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Sutop (Thriller) Capitolo 29
Leo Rasco

Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale
Any Resemblance To Real Persons Or Actual Facts Is Purely Coincidental
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Mark Cullinger aveva parcheggiato la sua Tesla nel garage sulla K proprio vicino al cinema multisala.

Emerso dal parcheggio attraversò la strada per entrare dentro l'area del Washington Harbour, una zona che cento anni prima era nota per il malaffare, i bordelli, la criminalità.

Adesso era uno dei luoghi preferiti dai cittadini di Washington e dai turisti.

Mark Cullinger aveva preferito incontrare John Washington all'aperto prima di tutto perché amava starsene a guardare il Potomac, un  grande storico fiume le cui acque si gettano nella Chesapeck Bay.

E poi perché non voleva rintanarsi in un ufficio con quella temperatura primaverile. 

Quanto alla possibilità di essere registrato, figuriamoci: sicuramente il suo interlocutore aveva già predisposto tutto un sistema per video registrare il loro incontro.

Quel John Washington non gli piaceva per niente. Un africano americano, piccolo di statura, mingherlino, completamente pelato salvo una barbetta che accentuava un ghigno mefistofelico.

A lui quel tipo era stato imposto dal presidente Albert Smith e la cosa lo aveva sorpreso molto.

Comunque John Washington doveva eliminare dalla faccia della terra alcune migliaia di pusher e per fare questo lavoro ci vogliono i tipi adatti. 

Ovvero quelli che provano un orgasmo quando ammazzano la gente. E John Washington era proprio uno di questi.

Seconda panchina davanti all'ingresso del ristorante Sequoia.

Il capo della Polizia di Sicurezza era già seduto e armeggiava su uno dei suoi telefoni.

Quando vide Mark Cullinger arrivare non si alzò per salutarlo, ma gli porse una mano sudaticcia.

"Quanti ne hai fatti fuori?" chiese Mark Cullinger.

Il poliziotto si limitò a porgere a Mark Cullinger una pagina da cui risultava che sino al giorno prima gli spacciatori morti ammazzati dalle sue squadre erano più di 12.000, di cui 1300 nella grande Washington che comprendeva alcune contee della North Virginia e del Maryland.

"Questo significa che hai debellato la diffusione della cocaina nella capitale federale?" Il tono di 
Mark Cullinger era chiaramente provocatorio.

"Per quanto mi riguarda io mi limito solo a obbedire agli ordini che mi vengono dati." rispose sibilando John Washington.

Sembrava proprio il suono di un serpente a sonagli.

"Adesso che hai eliminato un sacco di gente quale programma hai in mente? "A proposito, a che punto è la tua indagine sull'uccisione del colonnello Warren, responsabile dei servizi a Camp David? Chi può aver rimesso una bomba ad orologeria nella sua Jeep"

John Washington si strinse nelle spalle, evitando di guardare in faccia il super consigliere del presidente, si alzò in piedi e disse: "L'indagine è ancora in corso. Se non hai altro da dirmi devo andare perché ho un impegno molto importante…"

Mark Cullinger lo vide allontanarsi verso una Suburban nera che lo stava aspettando col motore acceso.

Adesso che quel personaggio satanico se n'era andato, era tempo di godersi la vista di quel fiume impetuoso sul quale si stavano allenando alcune squadre di canottaggio delle università vicine.

Complice il tepore primaverile e un inizio di sonnolenza digestiva, il potente consigliere del presidente degli Stati Uniti automaticamente si lasciò cullare da una serie di interrogativi che gli facevano male ma che era per lui impossibile cancellare.

Nel 2031 sarebbe finito il terzo round del presidente dittatore. Quale futuro per lui, Mark?

Chi avrebbe preso il potere dittatoriale: non certo Eleonora, anche se era stata nominata vicepresidente.

Forse si verificherà un ribaltone e si andrà a nuove elezioni.

I quattro anni di dittatura che eredita' lasciano?  Uccisa la democrazia e la voce del popolo.

Che ho fatto finora e quale sara' il mio futuro, quale ricompensa per quello che ho dato?

Ma cosa vado pensando, ricompense, mi sto veramente rincretinendo. A chi fa il mio lavoro non spetta un bel niente alla fine della fiera.

Mi sarebbe piaciuto farmi assegnare alla stazione spaziale sulla Luna, ma purtroppo non ho il fisico giusto.

Non ho trovato il tempo e neanche la voglia di coltivare un affetto. Ogni tanto pago qualche troia e tutto finisce lì.

Ma sento veramente che mi manca una persona vicino con la quale confidarmi serenamente.

L'unica donna che mi dice qualcosa fisicamente è Eleonora Barberini Smith. Ma vogliamo scherzare?

La compagna e poi la moglie del presidente. Anche se adesso il loro matrimonio è naufragato e sicuramente divorzieranno alla fine del terzo mandato presidenziale.

Eleonora adesso mi sorride spesso e la cosa mi crea molto imbarazzo perché subisco il fascino della sua grande, meravigliosa femminilità.

Ma devo starmene il più lontano possibile per evitare guai."

Mark Cullinger sapeva di appartenere a pieno titolo a quella categoria di specialisti che affiancano il  potente di turno.

Vengono spremuti fino all'ultima goccia e poi gettati nella pattumiera sociale, a meno che non siano eliminati fisicamente perché costituiscono un serio pericolo per il loro ex padrone.

È raro che il consigliere divenuto con l'andare del tempo 'consigliori' (alla maniera siciliana) riesca a trovare un terreno su cui edificare una nuova stagione professionale.
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"Che succede, John?" Chiese il presidente Albert Smith.

"Signor presidente, ritengo sia mio dovere, anche se si tratta di una spiacevole circostanza, informarla che il suo consigliere Mark Cullinger si è recato più volte sul luogo dell'incidente automobilistico in cui ha perso la vita il colonnello Warren.

Mi risulta che si sia attardato interrogando persone che vivono in quell'area sollecitandone un parere.

Siamo informati inoltre che il signor Mark Cullinger ha intrapreso viaggi e contatti in Vaticano ai massimi livelli senza rilasciare alcun report su quanto conosciuto.

In un recente incontro ha avuto espressioni di ironia nei confronti del programma che stiamo gestendo di 'normalizzazione' dei pusher della droga."

Il presidente Albert Smith sospiro' e con un cenno della mano destra fece capire a John Washington che il suo tempo era terminato.