblica italiana.
Ottimo il coro, efficace come sempre la predica del parroco padre Ezio, stimolante il saluto del vice ambasciatore.
Alla fine tutti, bambini compresi, abbiamo cantato gli inni nazionali. E devo confessare ai nostri cari Lettori che, cantando Fratelli d'Italia in una tonalità impossibile per un maschio, mi sono sentito un groppo in gola ed ho fatto fatica a riprendere la linea melodica.
Sicuramente dipende dall'età che, come giustamente affermano i medici più selezionati e gli stretti parenti, rincoglionisce il vecchietto.
Ma, pensare all'Italia così lontana ma anche sempre tanto vicina, fa tenerezza. E questo nonostante che il vostro redattore in Italia ci vada almeno due volte all'anno per lunghi periodi, mangiandosi il fegato per il maledetto traffico e per la quasi totale mancanza di educazione civica. Causa primaria di tutti i guai a cominciare da quelli istituzionali che affliggono una nazione (incredibile e meravigliosa sotto tutti i punti di vista) afflitta da un "cupio dissolvi" che la porta perennemente sull'orlo del baratro.
Noi emigranti siamo talvolta oggetto di accuse ridicole quale quella che, visto che paghiamo le tasse in America non avremmo diritto di critica nei confronti della nostra patria d'origine.
Non si vede per quale ragione dovremmo pagare le tasse in Italia ed anche negli Stati Uniti visto che da decenni esiste un accordo bilaterale che elimina appunto la doppia imposizione. E del resto se si utilizzano le strutture di un paese nel quale si vive si ha anche l'obbligo di pagare le tasse per il funzionamento di questa nazione. Insomma: noi emigranti in America le tasse le paghiamo tutte e fino all'ultimo centesimo al contrario di quanto non fanno tanti, troppi italiani che affollano l'evasione e l'elusione.
Seguendo in televisione il presidente Donald Trump nel suo primo viaggio internazionale ci siamo inseriti con lui nella Roma vaticana per l'incontro con Papa Francesco e poi nella stupenda cornice di Taormina.
Sappiamo che l'attuale inquilino della Casa Bianca non ha trovato durante il suo soggiorno italiano alberghi con rubinetteria d'oro come si usa nei suoi super pubblicizzati hotels rococo'.
Ma saremmo felici se uno spicchio del modo di vivere in Italia, della sua cultura, delle sue bellezze si fosse insinuato in un angolo del suo animo.
Considerando le raffiche di Twitter che ha sparato al suo rientro negli States temiamo che il personaggio sia refrattario ad ogni suadente lusinga culturale.
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Bravo
Oscar, hai perfettamente ragione. Molte volte mi vergogno anch'io del degrado e
della sporcizia che offriamo alla vista (spesso acidamente
divertita) dei turisti, specie nella Capitale, dove ho la fortuna/sfortuna di
abitare.
Complimenti
e vai avanti così!
Ottaviano Sillitti________________________________________________________
Caro Oscar,
Anche se il vs. Presidente ci preoccupa (e non poco), ad
ognuno tocca il Paese in cui si vive. Noi italiani in Patria accetteremmo
supini anche di vivere nella monnezza se il ns. Paese ci desse una Giustizia
che assicurasse la certezza del diritto e della pena, dei servizi adeguati alle aspettative
di un Paese civile, un Parlamento che non sia un canile (anche se il più delle
volte i latrati sono sommessi perchè è pressochè deserto durante le varie
sedute settimanali). Se l'Uomo Qualunque sta risorgendo nel Grillismo lo
dobbiamo a chi ci governa e ci ha di recente governato! Ha ragione il
Professore nel dire che il Proporzionale (poco alla tedesca) ci porterà ad una
pressochè ingovernabilità, favorendo l'ascesa del Grillismo! Ma questo è ciò
che ci tocca, compresa la monnezza che impera sovrana (chi vive al Nord, però,
è più fortunato, perchè almeno strade e città - Milano in primis - sono molto
vivibili).
Un abbraccio
Aldo
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Caro
Oscar,
Questa
è la tua America!
Torna
a Firenze! Ormai gli italiani sono considerati alla stregua di chi?
Forse
anche noi dovremmo comportarci di conseguenza!
Probabilmente
anche tu sarai schedato e il tuo blog controllato da quei cervelloni!
Come
tu sai a me degli USA non mi interessa molto e, benché ci abbia studiato e
vissuto, mi é molto chiaro che ormai il mondo va da un'altra parte che senza
dubbio ha più storia e civiltà (come tu senz'altro avrai capito mi riferisco
alla Cina, e chiarisco per chi controlla la tua posta), ma poiché noi italiani
abbiamo più stoia e civiltà ritengo sia il caso di non farci
sbeffeggiare.
Con
molti saluti ci vediamo a Roma.
Ennio