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Sutop (Thriller) Capitolo 12
Leo Rasco

Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale
Any Resemblance To Real Persons Or Actual Facts Is Purely Coincidental





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Hardy Recreation Center, 500 Q street. Siamo in una delle zone più eleganti di Washington.

7:00 del mattino del secondo martedì del mese di novembre.

Il giornalista della MSNBC armato di microfono e con alle spalle il cameraman si avvicina alla gente che ha già creato una fila che arriva fino in fondo alla strada.

Centinaia di persone che attendono pazientemente il loro turno per votare, armate di ombrelli, impermeabili, cappucci e cappelli di vario genere.

Sta piovigginando e le previsioni meteo hanno detto che vi è il pericolo di una consistente pioggia ghiacciata.

I mezzi del governo Dc hanno già sparso il sale nella maggior parte delle strade comunali. Ma, come tutti sanno, la pioggia ghiacciata è il maggior pericolo per una città come Washington.

"Da quanto è qui in fila ad aspettare il suo turno?", chiede il giornalista ad un giovane sui trent'anni attaccato al cellulare.

"Sarà una mezz'ora, mi pare"-risponde il giovane armato anche di un bicchierone di caffè fumante nonostante il tappo.

"Le sembra questa una elezione corretta, visto che c'è un solo candidato, l'attuale presidente Albert Smith, che ha già fatto due turni e adesso chiede il voto per ribaltare la Costituzione e farne un terzo…?" domanda il giornalista.

"Albert Smith è una gran brava persona, chiede di essere aiutato a risolvere i problemi di questa nazione e il mio impegno come cittadino è proprio quello di dargli una mano…" risponde il giovane un po' piccato.

Le persone intorno a lui scuotono la testa in senso di approvazione.

"Ha proprio ragione! Siamo qui perché dobbiamo esercitare il nostro diritto di scelta come cittadini. E lo facciamo nonostante il tempo schifoso…" si inserisce una donna che tiene per mano una bambina.

"Ma questa non è una elezione… È un referendum-insiste il giornalista-Qualcuno mi sa dire quando c'è stata una elezione negli Stati Uniti con un solo candidato senza oppositori…?" chiede il giornalista.

"Io non lo so, o meglio non me lo ricordo…," dice un anziano intabarrato in una giacca a vento con cappuccio.

"Ma comunque lei è venuto qui per provocare? Questa è una democrazia nella quale è il popolo che decide chi deve guidare la nazione, o deve continuare a guidarla perché siamo messi molto male… E comunque, visto che lei è così informato sui precedenti storici ci dica quando vi è stata una elezione con un solo candidato…"

La gente intorno ha fatto capannello pur rispettando il turno per entrare dentro la palestra dove è allestito il seggio elettorale con la possibilità di votare su carta o sul monitor di uno dei tanti cubicoli allestiti all'interno.

"1789, George Washington che non voleva essere eletto presidente e accettò solo dopo molte insistenze. E poi 1792. Anche in questo caso George Washington era l'unico candidato e fu costretto nonostante la salute malferma a ricoprire ancora per un mandato l'incarico di presidente perché i repubblicani stavano minando quanto da lui fatto con gravi sacrifici."

"Questo significa che Albert Smith si trova in buona compagnia con George Washington…" rispose un'anziana che si appoggiava al passeggino ed era sorretta da una badante.

Il giornalista televisivo scorre lungo la fila e si ferma di fronte a una coppia di giovani impegnati a sbaciucchiarsi.

"Chiedo scusa se interrompo le vostre effusioni pubbliche. Siete molto belli… Avete un futuro di fronte a voi tutto da gestire… Come sarà possibile se l'attuale presidente Albert Smith instaurerà una dittatura, come già dichiarato pubblicamente, in pratica violando la legge suprema e assumendo ogni potere nella gestione della cosa pubblica?"

Risponde il giovanotto mentre la ragazza lo guarda ammirata con occhi di triglia:

"Ha presente un'automobile, non una di quelle a guida autonoma, ma vecchio stile manuale? Bene: secondo lei è possibile guidare la vettura lasciando ad altri il volante mentre io alterno i piedi sui pedali? Ecco, bisogna lasciare a Albert Smith volante e pedali per farci condurre verso una destinazione precisa, evitando le curve a trabocchetto, riappacificando una nazione che vive ora solo sull'odio generalizzato… Funziona l'esempio?"

Applauso prima timido poi piu' convinto di molti dei presenti che sono riusciti a sentire la conversazione.
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Geremia Maldonado, noto politologo, intervistato dalla televisione italiana.

"La popolazione americana secondo gli ultimi dati del Census è di 326 milioni di abitanti.

Di questi gli aventi diritto al voto sono 220 milioni.

Siccome per votare in America alle elezioni presidenziali bisogna essere registrati, il numero dei potenziali votanti è di circa 160 milioni.

In tutte le passate elezioni la percentuale di effettiva partecipazione al voto è stata sempre inferiore al 60% di coloro che sono registrati.

Questo significa che l'uomo più potente del mondo, ovvero il presidente degli Stati Uniti, (almeno fino a ieri) è eletto da non più di 60 milioni di persone.

Sarà interessante vedere in questa elezione se vi sarà un plebiscito che cancellerà le precedenti esperienze presidenziali a favore di Albert Smith e del suo terzo mandato quale presidente degli Stati Uniti, abolendo ogni vincolo costituzionale e ritagliandosi una icona di potere che non trova uguali nei quasi trecento anni di vita della democrazia americana.

Le lunghe file ai seggi elettorali in tutti i cinquanta Stati, nonostante in alcune aree della nazione continente le condizioni meteorologiche siano andate peggiorando, fanno presagire che queste elezioni presidenziali saranno in effetti un plebiscito a favore dell'unico candidato, Albert Smith.

In questo caso il nuovo presidente degli Stati Uniti, per meglio dire, il vecchio riconfermato, si unirà al novero degli altri presidenti assolutisti a cominciare dalla Cina, proseguendo con Russia, Egitto, Turchia, Venezuela, Filippine, eccetera.

In America milioni di persone stanno consegnando la propria vita e quella dei loro cari nelle mani di un solo uomo di 63 anni, reduce da una brutta esperienza cardiovascolare la cui cartella sanitaria non sarà mai resa pubblica soprattutto dopo queste elezioni attualmente in corso.

Le ore che ci separano dalla dichiarazione dei dati definitivi di questa elezione presidenziale americana avranno un impatto molto significativo su tutte le altre nazioni a cominciare da quelle dell'Unione Europea nelle quali da tempo serpeggiano ipotesi sovraniste e tentativi di assunzione del potere da parte di individui decisi a smantellare il sistema democratico che si basa sulla triplice coesistenza del potere giudiziario, legislativo, esecutivo."

Sui televisori degli italiani, ma non solo perché le elezioni presidenziali statunitensi erano seguite in tutto il mondo nonostante i diversi fusi orari, cominciarono ad apparire i primi exit polls che andavano confermando la valanga di voti per la riconferma alla Casa Bianca di Albert Smith per altri quattro anni (almeno).
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Messaggio a reti unificate di Albert Smith.

"Carissimi fratelli e sorelle americani, il consenso pari all'85% dei votanti rappresenta un'incredibile picco di democratica volontà del quale vi sono estremamente grato.

Ma sono grato anche a quel 15% che ha votato contro la mia conferma per un terzo mandato e sono grato anche a coloro che, sia pure in limitata misura rispetto ad altre elezioni presidenziali, hanno deciso di disertare le urne.

Il messaggio che avete mandato attraverso questa consultazione elettorale è forte e chiaro.

Voi riponete la vostra fiducia come singoli nelle mani di un vostro connazionale al quale attribuite poteri per traghettare al di fuori delle rapide questa nostra amata America.

Chi avete scelto per questo compito sente dentro di sé il peso terribile della responsabilità che gli avete attribuito.

Ma il vostro messaggio deve essere ulteriormente esplicitato: il vostro presidente non è un mago e non ha una bacchetta magica con la quale gli sarà possibile risolvere d'incanto le problematiche in cui ci dibattiamo.

Il vostro presidente ha bisogno di voi, soprattutto di voi, della vostra collaborazione come singoli individui che si muovono in un contesto sociale animato da una incredibile volontà di riaffermazione personale e collettiva.

La responsabilità che mi avete attribuito prevede che vi saranno disagi e limitazioni della libertà personale di ognuno di voi al fine di concretizzare in termini brevi svolte importanti nella gestione e amministrazione della nostra politica interna, della nostra politica estera, della amministrazione della giustizia, della autonomia dei singoli Stati.

Il Cincinnato che avete confermato alla Casa Bianca potrà lavorare per voi solo finché voi gli confermerete il vostro supporto.

Appena questo verrà a mancare, Cincinnato tornerà 'a lavorare nei campi' come il suo predecessore nel 450 avanti Cristo.

Che Dio benedica l'America, Voi, fratelli e sorelle e le vostre famiglie."
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"Amore mio, che successo! Sei stato fantastico…"

Eleonora si era sdraiata accanto al suo Albert abbracciandolo teneramente.

Albert Smith cercava di allentare la tensione.

Si era disteso sulla moquette della Oval Room dopo aver premuto il pulsante che imponeva di non disturbarlo.

Albert Smith si era sbarazzato della giacca e della cravatta e tuffava il volto sul grembo della affascinante first-lady.

"Che Dio mi aiuti, Eleonora. Ma soprattutto aiutami tu, stammi sempre più vicina, tu sei la mia roccia, il mio amore per te è infinito, ho bisogno di te perché mi hai drogato con la tua bellezza  e la tua intelligenza.……"