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Sutop (Thriller) Capitolo 19
Leo Rasco

Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale
Any Resemblance To Real Persons Or Actual Facts Is Purely Coincidental
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Il dottor Kurtz era seduto al tavolo nella sala conferenze.

Le otto di sera in una giornata grigia iniziata con i primi interventi operatori alle sei del mattino.

Adesso il luminare della radiologia prostatica era impegnato nel verificare alcune cartelle di pazienti che erano stati sottoposti in quella giornata al Cyberknife.

Il fatto che fosse ancora in ufficio dipendeva da quella singolare richiesta che gli era arrivata via e-mail.

In quel messaggio un tizio dal nome arabo, manifestatosi come amico di un suo passato collega di università del Michigan, chiedeva un incontro riservato per trattare una proposta di business per la creazione di un centro radiologico in Arabia Saudita.

Il telefono cellulare del dottor Kurtz cominciò a vibrare.

"Da quale ingresso devo passare?",  chiese una voce in perfetto inglese.

"Prenda la porta del Bless building. Prosegua lungo il corridoio sino al punto dove si trova la fotografia dei pinguini. Giri a sinistra prenda l'ascensore e vada al ll2. Sulla sinistra trova all'ingresso del mio dipartimento. Corridoio e seconda porta destra. "

Un po' complicato per un ospite esterno, pensò il dottor Kurtz. Ma se si perde esco dalla stanza e lo vado a cercare.

Due colpi alla porta gli fecero capire che le sue indicazioni erano state seguite alla lettera con successo.

Si alzò e andò ad aprire all'ospite che non era solo ma accompagnato da un mastodonte che tradiva le sue passate frequentazioni di football americano.

Il giovane arabo strinse la mano al noto urologo che lo invitò a sedersi al lungo tavolo.

Il colosso body guard era rimasto in piedi da un lato.

"Anche se può sembrare una scortesia, disse l'arabo, consenta al mio collaboratore di disconnettere il sistema di call conference."

Il giovanotto mentre il suo boss parlava si era già avvicinato al multi speaker e aveva staccato i cavi di collegamento.

Il dottor Kurtz era rimasto sorpreso. Per la prima volta in vita sua, lui che era abituato ad essere un leader che controllava e dominava ogni situazione sociale e professionale, si trovava adesso a dover soccombere alla violenza gratuita di uno sconosciuto.

"Sì, ritengo tutto questo una scortesia. Ma visto che abbiamo superato la fase iniziale, mi dica per quale ragione lei ha richiesto insistentemente questo incontro privato..."

Il giovane arabo si liberò del suo coat nero firmato Piero Guidi estrasse dalla cartella che si era portato appresso alcune foto di un grande ospedale in costruzione a Riyad.

"Lo scopo di quest'incontro, professore, è quello di proporre la realizzazione di un importante centro radiologico guidato da lei.

Siamo in grado di dotare il centro delle più moderne attrezzature robotiche che lei vorrà indicarci.

Lei, professore, oltre che direttore del centro, né sarà anche comproprietario in un accordo che andremo a stilare nel breve termine.

Inoltre è stato aperto a suo nome su una delle nostre banche un account pari a 500 milioni di dollari del quale lei avrà la disponibilità privata e assoluta all'atto della firma della bozza di contratto."

Il dottor Kurtz era non solo un grande scienziato ma anche un uomo di cultura.

Quella repentina e inattesa offerta da parte dell'arabo gli aveva fatto risuonare nella mente la nota definizione latina 'Timeo Danaos et dona ferentes'. Cioè… Temo i Danai (che dovevano essere dei fetentoni) e coloro che portano doni', che poi spicciolato vuol dire che è meglio non fidarsi di quelli che ti portano dei regali perché poi dietro c'è sempre la fregatura.

"Le sono grato per questa offerta anche se resto perplesso in merito alla ragione per la quale lei e chi per lei si è rivolto al sottoscritto.

Nel mio settore riconosco di avere un certo nome, ma a livello planetario c'e' almeno una decina di altri professionisti sparsi nei vari continenti che hanno qualificazioni di altissimo livello…"

L'arabo si aspettava questa scontata reazione da parte del suo interlocutore.

"Eccoci al dunque, professore. Questo accordo contrattuale le viene proposto per due ragioni:

La prima risponde al fatto che lei rappresenta nella sua specializzazione un livello di eccellenza che non trova paragone con altri colleghi.

La seconda ragione è che, parliamoci chiaro, lei ha tra i suoi pazienti un personaggio di altissimo livello…"

Il dottor Kurtz sgranò tanto d'occhi cercando di anticipare la richiesta di quell'arabo che sedeva davanti a lui e parlava con grande sicumera.

"Che diavolo c'entrano i miei pazienti con la proposta di creazione di un centro radiologico a Riyad?"

" Lei forse è molto ingenuo o recita la parte dell'ingenuo. Io non sono qui a danzare un minuetto con lei, professore. La nostra è una proposta che non può essere dismessa facilmente.

Cerchi di capire: il suo altolocato paziente deve avere un collasso durante una seduta di trattamento al quale si sottopone ogni settimana.

Questo 'incidente' avrà conseguenze di natura internazionale di grandissimo rilievo, assicurando il ritorno ad una atmosfera di rapporti tra gli Stati di reciproca garanzia, mentre oggi la radicalizzazione della politica americana ci ha portato sull'orlo di una generale deflagrazione nucleare.…"

Il dottor Kurtz, mentre l'arabo parlava, si stava chiedendo in quale enorme casino si fosse infilato ingenuamente accettando di vedere quel tizio al di fuori delle ore di ufficio, senza l'assistenza della sua segreteria e dei suoi collaboratori.

Cercò di articolare una risposta diplomatica per quanto gli sarebbe stato possibile, lui che quando parlava andava diritto al sodo:

"Si rende conto che non conosco nemmeno chi e' lei e chi rappresenta?", disse il dottor Kurtz.

"Forse potrà sembrarle strano, ma come medico ho fatto il cosiddetto giuramento di Ippocrate che prevede che io debba dedicare la mia vita e la mia attività professionale alla tutela e alla cura del mio prossimo.

L'ipotesi di incidente ad un mio paziente che lei sta proponendo evidentemente è in conflitto con la mia morale e pertanto ritengo che questo nostro incontro debba finire qui. Adesso la riaccompagno all'uscita…"

Il dottor Kurtz si alzò, presto imitato dal suo ospite arabo il cui body guard era passato dietro il professore puntandogli nelle costole un'arma con silenziatore.

"Le avevo detto, caro professore, che la nostra era una proposta da accettare per forza. Bene: adesso usciamo e ci faccia vedere la camera radiologica dove lei esegue i suoi trattamenti di Cyberknife del cancro prostatico. Le consiglio di non azionare alcun bottone di sicurezza sul suo telefono altrimenti il mio collaboratore si vedrà costretto a premere il grilletto. Andiamo…"

I tre uscirono dalla sala conferenze e si avviarono lungo il corridoio per girare a sinistra entrando prima nella sala dove erano posizionati i monitor e la consolle di comando del robot.

Aprirono poi la porta che introduceva dentro la sala operatoria.

Il body guard estrasse un rotolo di nastro adesivo da un'ampia tasca del suo giaccone.

Con i denti staccò un pezzo del tape e lo porse all'arabo che lo applicò sulla bocca dell'urologo ormai paralizzato dal terrore.

I due fecero sdraiare il dottor Kurtz sul lettino al quale assicurarono il corpo del grande professionista con lunghe girate del nastro adesivo.

"Le avevo detto che la nostra era una proposta irrinunciabile. Lei invece è di parere contrario e allora sarà bene eliminare ogni possibile testimonianza in proposito. Tante belle cose, gentile professore…"

I due uscirono dalla sala operatoria chiudendo ermeticamente la porta di connessione e l'arabo si mise alla consolle attivando il robot fino a portarlo al massimo della potenza.

Il puntatore si diresse verso l'addome del professore e cominciò a scaricare il suo raggio di distruzione.

Dopo dieci minuti di bombardamento si era formato un cratere nell'addome del fu noto urologo.

Anche il lettino operatorio e il pavimento erano stati danneggiati dalla potenza della irradiazione.

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Mark Cullinger aveva chiamato il presidente in piena notte sulla linea riservata.

Aveva chiesto un incontro immediato.

Adesso sedeva di fronte ad Albert Smith che in pigiama aveva indossato una vestaglia di seta e calzava degli scendiletto di pelliccia.

"Presidente, questa è una dichiarazione di guerra. Le telecamere dell'ospedale hanno le immagini dell'arabo e della sua body guard che sicuramente sono gli autori del massacro del povero dottor Kurtz.

"Tu adesso dovrai sospendere il trattamento radiologico fino a che non troveremo una soluzione anche per questo problema…"
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Il Washington Post del giorno dopo pubblicò una minima nella cronaca locale nella quale si diceva che il dottor Kurtz, direttore del centro radiologico del Georgetown Hospital, era deceduto a causa di un infarto mentre stava verificando l'operatività del robot Cyberknife.