Nicola Facciolini
La Prima
Pietra del Telescopio Estremamente Grande ELT dell’ESO. Inizia in Cile la costruzione della cupola di 85 metri
e del colosso di 5mila tonnellate. Per fare la guardia sull’intera Galassia.
L’esopianeta LHS 1140b appena scoperto potrebbe essere oggi il miglior
candidato per la ricerca di segni di vita aliena. Una super-Terra rocciosa
nella Zona Abitabile “Riccioli d’Oro” transita di fronte a una tranquilla
stella nana rossa. Gli astronomi stimano che l’età del pianeta alieno sia di
circa cinque miliardi di anni. Ne hanno derivato un diametro pari a 1,4 volte
quello della Terra (Sol-d), quasi 18mila chilometri. Con una massa circa 7
volte maggiore di quella terrestre e una densità molto maggiore, l’esopianeta è
probabilmente roccioso con un nucleo denso di ferro. “È il pianeta extrasolare
più esaltante che io abbia mai visto nell’ultimo decennio – rivela Jason
Dittmann, l’autore principale della ricerca “A temperate rocky super-Earth
transiting a nearby cool star”, di J.A. Dittmann et al. – è difficile sperare
in un miglior candidato per una delle indagini più appassionanti nella scienza,
la ricerca di prove dell’esistenza di vita oltre la Terra”. Il sistema LHS1140
potrebbe rivelarsi un bersaglio ancora più importante di “Proxima b” o
“TRAPPIST-1” per la futura caratterizzazione dei pianeti nelle regioni
abitabili. Questo è stato un anno eccezionale per le scoperte sugli esopianeti.
I 798 segmenti esagonali che compongono lo specchio primario dell’ELT saranno
sempre prodotti con il materiale vetroceramico a bassa espansione
Zerodur® dalla ditta SCHOTT che si è già aggiudicata i contratti per
la produzione del gigantesco secondario e dello specchio terziario. Anche
lo specchio quaternario, sottile e deformabile, dell’ELT sarà dello stesso
materiale: il substrato di vetroceramica è attualmente in produzione.
La prima luce dell’ELT è prevista per l’Anno Domini 2024. La posa
della prima pietra segna l’alba di una nuova era dell’Astronomia, alla ricerca
di altre forme di vita e civiltà. L’Extremely Large Telescope è una pietra
miliare di un percorso di conoscenza che introdurrà l’Umanità nella Nuova
Astrofisica. Terminata la fusione dello specchio secondario di ELT. È il più
grande substrato grezzo per un convesso mai costruito. L’Eso, l’Osservatorio
Europeo Australe terrestre più produttivo al mondo, firma i contratti per il
gigantesco specchio primario da 39 metri di ELT. Consegnata la Residencia del
super radiotelescopio ALMA. Nuovi alloggi per il personale e i pacifici
visitatori al sancta sanctorum dell’Astronomia Radio in Cile. Alma esplora i
detriti del disco di Fomalhaut e cattura un suggestivo spettacolo pirotecnico
tra le stelle. Polvere astrale antica per far luce sui primi luminari del
Cosmo. Gli oggetti più distanti di sempre visti da Alma. Tentare l’impossibile:
scattare la prima foto di un Buco Nero. Alma si unisce a un progetto mondiale
per riprendere l’Orizzonte degli Eventi di una Stella Nera supermassiccia al
centro della Galassia. Cosa rende i Buchi Neri così interessanti? Come vedono
l’Universo i radiotelescopi? Cosa sappiamo veramente della Stella Nera
acquattata nel centro della Via Lattea? Stelle nate nel vento dei buchi neri
supermassicci. Il Very Large Telescope dell’Eso scova un nuovissimo tipo di
formazione stellare. La Materia Oscura pare che sia meno rilevante
nell’Universo primordiale. Le osservazioni del VLT su galassie distanti
suggeriscono che esse fossero dominate da materia ordinaria. Il telescopio
VISTA scruta tra i veli di polvere della Piccola Nube di Magellano. Epsilon
Eridani a 10,8 anni luce, Lalande 21185 a 8,3 anni luce e Gliese 581 a poco più
di 20 anni luce, emettono un segnale compatibile con una specifica emissione
radio della molecola dell’acqua. Pianeta ghiacciato e inospitale a 13mila anni
luce dalla Terra. Esomondo dall’atmosfera primitiva a 430 anni luce. Meteo
alieno su Proxima b. L’esopianeta scoperto dal telescopio Kelt nel 2016 è un
pallone leggero come il polistirolo. Trovata una super-Terra a 21 anni luce con
la tecnica della velocità radiale: è un pianeta roccioso al limite della Zona
Abitabile di una nana rossa. Al momento si conoscono solo qualche decina di
sistemi planetari di questo tipo. Trappist-1h è un esomondo freddo. Il “nostro”
Sole, il “nostro” pianeta Terra e la “nostra” esistenza sono il prodotto,
13 miliardi di anni dopo, delle prime generazioni di stelle. Studiando la loro
formazione, le loro vite e la loro morte stiamo esplorando le nostre origini e
la creazione di elementi chimici più pesanti anche verso l’Universo primordiale.
Ma l’Economia mondiale sembra indifferente mentre la fantascienza specula sul
futuro dell’Umanità: dove sono le nostre astronavi interstellari pronte
all’esplorazione e alla colonizzazione su vasta scala? L’ultima frontiera è il
Cielo.
nicola facciolini