Sutop (Thriller) Capitolo 23
Leo Rasco
Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale
Any Resemblance To Real Persons Or Actual Facts Is Purely Coincidental
Sono le 23:30 di un venerdì di aprile.
Si apre la porta laterale della Oval Room.
Eleonora Barberini Smith, vicepresidente degli Stati Uniti, fa il suo ingresso.
"Baby, ti disturbo?"
Il presidente Albert Smith, in camicia senza cravatta, la guarda e sorride:
"Assolutamente no, amore mio. Come stai, come va il tuo lavoro? Vieni qui vicino a me…"
Eleonora gli si fa vicino e siede sulle sue ginocchia mentre Albert tuffa la testa sul seno prosperoso della vicepresidente.
"Sono molto stanca, Albert. Ed anche tu hai la faccia stressata al massimo. Scusa la franchezza… Tutti e due abbiamo un estremo bisogno di staccare per qualche ora e riposarci."
Albert Smith contemplò il viso di Eleonora e si sorprese nel constatare che qualche piccola ruga cominciava ad apparire intorno agli occhi di quella bellissima donna che ormai non condivideva più il talamo nuziale.
E la colpa era solo sua, di Albert, della sua maledetta prostata cancerosa, degli stramaledetti arabi che avevano fatto fuori il suo famoso urologo, del fatto-insomma-che la vita di un dittatore a tempo come lui amava dichiarare in continuazione presentava un carico di responsabilità inumane.
"Amore mio, se vuoi prenderti qualche giorno di vacanza fallo pure. Ti suggerisco per esempio di startene a Camp David dove tra l'altro puoi riprendere a montare i miei cavalli.
Per quanto mi riguarda, purtroppo, si sono accumulati tali e tanti impegni domestici e internazionali che mi risulta essere impossibile staccare o anche delegare a qualcuno dei miei ministri tra i quali nessuno gode del mio apprezzamento.
Che ne dici, Eleonora? Tu come vicepresidente sei in grado di delegare sia pure per poche ore?"
"Sì, baby… A parte il fatto che Mark Cullinger mi ha dato una mano nel selezionare nei vari dicasteri le persone di cui fidarsi, credo di potere allontanarmi per un paio di giorni mantenendomi comunque in contatto con i miei direttori generali… Mi dispiace solo che tu non possa stare con me. Da quando è iniziata questa storia del tuo terzo mandato la nostra vita coniugale è praticamente franata. E non mi riferisco ai nostri rapporti intimi perché quelli contano poco di fronte alla tua malattia…"
Il presidente Albert Smith continuava ad abbracciare Eleonora, ne aspirava la fragranza, un tempo la vicinanza di un corpo sodo e perfetto come quello della moglie avrebbe impennato tutta la sua attrezzatura immediatamente. Adesso no, nessuna reazione e di questo Albert Smith si sentiva terribilmente colpevole.
"Va bene, disse Eleonora, seguirò il tuo consiglio di andare a Camp David. Fino a che ora hai intenzione di stare qui a lavorare?"
Eleonora si alzò in piedi e depositò un bacio sulla fronte del marito presidente che, anziché darle una risposta, si era stretto nelle spalle sorridendo.
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Nel 1935 la Works Progress Administration decise di creare a Hu Catoctin 62 km a nord-ovest di Washington DC un campo per i propri agenti federali e le loro famiglie.
La costruzione venne completata tre anni dopo, ma nel 1942 il presidente Franklyn D. Roosevelt decise di convertire quell'insieme di baracche prevalentemente in legno nella casa di campagna della White House.
Il presidente Roosevelt decise di chiamare quel resort Shangrila. Ma fu il presidente Dwight D. Eisenhower che dette il nome Camp David a tutta l'area in onore di suo padre e di suo nipote.
In questa casa di campagna della presidenza degli Stati Uniti sono stati ospitati capi di stato e ospiti illustri.
Franklin D. Roosevelt accolse Sir Winston Churchill nel maggio1943.
Dwight Eisenhower niente di meno che Nikita Khrushchev
Richard Nixon ci andava spesso e fotografava di nascosto i suoi ospiti e offriva loro un vino da pochi dollari in bottiglie di gran marca, cosi' come era solito fare quando era imbarcato nello yack presidenziale USS Sequoia.
Jimmy Carter all'inizio voleva chiudere Camp David per risparmiare. Dopo esserci stato una volta decise di mantenerlo e organizzo' l'incontro tra il presidente egiziano Sadat e il primo ministro israeliano Begin.
Reagan e' stato il presidente che ha usato piu' degli altri Camp David. Vi ha ospitato Margaret Thatcher.
Bill Clinton il suo amico Tony Blair, primo ministro inglese.
George W. Bush ha passato un paio di giorni con Vladimir Putin, mentre sotto la presidenza di Barack Obama e' stato organizzato il 38mo G8 nel 2012.
Ospite di Obama e' stato anche il primo ministro russo Medvedev.
Trump non ama Camp David e preferisce andare nel suo resort a Mar-a-Lago.
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(Colloquio in una cabin separata dal corpo principale della Casa Bianca in Camp David)
Mary Jean, addetta ai servizi di camera:
"Anna, mi raccomando. Forse ci stanno registrando. Dunque, io non ce la faccio più… Quell'italiana è una rozza maleducata…… Hai visto il disordine che lascia prima di andare a fare equitazione con quel povero colonnello Warren… Lo tratta come se fosse… Che dire?.... meno e peggio di uno schiavo… E pensare che si tratta di un super decorato di guerra con almeno dieci missioni in Iraq e Afghanistan… Non sorridere… Warren piace anche a te, alto, bello, gentile, singolo… Ma è lei che proprio non mi va… Povero presidente avere accanto una donna così… Che poi tanto accanto ormai non ci sta più da quando è stata nominata vicepresidente e poi le malattie del marito…"
Anna, collega di Mary Jean sui 60:
"Mary Jean, che ti passa per la testa? Stattene zitta e fai il tuo lavoro per il quale siamo pagate bene… Gli ospiti di Camp David non sono cosa nostra e non ci riguardano… Non ci è consentito fare nessun apprezzamento su chi dobbiamo servire… Quando si fa un mestiere come il nostro bisogna buttarsi dietro le spalle tutti i nostri personali sentimenti, lavorare e basta….Comunque trovo che hai in gran parte ragione… L'italiana è un personaggio molto difficile… Approfitta della sua bellezza e intelligenza e poveri gli uomini che le capitano tra le mani… Preparati che dobbiamo tornare nella Aspen Lodge."
Mary Jean, addetta ai servizi di camera:
"Anna, mi raccomando. Forse ci stanno registrando. Dunque, io non ce la faccio più… Quell'italiana è una rozza maleducata…… Hai visto il disordine che lascia prima di andare a fare equitazione con quel povero colonnello Warren… Lo tratta come se fosse… Che dire?.... meno e peggio di uno schiavo… E pensare che si tratta di un super decorato di guerra con almeno dieci missioni in Iraq e Afghanistan… Non sorridere… Warren piace anche a te, alto, bello, gentile, singolo… Ma è lei che proprio non mi va… Povero presidente avere accanto una donna così… Che poi tanto accanto ormai non ci sta più da quando è stata nominata vicepresidente e poi le malattie del marito…"
Anna, collega di Mary Jean sui 60:
"Mary Jean, che ti passa per la testa? Stattene zitta e fai il tuo lavoro per il quale siamo pagate bene… Gli ospiti di Camp David non sono cosa nostra e non ci riguardano… Non ci è consentito fare nessun apprezzamento su chi dobbiamo servire… Quando si fa un mestiere come il nostro bisogna buttarsi dietro le spalle tutti i nostri personali sentimenti, lavorare e basta….Comunque trovo che hai in gran parte ragione… L'italiana è un personaggio molto difficile… Approfitta della sua bellezza e intelligenza e poveri gli uomini che le capitano tra le mani… Preparati che dobbiamo tornare nella Aspen Lodge."