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Sutop (Thriller) Capitolo 27
Leo Rasco

Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale
Any Resemblance To Real Persons Or Actual Facts Is Purely Coincidental
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"Albert, ho bisogno di parlarti in privato…" Eleonora al telefono interno.

"Raggiungimi nell' Oval Office prima che inizi il meeting con i leaders dei partiti."

Eleonora entrò dentro l'ufficio permanente del Presidente dalla porta laterale che dava sull'appartamento privato.

Albert Smith aveva detto alla sua segreteria che non voleva essere disturbato per almeno 20 minuti. I leaders dei partiti potevano aspettare.

"Prego, accomodati, Madam Vicepresidente.." E indicò una delle due sedie che fronteggiavano la sua ampia scrivania.

Un atteggiamento questo abbastanza offensivo, non poté fare a meno di pensare Eleonora.

"Tutto bene, Eleonora? I tuoi frequenti fine settimana a Camp David ti hanno ridato un po' di energia e soprattutto di tranquillità?"

Eleonora Barberini Smith si stava rendendo conto che suo marito aveva affrontato questa richiesta di incontro in una maniera quasi ufficiale.

Inspirò profondamente prima di dire:

"Albert, sono incinta. Tu sei praticamente sparito dalla mia vita ed io sentivo il bisogno di essere considerata una donna. Ti dico questo con molto affanno perché so di darti un dolore. Ma è arrivato il momento di chiarirci fondamentalmente tra noi due.

Il nostro matrimonio ormai è inesistente. Tu sei diventato un estraneo per me e lo dimostri in ogni occasione. Non voglio fartene una colpa.

Sono testimone di quanto ti stai spendendo per fare il bene di un popolo, quello americano, che molto probabilmente non te ne sarà grato.

Ma prima di sentirmi vecchia dentro ed anche fuori ho voluto dare una svolta definitiva alla mia vita.

Al termine di questo tuo terzo mandato ti presenterò le carte per il divorzio. Ritengo che, nonostante tutto, tu sia talmente sensibile da capire il perché della mia decisione.

Questo non cancella quanto abbiamo costruito negli anni passati. Ma si tratta appunto di un passato ed io voglio avere un futuro.

Il figlio che nascerà a luglio sarà tuo, anche se dovrai trovare un sostegno mediatico da parte di medici altolocati che potranno affermare che anche un operato di prostata e' in grado di inseminare una donna."

Albert Smith era rimasto impassibile. Guardava fissamente la moglie ma nei suoi occhi non c'era odio.

Sembrava quasi che stesse prendendo nota di una situazione di cui era già a conoscenza.

O forse era il suo sperimentato dominio dei sentimenti che gli permetteva di non mostrare alcuna alterazione sul volto man mano che Eleonora procedeva nel suo difficile discorso.

"Seguirò il tuo suggerimento e daremo la notizia al pubblico quando sarà corredata da un autorevole parere di un medico. Adesso mi scuso ma ho una riunione importante con i leaders dei partiti… Ti saluto."

Eleonora si alzò e si diresse verso l'appartamento privato sentendosi sollevata intimamente dopo quel monologo che aveva recitato di fronte all'uomo più crudele della terra.
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Il colonnello John Warren era cotto, anzi: stracotto d'amore e di passione come un ragazzino alle sue prime esperienze sentimentali.

La donna che gli si era data era meravigliosa.

Gli aveva fatto passare momenti indicibili con la sua passione sessuale espressa a livelli di erotismo che lui, cinquantenne conteso da tante donne per la sua prestanza, aveva mai provato.

Da tre mesi quei fine settimana erano diventati un appuntamento al quale anelava la sera quando si coricava da solo.

Eleonora riusciva a lasciare fuori dalla loro cabin fatta di tronchi, dove si rintanavano, tutte le sue preoccupazioni di vice presidente.

Se il tempo non consentiva di fare la consueta gita a cavallo il colonnello John Warren si armava di dossier fasulli e bussava alla porta della vicepresidente che lo introduceva per discutere, si fa per dire, le differenti pratiche.

E se qualcuno dei domestici avesse mangiato la foglia?, si chiedeva il colonnello John Warren.

I suoi collaboratori avevano una grande stima e fiducia in lui ed era sicuro che non lo avrebbero tradito.

Era un martedì e avrebbe dovuto recarsi a Washington perché era stato convocato al ministero difesa.

E ne ignorava le ragioni.

A John Warren piaceva guidare soprattutto la sua Jeep Wrangler appena acquistata, verde pisello, un colore non proprio militare ma che rifletteva molto del suo entusiasmo e della sua intima gioia.

Il presidente in carica degli Stati Uniti, i suoi familiari, gli ospiti venivano portati a Camp David con un volo di 30 minuti di elicottero.

Turisti e visitatori non erano consentiti nelle immediate vicinanze del resort che non è inserito in alcuna mappa, anche se si trova all'interno del Catoctin Mountain Park.

Il colonnello John Warren spinse la sua Jeep oltre le 35 miglia imposte dai cartelli stradali una volta uscito dal parco.

In fondo ad una lunga discesa la Jeep del colonnello John Warren esplose in mille pezzi per la bomba a orologeria che era stata piazzata proprio sotto il sedile di guida.