Guido Colomba
La crisi dei migranti, dopo il reiterato "no" della
Francia, può far deflagrare l'euro? A che cosa si riferiva il magistrato di
Catania quando affermava che i "traghetti Ong", battenti bandiera
straniera, costituiscono un attacco all'economia italiana organizzato da
“poteri stranieri”? L'arrivo concentrico di ventidue navi ai porti italiani
con lo sbarco di oltre diciottomila migranti in una settimana sembrano
confermare i timori di un grimaldello finalizzato a far saltare l'Europa,
colpendo l'Italia. Renzi, da un lato, e Gentiloni, dall'altro, hanno
pochissimo tempo per evitare questo pericolo. Anche perché è evidente che
Frontex è stata (ed è) una trappola mortale per l'Italia. E' curioso che il
dibattito sull'euro, lanciato da Luigi Zingales (re: IlSole24Ore, 30 giugno),
abbia di fatto escluso l'uscita unilaterale dell'Italia. Per Martin Feldstein
"debiti e mutui diventerebbero più grandi e difficili da gestire ".
Mentre per l'economista francese, Charles Wyplosz, "i problemi sono da
imputare alla bassa produttività, quindi una questione di politica
interna". Più o meno la tesi di Hollande e Macron. A questo punto
Zingales ammette che l'euro ha messo l'Italia in una gabbia con due possibili
strategie. "La prima - afferma Zingales - è quella di mostrare la nostra
disperazione e la nostra disponibilità a soluzioni estreme" (ad es. il
blocco dei porti o il blocco dei pagamenti alla burocrazia di Bruxelles
n.d.r.). La seconda è quella "di mostrare la nostra serietà e la
disponibilità a fare la nostra parte in accordi che rendano l'unione
monetaria maggiormente sostenibile". Quest'ultima strategia, nel
contesto di un attacco prolungato ai nostri porti, determinerebbe una cocente
sconfitta elettorale del Pd con una perdita di voti "a macchia di
leopardo" di almeno 8-10 punti. Proprio oggi, Lucrezia Reichlin (re:
Corsera 30 giugno) ha messo a nudo la debolezza dell'unione bancaria
dell'eurozona che ha visto fallire il divieto di ricapitalizzare le banche
con fondi pubblici. Un principio irrealistico come dimostra l'esperienza
dalla Svezia (negli anni '90) che dall'intervento pubblico ha addirittura
ottenuto un guadagno. Del resto, per Monte dei Paschi il finanziamento
pubblico è stato accompagnato dalla vendita a prezzo di mercato dei crediti
deteriorati. La seconda lezione,
secondo Reichlin, deriva dalla molteplicità delle istituzioni coinvolte che
"comporta ritardi, negoziati costosi" che portano alle
"idiosincrasie delle legislazioni nazionali". Cioè lo stallo che è
sotto gli occhi di tutti. Quanto alla Germania, vale il giudizio di Zingales:
perché mai Berlino
(con i paesi economicamente più forti) dovrebbe uscire dall'euro e creare una
valuta alternativa visto che "beneficia di una moneta sottovalutata
senza pagare alcun costo. Anzi, l'esistenza dell'euro garantisce ai titoli
del governo tedesco il monopolio come titoli privi di rischio riducendo il
costo del finanziamento del debito pubblico tedesco". In gioco c'è la
sopravvivenza dell'Italia. Il nostro sistema, afferma Lucrezia Reichlin, non
è ancora al sicuro. Il costo insostenibile dei migranti e la sua gestione
rischiano di far esplodere quelle tensioni sociali evocate da Zingales. In
gioco c'è la lungimiranza dell'Europa per evitare l'implosione dell'euro.
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News and comments from the Capital of the United States (and other places in the World) in English and Italian. Video, pictures, Music (pop and classic). Premio internazionale "Amerigo".